Prologo (Prologue)

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California, 31 agosto 2016

Un altro giorno stava per tramontare a Los Angeles, la città degli angeli. Le nuvole che cominciavano a dipingersi di porpora e arancio, catturarono lo sguardo di Jaden, quando all'improvviso il colpo di un clacson riecheggiò per il vialetto, interrompendo i suoi pensieri.
«Allora, romanticone, ti decidi a salire o vuoi startene lì impalato ad osservare il cielo? Gli altri sono in spiaggia ad aspettarci, sai che dovevamo raggiungerli quasi mezz'ora fa?»
Patrick non era proprio il tipo che seguiva le regole alla lettera, perciò non sarebbe mai arrivato puntuale anche se sosteneva il contrario. E nemmeno Jaden, che senza aprire la portiera, balzò con uno scatto sulla decappottabile nuova di zecca di Patrick, che gli era stata regalata dalla sua famiglia per i suoi diciott'anni.
«Non ti avevo sentito arrivare» gli rispose quando atterrò sul sedile del lato passeggero con un gesto atletico «Sai che a volte non ci sento bene» tirò giù il cappuccio della felpa e fece segno sul suo apparecchio acustico. «E poi sei stato tu ad insistere di passarmi a prendere, sarei benissimo potuto venire con la mia auto»
Una vecchia Ford di colore grigio era parcheggiata davanti al garage della casa di Jaden.
Patrick incanalò la marcia e partirono. «Col rischio che rimanessi per strada a causa di un qualche guasto e avremmo causato ulteriore ritardo? No, grazie»
Jaden incrociò le braccia, fingendosi offeso.
«Vedremo se dirai lo stesso, quando un giorno al posto di quella Ford, vedrai parcheggiata una Ferrari o una Porsche» ribatté con ironia.
Si guardarono e dopo pochi secondi scoppiarono a ridere entrambi.

Venice Beach

Come se fosse nato per farlo, un surfista cavalcava le onde californiane con grande maestria. Al suo seguito, una ragazza bionda cercava di tenergli testa ma dopo pochi minuti, cadde in mare e si arrese.
Tornarono in spiaggia con le tavole sottobraccio.
«Mi dispiace dirtelo, sorellina, ma credo che il surf non sia il tuo forte»
«Sono d'accordo, Ethan. Sai, mi mancherà surfare con te... ma preferisco cavalcare i cavalli, che le onde»
Riley rise per la battuta di Selena, mentre porgeva ad entrambi dei teli mare presi dalle loro borse. «Bella questa, amica mia. Dopotutto, sei una campionessa di equitazione»
Da lontano, Riley aveva guardato Ethan ammaliata per tutto il tempo mentre surfava insieme alla sorella.
Tornò a sedersi sulla sabbia con le ginocchia al petto, di fronte al fuoco. Ethan si fece spazio vicino a lei.
Selena gli strizzò l'occhio di nascosto, incoraggiandolo e a non demordere. Conosceva suo fratello Ethan più di chiunque altro e sapeva bene dei sentimenti che lui aveva provato per Riley per tutta l'estate. Più volte gli aveva consigliato di dichiararsi, prima che lei partisse per il Regno Unito.
«Sai che partirò a breve, quando hai intenzione di dirglielo?»
«Lo farò stasera» le aveva detto prima di uscire, deciso.
Ma prima che Ethan potesse aprire bocca, Riley si alzò di nuovo in piedi. «Ho un'idea! Nell'attesa, perché non balliamo attorno al fuoco?» gli propose, iniziando a ballare su una canzone immaginaria.
Con la luna che rifletteva sull'acqua come sfondo, il suo modo di muoversi era soave e in qualche modo, seducente. Ethan la seguì, questa volta cercando di non farsi sfuggire l'occasione.
Selena porse loro delle fiaccole accese per rendere più immersiva l'atmosfera. Mentre Ethan e Riley continuavano a ballare, lentamente e volutamente, lei si allontanò fino a riva per bagnarsi i piedi, li guardava e non poté fare a meno di sorridere.
«Coraggio, fratellone» mormorò, facendo il tifo per lui.
Quando le fiaccole si spensero, Ethan decise che quello era il momento perfetto per farsi avanti.
Avvolgendola in vita, la guardò negli occhi.
«Riley, c'è una cosa che voglio dirti da mesi...»
«Davvero?» sembrava curiosa di ascoltarlo. «Quale sarebbe?»
«Ecco, io... insomma, volevo dirti che tu...»
«Oh, guarda, sono finalmente arrivati i casinisti» lo interruppe lei, indicando dietro le sue spalle.
«Vi siamo mancati?» domandò Jaden a trentadue denti quando li raggiunsero in spiaggia carichi di altra roba. Il suo sorriso sparì quando Riley con una mira precisa gli spruzzò addosso dell'acqua da una delle pistole ad acqua che aveva portato.
«Se ritardavate di un altro po' giuro che vi avrei arrostiti come i marshmallow sul falò, razza di imbecilli»
«Ti vogliamo bene anche noi, Riley» ribatté Jaden sarcastico, asciugandosi con il bordo della manica. «Davvero una mira niente male. Hai mai pensato di entrare nell'esercito e fare la bersagliera?»
«Ti prego, Jaden, non darle strane idee...» replicò Ethan, che salutò il suo amico d'infanzia scambiandosi il cinque e con un colpetto dietro alla spalla.
«Assolutamente no» rispose Riley, arruffando i capelli a Jaden per farsi perdonare «Non dopo aver ascoltato l'esperienza del fratello di Patrick...»
«Ha ragione Riley» concordò Patrick, armandosi di cavatappi. «Anche se Jaden stava solo scherzando, l'esercito non è roba da prendere con leggerezza... mio fratello Will non è più lo stesso da quando è tornato» disse infine mentre distribuiva la birra a ciascuno dei suoi amici. Tecnicamente, non avevano ancora l'età per bere alcolici, ma loro andavano sempre contro corrente.
«Comunque sia...» Sollevò la sua bottiglia in un brindisi. «A noi Folks, e a questa splendida serata»
Fecero tintinnare le bottiglie. «Ai Folks!»
Dopo aver bevuto e montato le tende, la notte era ancora lunga. Avevano chiacchierato e cantato intorno al fuoco, dove scattarono diversi selfie di gruppo con la Polaroid di Selena.
Più tardi, mentre tenevano le teste rivolte verso l'alto per guardare le stelle, tra una battuta e un'altra, Jaden si accese una sigaretta e disse «La prossima volta mi sa che dovremmo portare più birre, non sono ubriaco abbastanza...»
Tutti risero, inconsapevoli che non ci sarebbe stata una prossima volta, perché quella sarebbe stata l'ultima.

Your Key - La Chiave di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora