Capitolo 1

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Erano passati dodici anni da quel 21 giugno, e le cose erano cambiate. Molto cambiate.

Stephanie si era sposato nel 1995 con un suo collega spia, Robert 'Bob' Anderson, decidendo di diventare una spia come lui, in quanto la C.I.B. aveva il dipartimento da Agenti Segreti e quello delle Spie, non cambiava poi tanto. Da Bob aveva avuto tre figli: Andrew, Benjamin e Charlotte. Il nome Andrew era stato scelto da Robert, che voleva dare una doppia A al nome di suo figlio, Benjamin nel nome del padre di Stephanie e, infine, Charlotte in nome di Elizabeth (la sorella di Stephanie) il cui secondo nome era - appunto - Charlotte.

Alexander si era sposato con la figlia di Nick, Jenny, nel 1999. Da lei, aveva avuto due figlie: Nina e Naomi. Alexander (e anche Jenny) decise di lasciare la C.I.B. e di dedicarsi completamente la famiglia, divenendo un meccanico.

Martin era diventato il miglior agente di sempre, con il merito di non essere mai stato ferito, in nessun modo, in nessuna missione. Inoltre, era definito uno 'scapolo d'oro', in quanto tutte le ragazze fossero pazze di lui ma lui non fosse veramente attratto di nessuna.

Elizabeth e Markus, infine, erano diventati due agenti interni alla C.I.B., che agivano sempre in coppia. Infatti, erano conosciuti come 'Hide and Seek'. Mark non aveva una compagna, mentre Liz era felicemente fidanzata (e prossima al matrimonio) con un italiano, Paolo Monanni.

Quel giorno, Martin aveva avuto una dura giornata al lavoro. Da quando era arrivato il nuovo millennio, il lavoro era duplicato - se non triplicato - per lui. Stranamente, quel giorno nessuno aveva visto Nick. Marty non ne fece un dramma, li per li, andò avanti con la sua missione finché non arrivò il momento di tornare a casa. Quando aprì la porta sentì che c'era qualcosa che non andava, ma ne ebbe la conferma solo quando, accendendo la luce, partì anche il suo vecchio giradischi appartenuto al padre. Tirò fuori la pistola e si diresse verso la sala, ma una volta svoltato l'angolo si ritrovò faccia a faccia con uno stremato Philips.

"Nick!" Martin abbassò la pistola.

"Ascoltami bene, Martin: non abbiamo molto tempo. Sono stato attaccato. La C.I.B. non è più sicura. Ricorda. Non. Fidarti. Di. Nessuno." Marty spalancò la bocca. Cosa stava cercando di dirgli Nick? Lo capì solo quando dei proiettili colpirono ripetutamente l'uomo. Martin si lanciò verso Philips, trascinandolo dietro al divano.

"Nick!?" Martin controllò rapidamente le condizioni del suo mentore.

"Scappa... Scappa!" Ordinò lui.

"Cosa!? Io non ti lascio qui!"

"Non ho tempo per discutere, Martin!" La voce di Nick era affannata, e il suo volto pallido mostrava il segno che poco tempo gli era rimasto. "Se rimani qui, moriremo entrambi. Devi andare. Ora!" Martin sentì il cuore battere alle stelle. Non poteva crederci.

"Non posso lasciarti... non posso" Martin quasi bisbigliò. Non voleva... non poteva piangere.

"Ti ho sempre insegnato a mettere il lavoro al primo posto, e questo è il tuo lavoro adesso. Se resti, finirai per pagarne il prezzo. Amici e colleghi possono rivelarsi nemici. Ricordati ciò che ti ho detto." Martin si ritrovò per un secondo in dubbio, ma capì che mai avrebbe lasciato il suo secondo padre lì. Il divano divenne così il loro scudo, mentre attraversavano il salotto fino ad arrivare all'ingresso, lì, Martin cominciò a correre con Nick sottobraccio.

"Resisti Nick, ci siamo quasi!" Lo incitò Martin. "Ci siamo quasi..."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07 ⏰

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