Una volta arrivati il principe e il guerriero raccontarono tutto ad Aramis: "Penso che la soluzione migliore sia parlarne con Frank domani" ribadì così il papa. Mentre gli altri due stavano per uscire dalla stanza di quest'ultimo, esso concluse: "Io andrei anche a controllare il nostro cimitero, non vorrei che questi due strani individui abbiano cattive intenzioni anche con i nostri defunti". Il mattino seguente Elim, il papa e Colonas insieme all'alchimista si diressero nel loro cimitero per controllarlo. Il cielo era sempre annuvolato. "Ieri mi sono diretto alla rocca in cui tu ti sei rifugiato. Quella rocca in realtà è un santuario, dove sono seppellite i membri più riconoscenti dell'antico regno Akarmaitano. Secondo la leggenda furono seppelliti da qualcuno di cui non si sa ancora chi sia." raccontò Elim, subito Frank ammise: "Per curiosità mi sono avvicinato alle tombe. Le ho aperte entrambe ma al loro interno non c'era letteralmente nulla, ne ossa e ne polveri." "Come hai potuto, questo vuol dire profanare dei luoghi sacri..." si riferì Aramis leggermente arrabbiato all'amico. "Non mi sembra il caso adesso di stare a discutere su questa cosa, continua pure" così si intromise Elim. "Subito dopo mi sono sentito afferrare il collo, in qualche modo sono riuscito a sfuggire all'aggressione, poi mi sono girato e ho visto quei due uomini di cui già vi ho parlato in precedenza e sono poi scappato dal castello", intanto Colonas si avvicinò alla tomba del suo caro imperatore inginocchiandosi e leggendo le medesime parole che lesse il principe: Imperatore Leon, resterà sempre nei nostri cuori. Alzando in su i suoi occhi azzurri vide due sagome, sagome di due uomini. Preoccupato si alzò di scatto e allarmò gli altri. Presto uno dei due iniziò a parlare: "Ed eccoci finalmente di nuovo qui, eccola la tomba di mio fratello! Ne manca solo uno affinché si adempi la mia vendetta!" disse a quell'altro. Il primo aveva una corona molto ossidata e vecchia, la sua pelle era di un colore biancastro e la sua barba era lunga e grigia, era secco in volto e indossava dei vestiti neri con un mantello rosso. L'altro invece aveva un armatura possente che ricopriva tutto il suo corpo, il suo elmo era ornato da corna di drago. Questi ultimi si fiondarono con prepotenza sul guerriero perplesso ed impaurito con le loro spade. Anche Colonas sfoderò la sua ed insieme al papa riuscirono a contrastare i due. Dopo molti colpi l'uomo dalla barba lunga disse infuriato: "Morirai prima o poi sciocco guerr..." Aramis riuscì a trafiggerlo con la sua spada nel fianco. L'uomo sembrava sofferente, aveva le palpebre spalancate e cadde in ginocchio e dopo qualche secondo scoppiò una risata da esso stesso: "Davvero pensavate di potermi ferire, mi dispiace ma non potete fare niente contro di me. Non sono più un comune mortale come voi, un tempo lo ero, ma ora sono un non morto, nessun arma mortale può uccidermi ormai..." sparirono entrambi sotto la pioggia. Tutto il consiglio si riunì il mattino seguente alla reggia ed Elim iniziò così con un antico libro aperto davanti a lui recuperato nella biblioteca sacra: "Non so se molti di voi avranno mai sentito questa storia, sicuramente Leon la sapeva, ma non vi preoccupate, ve la racconto io. Molto tempo fa in contemporanea ai Tre fondatori del regno di Pleonia, si narra l'esistenza di un altro potente regno nemico al nostro, il regno di Akarma, guidato dal suo imperatore e dal suo fedelissimo guerriero, il cavaliere dei draghi. Molti pleoniesi si batterono contro gli akarmaitani e ne uscirono vittoriosi. Il loro imperatore dichiarò vendetta e cercò di uccidere il nostro ma non ci riuscì, perché il nostro guerriero lo uccise di nascosto all'insaputa del nostro imperatore e venne così esiliato da Pleonia..." fu allora che Frank aprì bocca: "Quelli che io, Aramis, Elim e Colonas abbiamo incontrato ieri al cimitero, sono gli stessi che hanno cercato di aggredirmi lì nella rocca abbandonata. E se guardate tutti le immagini che ci sono su questa pagina del libro, quei due che si sono presentati davanti alla tomba di Leon sono proprio l'imperatore Akarmaitano e il cavaliere dei draghi." aggiunse poi Colonas: "E non sono comuni mortali come noi, ma sono dei non morti". Arrivò il turno del papa: "Quando ci siamo visti quella sera, l'imperatore pensava che la tomba di Leon fosse quella di suo fratello, e sicuramente quando parlava dell'ultimo uomo da uccidere per far si che si adempisse la sua vendetta si riferiva proprio a te Colonas, tu che sei il discendete di colui che lo uccise. Quindi vuole porre fine alla tua vita e noi ti proteggeremo". Una guardia interruppe la riunione riferendosi al principe: "Mio signore, due individui stanno attaccando il villaggio di..." all'improvviso vennero avvolti da una fitta nebbia violacea che svanì all'istante. Al suo posto apparve una creatura tutta incappucciata con una benda viola a coprire gli occhi. Tutti estrassero la spada dal fodero puntando la creatura tranne Aramis: "Calmi ragazzi, scusate se sono apparso così dal nulla e non mi sono presentato prima..." continuò il papa difendendolo: "...Lui sta dalla nostra parte, dovete fidarvi, si chiama Filium ed è il figlio del drago...", allora che Filium continuò: "...Non dovete preoccuparvi per questo, non sono come mio padre, sono qui per aiutarvi come ho già fatto nell'Ocram... Mio padre seppellì l'imperatore Akarmaitano e il cavaliere dei draghi e maledisse le loro tombe; chiunque avrebbe profanato la loro tombe, entrambi sarebbero tornati a compiere quello che da vivi non riuscirono a fare, ovvero vendetta contro il vostro imperatore e il vostro guerriero. Proprio come mio padre loro pensano che voi due, Aramis e Colonas, siate i due fondatori rimasti ancora in vita perché pensano che l'imperatore sia morto. Tu Colonas sei in grave pericolo in questo momento perché loro vogliono solo te. Il villaggio di Darwin è sotto attacco, andiamo a liberarlo!". Tutti seguirono Filium presso il villaggio. Nel mentre esso spiegò loro: "Loro sono dei non morti, ciò vuol dire che le vostre armi mortali non servono a nulla contro di loro, potete solo rallentarli". Arrivati al villaggio l'imperatore vide loro: "Patetici, siete venuti a fermarci, ma sappiate che non ci riuscirete". Fu allora che la terra sotto ai loro piedi iniziò a tremare. L'imperatore Akarmaitano aveva evocato un esercito di guerrieri non morti che apparirono dal suolo. "Questi sono i miei soldati che morirono in guerra contro Pleonia, ora prendetevi anche voi la vostra vendetta e uccideteli tutti!" ordinò. Aramis e Colonas insieme agli altri e a Filium si schierarono e fu così che iniziò la battaglia. Le loro armi sembravano non avere forza contro di loro, potevano solo respingerli, ma ben presto i soldati non morti diventarono sempre di più per ognuno di loro, anche per le guardie pleoniesi. Quando Delbin stette per richiamare a se tutte le guardie per la ritirata, fu allora che il figlio del drago brandì la sua arma: un'enorme zappa fatta con del pregiatissimo e resistentissimo legno dell'Ocram e una lama affilatissima di color bianco lucente e accecante. Filium con la sua zappa era in grado di uccidere i non morti e di farli tornare nel sottosuolo. Allora tutti continuarono a combattere guidati della potente creatura. Mentre loro cercavano di respingere i soldati dell'oltretomba, Filium li dava il colpo di grazia facendoli tornare lì da dov'erano venuti. Rimasero in pochi, gli amici stavano per vincere la battaglia. Ma l'imperatore e il cavaliere erano più forti di loro, riuscirono a resistere a lungo ai loro attacchi, sapevano usare benissimo le loro spade. Mentre il cavaliere dei draghi proteggeva le spalle del suo imperatore, quest'ultimo si scagliò contro Colonas. Dopo un intenso duello tra i due il pleoniese si ritrovò disarmato e messo a terra: "E finalmente è arrivato il mio momento, come tu hai ucciso me ora potrò avere la mia tanto attesa vendetta!" disse questo e puntandoli l'arma sulla gola. Colonas chiuse gli occhi perché sapeva che da lì a poco l'imperatore Akarmaitano avrebbe posto fine alla sua vita. La punta della spada di quest'ultimo era vicinissima a trafiggere la gola dell'uomo a terra, quando Filium riuscì a spingere