2.

416 14 1
                                    

Mi sveglio, oggi ero abbastanza felice perché era Venerdì e questo significava che avrei passato il sabato e la domenica dai miei zii, vado da loro visto che mio padre in quei due giorni non mi voleva in casa e sinceramente non ho mai capito il perché, ma ero felice cosí non avrei subito violenza almeno per quei due giorni.
Il mio migliore amico, Matteo mi aveva visto tanti lividi ma non gli ho mai detto la verità perché non volevo farlo preoccupare.
Mi alzo dal mio letto, dove avrei voluto passare tutta la giornata ma per sfortuna non potevo visto che dovevo andare a scuola.
Mi vesto

(Senza la borsa)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

(Senza la borsa)

Vado in cucina e preparo la colazione, vedo mio padre

Ni= b-buongiorno...
Pa= Nun mi hai Ancor preparat u caffè
Ni= ora te lo faccio..
Pa= muovt

Annuisco e gli preparo il caffè e mi scotto il polso e metto subito un po' di ghiaccio

Pa= ti sbrighi
Ni= si, eccolo

Glielo metto sul tavolo e lui mi accarezza una guancia

Pa= brav piccrè, mo vattin a scol
Ni= si..

Ritorno in camera e metto un po' di fondotinta sul viso, correttore e mascara e anche un po' di blush. Prendo lo zaino ed esco di casa noto una macchina nera con i vetri oscurati ma non mi preoccupo più di tanto. Metto le cuffie alle orecchie e ascolto musica, la mia canzone preferita era I pe me tu pe te di Geolier, amavo quella canzone ad un certo punto qualcuno prende l'altra auricolare. Mi giro di scatto e vedo Pietro

Ni= mi hai fatto spaventare

Sorrido

Pie= buongiorn
Ni= buongiorno, devo andare a scuola
Pie= ussacc
Ni= mi stalkeri per caso?
Pie= e pur se foss?

Gli dò un piccolo pugno senza forza sul petto per scherzare e ridiamo entrambi

Pie= vai Ca si fa tardi
Ni= si

Rimetto l'altra auricolare e mi incammino di nuovo verso scuola, arrivo e vedo Rosa scendere dal motorino del fratello e dargli un bacio sulla guancia, lui sfreccia con il suo motorino dilato a me e mi guarda. Ciro era abbastanza carino ma il suo modo di fare non mi piaceva, era un camorrista come Pietro. Ma forse lui e il fratello erano diversi, beh non lo so ma io con dei camorristi non volevo nulla a che fare. Arriva Matteo

Mat= ehy vita mia
Ni= mattiii

Lo chiamavo cosí, ormai era il suo soprannome, glielo avevo dato ed era abituato visto che lo chiamavo sempre cosí

Mat= che hai fatto alla mano?

Indica la bruciatura

Ni= mi sono scottata, tranquillo

Lui mi abbraccia

Ni= dai entriamo

Lui annuisce ed entriamo dentro scuola, percorriamo le scale ed arriviamo nella nostra classe. Oggi avremo avuto come prima lezione, Geografia un'altra materia che odiavo. Avrebbe interrogato ed io ero preparata? Beh, miracolo, ed è una cosa che non si vede tutti i giorni, ebbene sì, ero preparata, avevo studiato. Mi sarei offerta? Assolutamente no, perché con la sfiga che ho appena apre il registro gli occhi della prof cadranno sul mio nome e mi interrogherà. Ci sediamo nei nostri posti ed incomincio a ripassare

Sole e Luna //Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora