Primo capitolo (Heather)

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Questo è l'inizio di una storia che può sembrare come le altre ma è la mia storia.
Mi chiamo Heather e ho 18 anni, vivo a Cambridge insieme a mia mamma, studio ad Harvard e come tutti i giorni anche oggi mi sono svegliata presto,
osservo l'orologio che segnano le 6:30 di mattina
«già, è decisamente presto»
aspetto una mezz'ora ma poi decido di alzarmi per andare in bagno e come tutti i giorni sono obbligata ad indossare la divisa della scuola e ho sempre odiato questa uniforme con la sua gonna a stile scozzese e il maglione color bordeaux con lo stemma grande in giallo con su scritto "Harvard"
non mi è mai piaciuta proprio perché non rientra nel mio stile, di solito ho un abbigliamento più largo e soprattutto meno colorato.
faccio per scendere le scale e arrivare al piano inferiore
«mamma sei in cucina?»
non ricevendo risposta mi sono diretta dritto in cucina e notai subito mia madre con delle cuffie rosa alle orecchie mentre ascoltava una delle sue solite canzoni preferite
è sempre stata un tipo interessante con i suoi capelli color ciliegia come i miei e gli occhi verdi smeraldo,
amavo tutto di lei soprattutto il carattere che assomigliava molto al mio, sempre solare ma a tratti impulsivo come una giornata di autunno
che non sai mai quando pioverà o quando ci sarà il sole.
mi dirigo verso di lei e le picchietto la spalla cercando di non spaventarla
lei si toglie le cuffie
«tesoro oggi è una giornata splendida ho preparato dei pancake favolosi e soprattutto pieni di ciliegie come piacciono a te»
sorrido
«grazie mille mamma, ma oggi ti tocca portarmi a scuola quindi non hai scampo»
lei sbuffa e io rido
«Heather ti giuro che quando riuscirò ti porto dritta alla scuola di guida per farti prendere la patente»
giro gli occhi al cielo
«mhh mamma lo sai che sono contraria a questa decisione e poi non è colpa mia se Noah non può accompagnarmi»
fa per controbattere ma è guerra persa
quindi finisco la mia buonissima colazione e mi dirigo al piano superiore per mettere le ultime cose nello zaino e ritorno di sotto per mettermi le scarpe
«Heather ti devi muovere se non vuoi fare tardi il primo giorno, forza forza!»
sbuffo
«sii un'attimo che metto le scarpe»
mi infilo le scarpe, esco dalla porta e mi dirigo verso la macchina dove mia mamma mi sta già aspettando al suo interno
a metà tragitto dico
«mamma sono troppo nervosa»
lei mi guarda
«Heather devi stare tranquilla ogni anno è la stessa storia lo sai che poi alla fine andrà bene»
giro la faccia e cerco di distrarmi guardando fuori dal finestrino ma ahimè sono arrivata
apro la portiera e scendo
«ti scrivo quando finiscono le lezioni e la prima è quella di fisica»
faccio una faccia buffa come se stessi morendo
mia madre gira gli occhi al cielo ma so che vorrebbe ridere
«forza muoviti che fai tardi ci sentiamo dopo»
e mentre osservo mia madre andarsene mi giro e fisso l'entrata
«eccoci in un nuovo anno all'inferno»

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