13 agosto 2024, mia madre morì in un letto di ospedale, né con me, né con mio padre a fianco. Non sarebbe dovuta andare così, si sarebbe dovuta curare, non avrebbe dovuto rinunciare alla terapia;
So che l'avrebbe aiutata, magari non tanto, ma si sarebbe potuta salvare se solo lei l'avrebbe voluto. E papà continuava a dire che è stata tutta colpa sua, che lui l'avrebbe dovuta convincere, che lei sarebbe stata ancora qui a quest'ora se lui fosse stato più avvincente.
Ma io non la trovo così; secondo me la mamma sarebbe dovuta essere meno egoista, si era una sua decisione, e lei ha deciso di non curarsi, ma sarebbe potuto andare diversamente.
<< Tesoro? Tutto bene? >> Rivolsi il mio sguardo alla persona alla mia destra, mio padre, mi esaminava con uno sguardo impensierito, e non volevo che si preoccupasse ancora di più di quanto non fosse già. << Si papà, tutto ok, sta tranquillo >> Mi dedicò un sorriso sincero. Da quando la mamma è morta mi regala pochi di questi sorrisi, e io ne apprezzavo ogni singolo accenno.
<< Sei agitata?, insomma è il tuo primo anno di università, stai andando a Princeton, una delle università più prestigiosa del New Jersey; e poi con tutto quello che è successo, non voglio che tu ti senta fuori posto >> Sbuffai, gli presi una mano tra le mie, quella che agitava in aria innervosito da mezz'ora e cercai di mettere su un sorriso. << Papà sto bene, rilassati. E in più ci sono Erica e Jason con me, mi ambienterò in fretta >> Dissi in un vago tentativo di rassicurarlo.
Mi sorrise di nuovo, questa volta il suo volto era più luminoso. << D'accordo tesoro >> Fece una pausa e poi continuò titubante. << Siamo arrivati, mi raccomando sta attenta e non ficcare il naso in affari che non ti riguardano, so che lo farai comunque, ma ti avviso lo stesso >> Mi scappo un risata soffocata, sapevo che aveva ragione, ma non potevo fare a meno di farmi gli affari degli altri. << Va bene.. Ci siamo, grazie del passaggio e buona giornata, mi mancherai >>
Gli diedi un bacio sulla guancia, e uscii dalla macchina, agguantai la mia valigia e il mio borsone e mi allontanai un po', sul bordo del marciapiede.
<< Anche tu tesoro, salutami i tuoi amici, ti chiamo tra pochi giorni >> << D'accordo >> Dissi sorridendo e lo salutai con la mano mentre si allontanava con la macchina.
Appena due secondi, e sento due braccia avvolgermi la vita, un forte odore di fragola si espande nell'aria, Jason. Mi giro su me stessa per guadagnarmi una visione completa di lui; indossa dei jeans blu con dei ricami dorati, vedo che ha addosso la sua maglietta preferita, con la faccia di Taylor Swift stampata sopra e dei piccoli cuoricini attorno ad essa.
Gli e la avevo regalata io l'anno scorso, per il suo compleanno.
<< Claire Collins è qui ragazzi, un grande applauso >> Disse aumentando il tono della voce, che riecheggio per il giardino del campo.
<< Hey! Ciao, come va?, vedo che la tua ossessione per lei non è ancora passata >> Dissi indicando la sua maglietta con dito, e inarcando un sopra ciglio. << Mai tesoro, Taylor è sacra >>
Sorrido alla sua affermazione, e dietro di lui vedo Erica, deve essere partita in anticipo, con lei altre due persone, a me ancora sconosciute; salutai Erica con la mano, e lei ricambiò, timidamente.
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||TEENAGE DREAM||
Teen FictionEstratto dalla storia; "Se hai pensato, anche per solo un momento, che fossi una di quelle ragazzine che ti cadono ai piedi dopo un semplice sguardo, beh, ti sei sbaglianto di grosso" O forse ero io, che mi sbagliavo. Perché si, anche io gli ero ca...