Tra le linee del cuore

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Il vento ululava tra i vicoli stretti di Milano, trasportando con sé il ricordo di quel giorno maledetto.

Lei non abbandonava mai la sua testa.

La città sembrava immersa in una triste risonanza avvolgendo ogni angolo con il suo manto opprimente.

Il dolore di Luca era palpabile.

Era passato tempo, molto tempo dalla morte di Elena, eppure il Dottor Luca Moretti non riusciva a liberarsi di quel senso di colpa che lo soffocava, un'ombra costante che si allungava su ogni sua giornata.

Il pensiero di lei lo tormentava incessantemente, accompagnandolo in ogni momento, anche quando tentava disperatamente di concentrarsi sul lavoro.

Quel mattino Luca si svegliò con una sensazione strana, diversa, come se... se qualcosa fosse cambiato. Il peso sul petto, che fino a quel momento lo aveva schiacciato, sembrava essersi alleggerito, anche se solo di poco. Si alzò dal letto e, come ogni giorno, si preparò per affrontare una nuova giornata al Niguarda. Mentre si vestiva, lo specchio gli restituiva l'immagine di un uomo segnato, con occhiaie profonde e il viso scavato dalla stanchezza e dal dolore. Ma sotto quella superficie devastata, Luca percepiva una nuova forza, un desiderio di riscossa che si faceva strada tra le macerie del suo cuore.

Al suo arrivo in ospedale, Luca percepì un'energia diversa nell'aria, quasi come se la luce del mattino avesse infuso nuova vita in quei corridoi familiari. I colleghi, gli amici di sempre, lo salutarono con sorrisi genuini e calorosi, accogliendolo con una cordialità che non vedeva da tempo.

Il ricordo di Elena, pur sempre presente, sembrava meno opprimente, come se quel peso fosse stato sostituito da una rinnovata speranza. Mentre attraversava il reparto, Luca sentiva dentro di sé un'inaspettata leggerezza, un ritrovato slancio che lo spinse a iniziare la giornata con una determinazione mai provata prima.

Entrò nella sala riunioni per il briefing preoperatorio, dove l'équipe chirurgica si preparava per una serie di interventi programmati.

Mentre partecipava alla riunione con l'équipe medica, Luca cercava di concentrarsi, ma la sua mente navigava nei ricordi recenti cercando disperatamente quando e dove avesse visto quegli occhi. Qualche giorno prima, aveva incrociato per caso uno sguardo, che aveva provocato in lui uno strano sussulto interiore, in misto tra euforia e dolore, ma di quell'immagine solo gli occhi erano rimasti impressi nella sua mente. Nulla era rimasto di ciò che circondava quelle sfere di luce verde.

Che appartenessero proprio a quella giovane specializzanda seduta in fondo alla stanza?

Il suo viso dolce e determinato lo aveva colpito, ma aveva cercato di ignorare quella sensazione, seppellendola tra le preoccupazioni quotidiane. Ora, seduta di fronte a lui, con i lunghi capelli neri che danzavano sulle spalle e uno sguardo, quello sguardo, intenso e concentrato, non poteva fare a meno di notarla. Le sue mani, che tenevano con sicurezza una cartella clinica, trasmettevano una calma che lo affascinava. Luca avvertì una scintilla di curiosità e interesse risvegliarsi in lui, qualcosa che non provava da tempo.

La Dr.ssa Alessandra Romano fece, nuovamente, le presentazioni. Si trattava della dottoressa Sara Bianchi, una specializzanda in neurochirurgia appena arrivata da Roma. Luca non poté fare a meno di notare la sua professionalità e il modo in cui ascoltava attentamente ogni dettaglio dell'intervento che avrebbero eseguito insieme. Quando il briefing si concluse, Sara si alzò con sicurezza, pronta ad affrontare la sua giornata ed il suo lavoro, anzi la sua missione, come era solita definire la sua professione. I suoi occhi incrociarono quelli di Luca, e lui percepì qualcosa di inaspettato.

Un'ondata di emozioni contrastanti lo travolse. Era come se, in quel preciso istante, il tempo si fosse fermato, lasciando spazio solo a un intenso déjà vu. Quel viso, quei tratti delicati e determinati, gli trasmettevano una sensazione di profonda familiarità, quasi come se quei due sguardi si fossero già incrociati in un'altra vita, in un tempo lontano ma non dimenticato. Luca sentiva una connessione inspiegabile, un legame che andava oltre la semplice attrazione fisica. Era come se, nel silenzio di quegli istanti, il suo cuore riconoscesse qualcosa di intimo e significativo in quella giovane donna, qualcosa che non riusciva a definire ma che lo affascinava e lo spaventava allo stesso tempo. Una parte di lui, quella più vulnerabile e nascosta, sembrava risvegliarsi, ricordandogli che c'era ancora spazio per la speranza, per un nuovo inizio, nonostante il dolore che portava dentro.

Un amore in corsiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora