Prologo

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Esiste al mondo qualcosa più catartico del mare?

Nemmeno il cielo può superare la bellezza del mare. Una distesa d'acqua così immensa e infinita in cui ogni stella ama specchiarsi.

Il profumo, il dolce rumore, qualunque cosa esso faccia ti ipnotizza.

È un susseguirsi di viaggi con la mente e ritorno alla realtà. Il movimento ti incanta e l'acqua fredda ti riscuote.

Ed è proprio ciò che sto percependo in questo momento.
Il mare stimola ogni mio senso e il sole, che pian piano cala, mi riscalda tramite un dolce tepore.
L'acqua mi bagna i piedi senza toccare mai il vestito, come se si prendesse cura di me.

Una farfalla, bianca come il mio vestito, si posa sulle mie braccia avvolte attorno alle ginocchia. È vicinissima al mio viso e apre e chiude le ali stanca.

Una risata amara mi fa sussultare tra me e me. Sembra quasi che la natura mi stia mandando qualche segnale in codice.

O forse si sta solo prendendo gioco di me mandandomi messaggi in codice.

Appoggio la guancia sinistra sulle mie braccia col viso rivolto alla farfalla, che stranamente non vola via impaurita, e chiudo gli occhi, stanca anche io.

D'improvviso, però, una mano familiare mi lascia una semplice carezza tra i capelli.

Così, inevitabilmente, una lacrima solca il mio viso.

ACE: crushed heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora