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Lena

Incominciai a camminare in quello che all'apparenza sembrava un piccolo bosco, sentii un rumore alle mie spalle, una specie di tonfo, e cosí mi girai. All'inizio non vedevo niente ma, poi mi accorsi di due sagome: una stesa a terra e l'altra, invece, inginocchiata e con la testa - o quella che mi pareva una testa- appoggiata all'altra figura. Non saprei dire cosa successe in seguito perché venni svegliata da un fastidioso suono. Aprii di colpo gli occhi. Dalla finestra, entrava una luce accecante che per un momento mi fece perdere la vista, e solo allora mi accorsi che era già mattina e la sveglia suonava ormai da un pezzo.
Mi alzai, spensi la sveglia e, ancora assonnata, mi incamminai
verso il bagno.
Quasi non mi accorgevo di quello che stavo facendo, quanto ero immersa nei miei pensieri.
Ripensai al sogno di poco fa.
Che diavolo era?!
Insomma, in vita mia ne avevo fatti di sogni strani ma mai come questo.
Non ricordai che cosa feci nei seguenti quindici minuti o cosa indossai ma, mi dissi che non mi importava più di tanto.
Presi la cartella, uscii di casa e montai sulla mia fiammeggiante moto rossa da corsa.
Come al solito, mi fermai al Coffee's, un bar vicino alla scuola
-che tuttora frequento- dove facevano i migliori caffè di tutta la Virginia.
Stavo bevendo un cappuccino quando mi sentii chiamare.
«Ciao Meredith!» le dissi con un sorriso stampato in faccia.
«É tutta l'estate che non ci si sente! »ribatte lei, ricambiando il sorriso e stritolandomi in uno dei suoi famosi abbracci da mamma orso.
«Eh già. Ho sentito dire che anche quest'anno saremo compagne di classe» le risposi con voce che lasciava trapelare il mio entusiasmo.
Finito di parlare del più e del meno, ci alzammo e ci avviammo alle nostre moto, pronte per cominciare il primo giorno di scuola alla Bestford School.

Mi aspettavo il solito edificio tinto di bianco e il solito giardino ricco di cespugli e alberi, ma ciò che vidi in seguito mi lasciò a bocca aperta. Il vecchio palazzo era stato sostituito da uno ancora piú grande e arioso-per le numerose finestre disposte sulle pareti di ogni aula-.
Queste, rispetto a prima, erano più spaziose riducendo l'incapacità di movimento a causa dello spazio ristretto tra un banco e l'altro della stanza.
«wao!» mormorò Meredith al mio fianco. Annuii leggermente con una faccia da ebete.
«Che cambiamento» risposi, sempre con due occhi che sembrava stessero per uscirmi dalle orbite.
«Lascia stare i cambiamenti..... Guarda chi arriva! » mi disse in tono divertito e con lo sguardo puntato dall'altra parte, verso un gruppo di ragazzi fighissimi seguiti da una mandria di ragazze.
Ma che diamine ... Fu il mio primo pensiero prima di spostarmi da lì per non essere investita.
Solo allora mi accorsi che un paio di occhi blu- se si possono definire cosí degli occhi ti tale bellezza, quasi anormali- mi stavano fissando.
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Speriamo che il primo capitolo vi sia piaciuto ;)

Chi è quel ragazzo misterioso che la stava fissando?

Al prossimo capitolo







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