capitolo 1

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Harper

È la terza volta che suona la sveglia e io non ho proprio intenzione di alzarmi

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È la terza volta che suona la sveglia e io non ho proprio intenzione di alzarmi.

Oggi è il primo giorno di scuola dopo tre lunghi mesi di vacanze, e solo al pensiero di dover tornare tra i banchi mi viene la nausea, l'unica cosa buona è che rivedrò Charlotte la mia migliore amica, penso che lei sia la cosa migliore che mi sia capitata, io e lei siamo totalmente diverse, io sono mora, lei è bionda, io sono bassa, lei è alta, io sono fredda, lei è fin troppo dolce, io ho smesso di fidarmi, lei si fida troppo, però le voglio bene, perché lei è l'unica che c'è e che c'è stata.

Un'altra volta il suono acuto della sveglia riempie la stanza, mi decido ad alzarmi e vado in bagno, mi faccio una doccia calda e mi vesto con un semplice jeans largo un po' slavato sul davanti e una maglietta bianca a maniche corte, mi passo la piastra e poi passo al trucco. Finito tutto scendo per fare colazione, dove c'è mia madre che mi aspetta con il suo maritino perfetto, i miei genitori si sono separati quando io avevo appena quattro anni, mia madre dice che è perché "vuole offrirci una possibilità economica migliore di quella che aveva con mio padre, per questo si è sposata con David", da quel momento faccio parte di una famiglia schifosamente ricca e famosa in tutta la California. Mio padre lo vedo una volta al mese e vorrei passare più tempo con lui, abita a New York e giustamente si è fatto una famiglia, i suoi figli sono delle piccole pesti, uno ha due anni e l'altro ne ha cinque, ma quando vogliono sanno davvero essere molto dolci, per esempio una volta hanno attaccato dei fogli tutti insieme e hanno fatto un disegno grandissimo per i loro genitori. La fidanzata di mio padre penso che sia una delle migliori che ha avuto dalla separazione con mia madre.

Appena metto piede in cucina mia madre inizia con le domande.

«Perché ci hai messo così tanto a svegliarti?» chiede.

«Scusa mamma, non ho sentito la sveglia» le mento. Sono diventata brava a mentire ormai, tanto a nessuno interessa la verità.

«Lo sai che è tardi?» eccola che riparte.

«Ne sono completamente al corrente» le rispondo reprimendo un sorriso.

«Signorina, impara ad essere più educata, e poi, oggi devi accompagnare pure tua sorella a scuola, oppure io e tua madre faremo tardi» dice David.

«Ma non può andare da sola? Guardate che è una matricola, e poi io vado in moto non posso accompagnarla» cerco di sfuggire a questa richiesta rifilandogli le più patetiche scuse.

«L'autobus non passa all'orario in cui lei esce, a parte questo sulla moto c'è posto per un'altra persona, non penso che a te cambi qualcosa, quindi oggi accompagnerai tua sorella»

«Ok» sbuffo accendendo la macchinetta del caffè. Ormai ci ho rinunciato a discutere per qualsiasi cosa.

*

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