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Mi svegliai con il sole che mi colpiva il volto. Provai a combattere la luce ed aprii gli occhi. Mi alzai dal letto e me li strofinai, poi uscii dalla stanza per andare in bagno ed iniziai a prepararmi. Mi lavaii i denti e poi il viso, ma all'improvviso sentii dei rumori provenire dalla cucina. Uscii dal bagno e mi diressi in cucina.

"Che diavolo è stato?", mi chiesi. Quando arrivai in cucina trovai una figura intenta a cucinare con addosso dei boxer. Solo dei boxer. Rimpiansi il fatto di essere andata lì. Dio, mi ero addirittura dimenticata che ora viveva con me. Almeno non poteva indossare qualcosa?

"Oh dio! Amico, mettiti qualcosa addosso!",  mi lamentai quando Harry si voltò perché mi aveva sentito arrivare, ma poi mi fece uno dei suoi sorrisi con le fossette. Amava prendermi in giro e questo non faceva altro che infastidirmi ancora di più.

I miei occhi si abbassarono senza motivo per guardare il suo petto, i suoi tatuaggi e la sua linea a v, ma mi fermai quando realizzai che lo stavo fissando da capo a piedi. Guardai sopra velocemente prima di poter essere beccata, ma quando lo feci fu troppo tardi. Lui se ne era già accorto.

"Ti piace quel che vedi, Amy?" Mi chiese sogghignando.

"No"

"Quando vivevo nel mio vecchio alloggio, mi alzavo sempre e solo in boxer. Ma ora vivo qui, ed è la stessa vecchia routine!". Mi misi a ridere.

"Prima di tutto, hai detto 'vecchio appartamento'.."

"Vecchio alloggio", mi corresse.

"Qualsiasi cavolo di cosa fosse! Il punto è che abitavi da solo e ora vivi con me, quindi devi rispettare questa cosa."

"Oh, ma io lo faccio già", mi interruppe ancora facendomi l'occhiolino. Il solito e fastidioso Harry.

"Smettila di interrompermi. Inoltre, non fai quello che vuoi tu perché anche io vivo qui. Ifine, dobbiamo stabilire delle regole se dovremo vivere insieme in un appartamento.", mi sedetti sulla sedia.

"Non ora, per favore!", si lamentò. "Ad ogni modo, ricominciamo da capo. Buongiorno, tesoro."

Avevo voglia di schiaffeggiarlo per togliergli quel ghigno dalla faccia.  Lo guardai malissimo. Non doveva chiamarmi "tesoro". MAI. Perché trovava sempre un modo per infastidirmi?

"NON. CHIAMARMI. TESORO." 

"Ok... tesoro!", gemetti dal disappunto facendolo ridere. Mi mise davanti un piatto di frittelle piene di mirtilli e miele in cima. Amavo i pancake. Erano il mio piatto preferito. Se l'era ricordato. Lo guardai alzando un sopracciglio e lui sorrise.

"Questo è per me?" Annuì. Non dissi niente anche se in realtà provavo a non sorridergli e a non mostrargli alcun sentimento. Ricordai quando cucinava per me, ma scossi la testa cercando di rimuovere quel pensiero e diedi un morso alla mia colazione.

"Non ti chiedo come è la mia cucina perché già so che è perfetta. In realtà, lo sappiamo entrambi benissimo", scherzò Harry facendomi l'occhiolino. Aveva ragione, cucinava bene, ma non avevo intenzione di dirglielo.

"Beh, in realtà non è così buono..", scossi la testa e combattei il sorriso che si stava formando sul mio volto. Harry fece un mezzo sorriso e se ne andò via, lasciandomi con la mia colazione impeccabile. Lo vidi entrare nella sua stanza lasciando la porta aperta.

Iniziai ad abbuffarmi e dopo qualche minuto sentii una risatina. Girai la testa e vidi Harry. Stavolta aveva dei vestiti addosso, dei pantaloncini neri e una maglietta bianca. Mi aveva ascoltata veramente, il che era strano. Quello non era lui.

"Sembra che menti tutto il tempo. Voglio dire, perché non hai semplicemente detto che il cibo ti piaceva? Non c'era bisogno di mentire, lo sai". Roteai gli occhi. Non volevo pensasse che gli dovevo qualcosa. Se aveva pensato anche solo per un secondo che gli avrei dato una seconda occasione, allora avrebbe dovuto smettere dall'inizio.

"Amy?". Tornai con i piedi per terra e lo guardai negli occhi.

"Stai bene?", mi chiese preoccupato. Annuii e continuai la mia colazione, evitando la situazione e i miei pensieri. Quella era la mia soluzione, scappare via dai miei problemi.

Harry's Pov

Amy era così difficile. In passato non era affatto così, ma me lo meritavo. Io ero la ragione, io l'avevo cambiata e mi odiavo per questo. Ma non avrei mai potuto odiare lei, ero così egoista che ero tornato indietro per lei  e volevo che non litigassimo più. Volevo che fossimo di nuovo felici, proprio come i vecchi ricordi che condividevamo. 

Per farle capire che ero cambiato avrei dovuto dimostrarglielo, ma non sarebbe stato semplice. Volevo solo che si aprisse per me. Volevo rompere la tensione che c'era fra di noi, così la infastidii tutto il giorno e stavo pianificando di continuare così. 

Se solo avessi avuto un'altra opportunità, l'avrei convinta a fidarsi di nuovo di me. Non l'avrei persa un'altra volta. Dovevo solo provare più che potevo a rompere i muri che Amy si era costruita attorno molto tempo prima. 

Avrei provato di tutto per Amy.

Roommates [Harry Styles] [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora