|Capitolo 1|

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6:05.

La sveglia di Erica mi rimbombava nelle orecchie; 

"Welcome back queen Serena, consider us your humble servants, cuz if looks could kill... We wouldn't wanna be Dan Humphrey.

Questo e quello che le mie povere orecchie sono costrette a subire. Subito dopo una canzoncina alquanto sgradevole per quanto alta, "Say it right" di Nelly Furtado. Non fraintendetemi, adoro la musica. La ascolto tutti i giorni a tutte le ore del giorno, ma non sono tipa da ascoltare quel tipo di musica.

Specialmente alle 6:00 del mattino, mentre dovrei ancora dormire beata prima di affrontare una giornata intera in questo nuovo posto, con persone snob che ti guardano dall'alto in basso solo perché non ti conoscono,  che ti spingono nei corridoi e che ti giudicano minuziosamente solo per il tuo aspetto.

 Un inferno, insomma.

<< Erica, spegni quell'affare! >> Dissi in un lamento, seppellendo la faccia nel cuscino; e la risposta non tardò ad arrivare. << Sono in bagno! Fallo tu! >> Sbuffai, non avevo intenzione di alzarmi dal letto, ero in una posizione troppo comoda, ma quel suono infernale non si sarebbe fermato finchè qualcuno non avesse spento la sveglia.

Quindi per il bene delle mie orecchie e per il bene delle ragazze con la stanza accanto alla nostra mi alzai pigramente, dirigendomi verso il letto di Erica.

Il suo letto era perfettamente ordinato al contrario del mio. Lei sue lenzuola erano rosa, probabilmente di seta, lisce e profumate. Anche le fodere dei cuscini lo erano ma il colore si alleggeriva rispetto al copri letto.

 Appoggiati sulla testiera del letto giacevano tre cuscini. Due grandi per il capo e uno più piccolo che teneva al petto mentre dormiva.

 Al centro del letto adagiati contro i cuscini c'erano dei pupazzetti di peluche; tra cui uno che le avevo regalato io.

Una piccola balena azzurra, un koala con accessoriato un gambo di bamboo e infine un sole che sorrideva, quello era il mio regalo. Io al contrario avevo la luna che mi aveva regalato lei.

Mentre tornavo al mio letto passai davanti allo specchio, era bello largo, appogiato sul pavimento. 

Ero un disastro. I pantaloni del mio pigiama mi si erano risvoltati fino alle ginocchia, avevo il trucco sbavato dato che ieri, dopo quello che è successo, mi sono rifugiata nelle mie lenzuola e non mi sono più mossa. 

I miei capelli erano un incubo, quasi faticavo a guardarli, avevano davvero bisogno di una spazzolata.

Del resto ero più tosto normale, come al solito diciamo.

Un momento dopo Erica uscii dal bagno, lei era fresca come una rosa, come sempre. 

<< Ti piace la mia nuova sveglia? >> 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 21 ⏰

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