Alle 14:30 i miei genitori mi accompagneranno a Milano, mentre mio fratello partirà anche lui per portarmi la macchina, per poi tornare con i miei.
Tra quattro ore sarò in una nuova città, con nuove abitudini e un nuovo lavoro.
La società " Girls Power " mi ha contattato per fare da commessa, al loro costosossimo negozio, sono entusiasta, elettrizzata ma anche impaurita di non fare una bella impressione.
"Vamos, ragazzi!" esclama mia madre dal salotto sommerso dalle valigie "Ellie scrivi un messaggio a tuo fratello e digli che stiamo partendo."
"Ok mamma" Accendo il telefono e lo apro sullo chat con mio fratello
Anita: "Ehi William, noi ora partiamo"
William : "Ok! A dopo!"
Anita : "Ah, William?"
William : "Dimmi, sorellina."
Anita : "Grazie!"
William : "Di niente."
Io e mio fratello abbiamo 5 anni di differenza e abbiamo sempre avuto un buon rapporto sin da piccoli. Ovviamente qualche litigio lo abbiamo avuto, come tutti i fratelli.
Mi ricordo quando avevo otto anni e lui, di conseguenza, tredici, stavamo passeggiando per Central Park, io avevo una borsa a tracolla, con dentro: una lente d'ingrandimento, degli occhiali di Hello Kitty, uno specchio delle Winx, per vedere le persone senza che loro mi vedessero (ero fissata con Geronimo Stilton e mi credevo un'investigatrice professionista.
Quando, avevo visto una cosa nera passare in mezzo agli alberi e allora ero scattata anch'io.
"Anita!" Esclamò mio fratello correndomi dietro "Resta qua!" Io non gli badai, continuai a inseguire quella cosa nera.
Finché non scivolai su una pozzanghera e ci caddi sopra, sporcandomi tutti i pantaloni, la borsa i capelli e il viso. Arrivò mio fratello con il fiatone, mi aiutò a tirarmi su e cercò di pulirmi con le salviette umidificate e mi coprì con la sua nuova felpa preferita. Mi ricordo che arrivammo a casa entrambi sporchi (io di più), mia madre ci rimproverò e lo sgridò perché la felpa era nuova ed era già tutta sporca.
Lui rimase arrabbiato con me per qualche giorno perché si era preso tutta la colpa senza che io intervenissi.
Non so perché questo ricordo mi sia rimasto fisso in testa, ma so per certo che gli voglio molto bene.
Guardo il cell e mi accorgo che Mon Amour mi sta chiamando... non pensate che sia il mio fidanzato perché a parte quelle volte in cui mi ero fidanzata così tante volte con Thomas, le mie relazioni sono a livelli molto basse.
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caffè e shopping
HumorAnita,28 anni, si è appena trasferita a Milano per un' offerta di lavoro prestigiosa. Lì conosce una nuovi amici, durante il suo cammino troverà qualche intoppo e un nemico disposto a mettergli i bastoni tra le ruote.