via l'imperatore da Colonas che riaprì gli occhi e vide, per sua fortuna, che colui che aveva tentato di ucciderlo un istante prima, era disarmato e pronto a morire per mano della creatura magica. Filium non esitò un istante, trafisse la gola dell'imperatore Akarmaitano con la sua potentissima zappa. Ma l'imperatore non tornò nell'oltretomba come successe per gli altri soldati. Riuscì così ad allontanare il figlio del drago e il cavaliere venne da lui per difenderlo. Fu allora che l'imperatore parlò: "Poveri illusi, credevate davvero che anche un arma del genere potesse fermarmi. Io non sono un non morto qualsiasi, sono uno spirito maledetto, e gli spiriti non possono essere uccisi per una seconda volta." allora i due sparirono così tutto d'un tratto. Filium e gli altri rimasero impressionati e senza parole, allorché la creatura parlò: "Mi dispiace ragazzi, la mia potentissima arma non ha avuto effetto su di loro, la maledizione di mio padre è troppo potente." "Abbiamo fatto tanto oggi, abbiamo liberato il villaggio e questo ci basta. Tornate a riposare ora, perché dovremmo essere pronti per tutti i prossimi attacchi. Aramis, Colonas e Filium voi raggiungetemi alla Reggia." disse il nuovo comandante. Lo raggiunsero alla Regga e Aramis cominciò: "Dobbiamo trovare un metodo per ucciderli, ma non sappiamo quale!" "E se forse stiamo sbagliando qualcosa..." si intromise Frank che passava di lì: "E se il nostro obiettivo non fosse quello di sconfiggerli esattamente ma semplicemente intrappolarli da qualche parte." "Ottima idea Frank" esclamò Colonas. Elim allora sopraggiunse: "Vediamo un po' se in questo maledetto libro si parla di creature magiche, vediamo un po'... eccolo trovato, qui si parla di spiriti. Aramis, Filium andate a chiamare tutti gli altri, ho in mente un piano!" Così fu fatto, gli ordini vennero eseguiti e tutti si riunirono per discutere su questa situazione, fu a questo punto che il sovrano prese parola: "Bene, cerchiamo di capire alcune cose. anche da come letto nel libro antico sappiamo che gli spiriti maledetti, non possono morire una seconda volta, sono dei non morti speciali, per cui, come accennato da Frank, l'unica cosa che mi viene in mente di fare è intrappolarli da qualche parte." Allora parlò Ellenor: "Grazie Frank, quello che dici Elim è molto intelligente, mi è venuta un'idea: e se li rinchiudessimo nelle loro stesse tombe?" "Ottimo! Perfetto!" esclamò Filium: "Allora Frank tu mi dovrai dare una mano, dovrai creare una pozione in grado di rallentare e stordire gli spiriti, una pozione da spargere sulla lama della mia zappa, è possibile tutto questo?" Frank dubbioso gli rispose: "Così mi metti in difficoltà Filium, onestamente non saprei, ma posso vedere di crearti qualcosa." "Bene ottimo allora tutti quegli altri invece trovate una soluzione a..." Filium iniziò a scuotere la testa, come se fosse una crisi. Tutti si spaventarono e Aramis si avvicinò alla potente creatura. Allora Filium rassicurò i suoi compagni: "Ragazzi è tutto apposto scusatemi, devo immediatamente ritornare nell'Ocram, c'è mio padre infuriato che cerca di uscire da lì, devo fermarlo..." venne interrotto da Jane e Delbin: "...non puoi andare da solo, ti aiuteremo anche noi Filium!" Fu allora che Filium stesso ribadì: "Non potete venire con me, è una questione tra me e mio padre, voi pensate a Pleonia e a sconfiggere insieme a Frank quei maledetti spiriti, io penserò al drago." Gli altri non furono d'accordo sulla sua decisione, ma Colonas aggiunse: "Facciamo come dice, questo è quello che avrebbe voluto Leon." "Allora facciamolo per Leon!" Esclamò così Elim che spiegò il piano a tutti mentre la creatura svanì in una fitta nebbia viola e poi aggiunse anch'egli: "Dobbiamo riuscirci anche senza l'aiuto del figlio del Drago."
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Il Regno di Pleonia
FantasíaUn giorno nevoso di inverno, uomini coraggiosi, accomunati forse dallo stesso destino, si incontrano per puro caso in un villaggio per ripararsi dal freddo... Proprio questi uomini e questo villaggio diventeranno la culla di una nuova avventura, una...