Selvaggi a teatro - Parte 2

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"Nessun uomo viene giudicato ben vestito se non indossa il giusto cappello, scarpe ben lucidate e un peculiare bastone da passeggio"

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"Nessun uomo viene giudicato ben vestito se non indossa il giusto cappello, scarpe ben lucidate e un peculiare bastone da passeggio".

Quel sarto, dall'aspetto particolare e dall'accento non di quelle parti, aveva pronunciato quelle parole, ed Izuku ne era rimasto altamente affascinato.

Ammirava il suo nuovo bastone, specchiandosi sulla parete di quella sartoria sofisticata.
Modelli indossati da busti, tessuti pregiati appesi da creare cascate di colori, e scarpe di ogni tipo che decoravano i fori nelle pareti.

Dallo stivale, alto e basso, ai mocassini lucidi che sembravano riflettere le luci soffuse utilizzate lì dentro.

Lui aveva optato per una giacca da passeggio, seguendo il consiglio del sarto per quella nuova moda un po' più... sbarazzina, ed in più aveva scelto un colore più chiaro, beige, con i pantaloni dello stesso colore, ed il panciotto bianco che sbucava.

Sorrideva al suo riflesso, stupito nel vedersi... così.
Non aveva mai indossato abiti di quel tipo, ed erano così strani sul proprio corpo.
Si sentiva un po' contenuto, ma probabilmente doveva solamente farci l'abitudine.

Formale, elegante e semplice. Un ragazzo altolocato, e poteva camminare con il mento sollevato e lo sguardo superiore, mentre muoveva i suoi passi accompagnato da quel bel bastone lucidato.

Ma il suo look non poteva completarsi senza un bel cappello.
Era strano quel mondo così civilizzato, sembrava che tutti si conoscessero tramite ciò che indossavano, e la razza pregiata del proprio cavallo.

In base al cappello, la posizione nella scala gerarchica si presentava, lasciando che, chiunque incrociasse con lo sguardo la figura di una qualsiasi persona, potesse conoscere lo stato sociale, il tipo di lavoro, ed addirittura la posizione politica!

Per Izuku era un'assurdità, ma doveva ammettere che quel cappello Homburg gli stava proprio bene, rigido, chiaro come tutto il suo completo.

Lo faceva sentire... superiore! Non un misero contadino della valle, e nemmeno un fuorilegge.
Un Sir con tutte le carte in regola!

"Beh, mi sta bene?".

"Certo Signore, ogni centimetro di queste vesti sembra stato disegnato per lei".

"Pff... leccaculo... - Sussurrò senza farsi sentire, lisciandosi la giacca ed appoggiandosi poi al bastone - Kacchaaaan?!".

Cantilenò, mentre i suoi smeraldi incontrarono le spesse tende vellutate dove Katsuki si era rintanato, entrato lì dentro già da un bel po' con i vestiti nuovi di zecca riposti in una bella busta di seta.

Aveva deciso il verdino al posto suo, grazie anche all'aiuto del sarto che aveva visto una grande guadagno se li avesse accontentati, ed aveva optato per uno di quei lucidi e tirati completi da cena.

Era come se ogni fibra di quei materiali avesse gridato "Sono di Dynamight!".
E poi, lo avrebbe fatto sembrare sicuramente un rinomato proprietario terriero dalle tasche piene di oro e preziosità.

𝙶𝚞𝚗𝚜 & 𝙻𝚘𝚟𝚎 - 𝚁𝚊𝚌𝚌𝚘𝚕𝚝𝚊 𝚁𝚊𝚌𝚌𝚘𝚗𝚝𝚒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora