**Epilogo: Cinque Anni Dopo**

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Cinque anni erano passati da quando avevamo affrontato quel nemico, e da allora le nostre vite erano cambiate profondamente. Io e Kacchan eravamo diventati due degli eroi più rispettati e temuti del paese, ma, soprattutto, il nostro legame era cresciuto e si era consolidato in modi che non avrei mai immaginato.

Kacchan, ormai conosciuto ovunque come "Dynamight", era diventato una forza inarrestabile. La sua reputazione come uno degli eroi più potenti era indiscutibile, e nonostante il suo carattere sempre irruento, aveva imparato a dosare la sua furia con saggezza e precisione. Dietro il suo atteggiamento burbero, però, c’era sempre il Katsuki che conoscevo, quello che sapeva esprimere affetto e rispetto a modo suo, anche se in maniera brusca.

Io, come successore di All Might, avevo finalmente abbracciato completamente il mio ruolo di simbolo di speranza. "Deku" era un nome che tutti conoscevano e rispettavano, e nonostante le difficoltà, avevo sempre saputo di poter contare su Kacchan. Insieme, eravamo diventati l’esempio perfetto di come due opposti potessero completarsi a vicenda. Nessuno riusciva a negare la sinergia che c'era tra di noi, sia in battaglia che nella vita quotidiana.

La nostra relazione si era evoluta in qualcosa di profondo e duraturo. Vivevamo insieme in un appartamento in città, un rifugio lontano dal caos della nostra vita da eroi. Nonostante le nostre continue sfide e discussioni, avevamo trovato un equilibrio, una pace che ci permetteva di crescere e rafforzare il nostro legame ogni giorno di più.

Ricordo un giorno in particolare, un giorno che aveva iniziato come tanti altri ma che sarebbe rimasto impresso nella mia memoria per sempre. Era passato qualche mese dal nostro quinto anniversario da eroi, e stavamo tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Il cielo era tinto di sfumature calde, rosse e arancioni, proprio come il giorno in cui avevamo affrontato il nostro primo grande nemico insieme.

Camminavamo fianco a fianco, in silenzio, godendoci la quiete che calava con il tramonto. Quando arrivammo al nostro appartamento, Kacchan si fermò improvvisamente, bloccandomi con un gesto della mano.

"Deku," iniziò, il suo tono più serio del solito. Il suo sguardo era fisso sul mio, e dentro quegli occhi che avevo imparato a conoscere così bene, c'era una profondità che mi colse di sorpresa. "C'è qualcosa che devo dirti."

Lo guardai, leggermente confuso ma anche curioso. "Cosa c’è, Kacchan?"

Lui prese un respiro profondo, il suo sguardo non lasciava il mio nemmeno per un secondo. "Sai, cazzo, non sono mai stato bravo con queste cose... con le parole e tutte quelle stronzate sentimentali," cominciò, e sentii una leggera tensione nel suo tono. "Ma da cinque anni a questa parte, da quando siamo davvero diventati una squadra, mi sono reso conto di quanto tu significhi per me. Non è solo perché siamo fottutamente bravi insieme in battaglia. È perché... sei la persona con cui voglio fare tutto il resto. Voglio passare il resto della mia vita con te."

Il mio cuore iniziò a battere più forte mentre lo guardavo, cercando di capire dove volesse arrivare. E poi, con un gesto deciso, Kacchan si abbassò su un ginocchio, tirando fuori una piccola scatola dalla tasca. La aprì, rivelando un anello semplice ma incredibilmente bello, che rifletteva la luce del tramonto.

"Deku," disse, la sua voce più ferma che mai, "mi vuoi sposare?"

Le parole mi colpirono come un fulmine. Per un attimo, tutto il mondo sembrò fermarsi. Il suono del traffico lontano, il vento leggero, persino il battito del mio cuore... tutto si zittì mentre quelle parole riecheggiavano nella mia mente. Gli occhi di Kacchan, fermi e determinati, mi guardavano con una sincerità che non avevo mai visto prima.

Sorrisi, sentendo le lacrime riempirmi gli occhi. "Sì, Kacchan. Voglio passare il resto della mia vita con te."

Lui si alzò, prendendomi la mano e infilandomi l'anello al dito. Il sorriso che mi rivolse era uno di quelli rari, uno di quelli che vedevo solo quando eravamo soli, lontani dagli sguardi degli altri. Non c’era bisogno di altre parole, perché in quel momento, tutto ciò che importava era la promessa che ci stavamo scambiando.

Ci abbracciammo, stretti l’uno all’altro, mentre il sole calava lentamente oltre l’orizzonte. Sapevamo che ci sarebbero state altre sfide, altri momenti difficili, ma ora, con quella promessa, eravamo pronti ad affrontare tutto insieme, come sempre.

E così, cinque anni dopo quel primo grande scontro, io e Kacchan eravamo più uniti che mai, pronti a costruire un futuro insieme, fianco a fianco. Perché alla fine, avevamo capito che la vera forza non stava solo nel nostro potere o nelle nostre abilità, ma nel legame indissolubile che ci univa. Un legame che, ora, era sancito da una promessa eterna.

Il mondo intorno a noi avrebbe continuato a cambiare, a metterci alla prova. Ma non importava, perché ora sapevamo che nulla avrebbe potuto spezzare ciò che avevamo costruito insieme. Eravamo Izuku Midoriya e Katsuki Bakugo, Deku e Dynamight, compagni, amanti, e ora, presto, sposi.

E mentre camminavamo verso casa, mano nella mano, sapevamo che il futuro, qualunque cosa avesse in serbo per noi, sarebbe stato affrontato insieme, con amore e forza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 23 ⏰

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