È il sangue che conta (Blood Is All Matters)

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Los Angeles, 22 maggio 2017
Ethan

«Come va con il lavoro?»
Selena era curiosa di sapere come procedeva la vita di suo fratello da quando era partita nel Regno Unito otto mesi prima.
Ethan in verità a volte si lasciava prendere dalla malinconia. Non lo diceva a nessuno, ma sembrava soffrire per la mancanza della sorella.
Anche se virtualmente, Selena cercava di essere presente il più possibile con la famiglia, motivo per cui si videochiamavano molto spesso, quando il fuso orario lo consentiva.
Seduto sulla scrivania, Ethan le spiegò attraverso il portatile che aveva lavorato fino a tardo pomeriggio per sostituire il collega e che quest'ultimo gli avesse raccomandato di pulire alcune tavole da surf con la paraffina dopo aver finito le lezioni, anche se di solito quel compito spettava a lui.
«Di certo quella non mi manca, ma ho già capito che fare l'istruttore di surf richiede sempre un'ottima prestanza fisica» poggiò la schiena contro lo schienale della sedia girevole. «Vale lo stesso per le tavole, pure loro devono essere curate. Ci lavoro solo da poche settimane, ma posso dire che nel complesso sta andando bene»
«Sono contenta, così almeno adesso hai un'altra scusa per uscire da quella stanza» ridacchiò Selena, sorseggiando un thè.
«Ehi, mi piace il mio lavoro, ma mi piace anche camera mia, d'accordo? Qui ho tutto quello di cui ho bisogno, quando non surfo»
Anche se casa Larson era grande quasi quanto un maniero e possedeva ogni tipo di comfort, la sua camera era sicuramente quella dove preferiva passare la maggior parte del suo tempo. La stanza era quadrata e con le pareti chiare, stranamente troppo ordinata per essere abitata da un ragazzo della sua età.
Quelle mura erano il suo piccolo rifugio, circondato da dozzine e dozzine di fumetti, libri, videogiochi e action figure di ogni genere a tal punto che da Patrick e Jaden fu battezzata "Il Paradiso dei Nerd".
«Lì a Oxford, invece, come procede?»
«È dura, ma credo di farcela» gli disse Selena, riferendosi agli studi. «Ma niente sarà mai difficile quanto guidare dal volante destro... Sul serio, ma come fanno? Penso che non mi abituerò mai» scosse la testa, ridendo.
Rise anche Ethan, quando la porta al fianco si aprì di uno spiraglio dopo che qualcuno bussò due volte.
«Ethan, stai studiando?» gli chiese il signor Larson. A malapena gli si vedeva la faccia. «Se ti disturbo, torno più tardi...»
Ethan si tolse gli occhiali -da riposo- e li tenne in mano. «No, papà, stavo parlando con Selena» disse puntando lo schermo del computer.
Fu solo allora che il signor Larson entrò e si avvicinò alla scrivania, salutando la figlia.
«Come sta la mia studentessa britannica?»
Selena rispose senza troppe pretese. «Mi mancate tutti»
«Manchi pure tu a noi, molto. Salutami la tua amica, la regina Elisabetta, quando la vedi»
Anche se la figura dell'imprenditore doveva essere severa e professionale, il signor Larson non la rispecchiava minimamente. Era un uomo che metteva sempre tutti di buon umore, soprattutto i suoi figli, per la quale provava un immenso amore. Ma di colpo il suo volto si fece cupo e Ethan gli rivolse uno sguardo perplesso.
«Qualcosa non va, papà?»
«No, è che... domani verranno Connor e Tabatha per cena e volevo avvisarti» gli disse a bassa voce.
Selena vide Ethan alzare gli occhi al cielo dallo schermo.
«Bene, vorrà dire che domani sera andrò a mangiare in qualche fast-food» rispose stizzito.
«In realtà, no» lo interruppe Jeremy, aspettandosi esattamente quella reazione. «Vorrei che restassi, questa volta... Invita anche la tua ragazza, se ti va»
«Non voglio coinvolgere Riley in tutto questo» gli rispose alzandosi in piedi e mettendosi davanti alla finestra. Poggiò le mani sui fianchi. «Tanto sappiamo tutti che non cambierà niente, quell'uomo mi detesta... e la cosa è contraccambiata...»
Jeremy sospirò. «Se non vuoi farlo per me, fallo almeno per Selena»
Selena non disse nulla ma annuì, anche lei ora cupa in viso.
«Peccato, però, che in questo momento si trovi a migliaia di chilometri di distanza da qui e non sarà lo stesso senza di lei»
«Ethan, per favore...» il signor Larson sembrava avere l'anima afflitta e i suoi occhi celesti divennero tristi. «Solo per questa volta, te lo chiedo» ripeté.
Ethan lo guardò, poi guardò Selena dal computer.
«Lo faccio solo per te» le disse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10 ⏰

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