nella mia vita non so bene cosa mi abbia più destabilizzato, se l'assenza di mio padre durante la mia tenera età, il fatto che i miei genitori fossero costantemente in lite oppure il fatto che io non abbia mai trovato nessuno che mi comprendesse nel profondo e stesse al mio fianco.
non so quale di queste situazioni abbia cominciato a mandare a rotoli quello che è il mio essere, so solo che è stato il punto di non ritorno.apatia è un aggettivo, e io sono il sinonimo.
e detto da una persona che ha sempre la battuta pronta ed è sempre presente in contesti sociali fa strano eh?
ma quando si è spogli di ogni briciolo di brio, l'apatia che tanto temo si fa spazio e mi consuma di nuovo, in un modo così sadico e virulento che la forza di potermi insorgere svanisce e accetto il mio fato.
perché questo è il mio destino, la misera accettazione.
accetto che in un mondo di persone destinate ad avere la propria persona, sarò lo strappo alla regola che si dileguerà in una fitta nebbia di solitudine.
perché in fondo lo so che non sarò mai la prima scelta di nessuno, e per quanto i miei sforzi siano vani e le mie intenzioni benevole, nessuno mi apprezzerà mai realmente per il cuore che ho.
"perché dici di essere buona Jennifer? tratti tutti come se fossero delle opzioni"
perché di anni in cui mi sono fatta a pezzi ed causa di questo nodo che ho in gola, non mi sono mai espressa su tutto il male che mi è stato inflitto, la gente si è abituata a sadomizzare i miei sentimenti per il pure gusto di sollecitare il loro spropositato ego da persona misera.
perché in un mondo in cui ho fatto il possibile di rimanere senza che si spegnesse la speranza, l'ho fatto da sola e nessuno mi ha aiutato.
perché di tutte le persone che ci sono, a nessuno verrò mai in mente io quando gli verrà detto
chi è la tua prima scelta?perché di sette miliardi di persone in questo pianeta neanche la mia stessa famiglia si è messa nei miei panni per capire il mio stato d'animo.
perché sono sempre stata la persona con cui si fanno gli sbagli e poi si ritorna perché tanto
"Jennifer mi perdona comunque"perché del mio corpo non mi va bene neanche mezzo centimetro
perché odio la persona che sono, e il male che faccio agli altri, nonostante il mio cuore perda un battito ogni volta che vedo in qualcuno la sofferenza che io stessa ho provato sulla mia pelle
perché non sopporto i miei pensieri, che mi tormentano e mi ronzano nelle orecchie ogni volta che cala il silenzio
perchè questa sensazione di vuoto assoluto che provo dentro di me è mille volte più dolorosa della sofferenza, provare questa apatia mi fa male al cuore ma nonostante questo strazio io non riesca a reagire provando qualcosa di sincero dentro di me.
e come lo spiego alle persone che sono vuota?
e come potrà mai qualcuno capire come sto io, come potrà mai qualcuno di una persona che è già morta da tempo capirne l'esistenza?
la mia condanna eterna sarà vivere in un mondo di vivi con l'animo morto.
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e se si spegne la speranza
Diversosuna copertina felice ritrae tutto quello che è la mia apparenza, quei sorrisi gioiosi e quelle battute piene di voglia di vivere. ma forse dentro di me, tutto questo è solo un'invenzione per paura di non riuscire a stare al mondo.