Rivelazioni a casa Lee //minsung//

"confini sommersi"

Capitolo 2.

Il sole del mattino filtrava attraverso le tende leggere del soggiorno, gettando una luce dorata sul pavimento di legno. Minho si stiracchiò, sbadigliando leggermente, e si diresse verso la cucina, pronto a preparare il caffè. Mentre riempiva la caffettiera, il rumore di passi leggeri lo distrasse. Si girò e vide Jisung in piedi sulla soglia, con i capelli arruffati e un sorriso assonnato sul volto.

Jisung: Buongiorno - disse Jisung, avvolto in una delle felpe di Minho. - Non sapevo che avessi una casa così grande. E una piscina, niente male. - Minho sorrise, versando due tazze di caffè.

Minho: Buongiorno a te. Sì, è una delle poche cose di cui vado fiero qui. Ti va di fare un tuffo dopo colazione? Potrebbe aiutarti a svegliarti. - Jisung annuì entusiasta, afferrando una delle tazze e seguendo Minho verso il giardino.

La piscina scintillava sotto il sole mattutino, circondata da piante verdi e fiori colorati. Jisung si fermò sul bordo, osservando l'acqua trasparente.

Jidung: Davvero niente male - commentò, sorseggiando il caffè. Poi, gettò un'occhiata a Minho, i suoi occhi scrutatori. - Ci vieni spesso a nuotare?

Minho: Ogni volta che posso - rispose Minho, togliendosi la maglietta e rivelando la pelle abbronzata e i muscoli tonici. - È rilassante, e mi aiuta a pensare.

Jisung lo osservò per un istante, il caffè dimenticato nella mano. C'era qualcosa nell'aria, un'atmosfera carica di tensione, come se entrambi fossero consapevoli di un sottile confine che stavano per attraversare. Senza dire una parola, Jisung posò la tazza su un tavolo vicino e si tolse la felpa, rimanendo solo in pantaloncini.Si avvicinò all'acqua, immergendo un piede.

Jisung: freddo - commentò con un sorriso, guardando Minho che entrava in acqua con un tuffo elegante.

Minho: Abituati - disse Minho, nuotando fino a raggiungerlo. - È meglio di quanto sembri. - Jisung ridacchiò e si tuffò anche lui, emergendo con uno sbuffo di risate e spruzzi. L'acqua fredda li circondava, avvolgendoli in una bolla isolata dal resto del mondo. Nuotarono per un po', godendosi il silenzio interrotto solo dal suono dei loro movimenti nell'acqua.

Dopo un po', si fermarono vicino al bordo della piscina, respirando affannosamente. Minho si appoggiò al bordo, osservando Jisung con occhi attenti.

Minho: Allora - disse con tono casuale- quanto tempo pensi di restare? - Jisung si strinse nelle spalle, spingendosi indietro i capelli bagnati.

Jisung: Non lo so. Finché non riparano il mio appartamento, immagino. Ti disturbo?

Minho: No - rispose Minho troppo velocemente, quasi con un accenno di ansia nella voce. - Anzi, mi fa piacere averti qui. - Jisung sorrise, un sorriso lento e malizioso che fece aumentare la tensione tra di loro.

Jisung: Davvero? Allora sono fortunato - disse, avvicinandosi leggermente. - Non tutti hanno un migliore amico così disponibile. - Minho si schiarì la gola, cercando di nascondere l'effetto che quelle parole avevano su di lui.

Minho: Sai che puoi sempre contare su di me -  disse, cercando di mantenere il tono leggero.

Si rimasero a guardare per un momento, il silenzio carico di significato. Qualcosa stava cambiando tra di loro, una consapevolezza crescente che minacciava di travolgerli entrambi. Minho distolse lo sguardo per primo, sentendo il battito del cuore accelerare.

Jisung: sai disse, rompendo il silenzio con una voce bassa e morbida, - non ho mai visto tutta la tua casa. Cosa mi dici di una visita guidata? - Minho esitò per un istante, pensando alla stanza rossa nascosta dietro una porta apparentemente anonima.

Minho: Certo - disse finalmente, con un mezzo sorriso. - C'è molto da vedere.

Mentre uscivano dalla piscina, Minho si rese conto che, accettando di mostrargli la casa, stava invitando Jisung a entrare non solo nel suo spazio, ma in qualcosa di molto più profondo. E, in fondo, sapeva che una volta iniziato, non ci sarebbe stato modo di tornare indietro.