La carne è debole.
Potrebbe sembrare una frase fatta, ma più cresco e più capisco che è la verità. Credevo di essere una persona forte, di aver sofferto nella vita già da piccola, di aver superato i problemi passati e di essere in grado di superare quelli futuri, invece non è così. Ero solo troppo piccola per rendermi conto delle cose, quindi ci passavo sopra con leggerezza. Prima non capivo chi fumava, chi decideva volontariamente di mettersi tra le labbra qualcosa che gli avrebbe fatto male e che oltretutto non aveva neanche un buon odore. Capivo chi aveva un debole per il cibo, almeno quello era mascherato, aveva un buon sapore. Le sigarette no, fanno schifo e non lo nascondono. Adesso a vent'anni quella persona sono diventata io. E lo faccio per il semplice gusto di farmi del male, anche se con conseguenze non a breve termine. Mi basta la consapevolezza che mi faccia male. La prima volta è stato naturale come bere un bicchier d'acqua quando ti svegli la notte con la gola secca. Ne prendi una, la accendi e respiri quell'odore di sporco che invece di alleviare il bruciore, lo aumenta. E se vuoi davvero farlo, la gola non ti brucia nemmeno, respiri quell'aria sporca come se fosse ossigeno perché vuoi farla entrare dentro di te. Adesso quelli che non fumano li invidio, perché sanno resistere all'impulso di farsi del male. O forse se ne fanno anche loro con metodi diversi, chissà. Forse non ho il coraggio di tagliarmi o di abbuffarmi perché mi farebbe male sul momento, lo vivrei quel dolore. Invece, fumando rovino il mio corpo, ma piano piano, non me ne accorgo subito, ma lo so. Forse la mia mente è ancora più subdola: pur di non accettare il dolore mentale me ne infliggo altro fisico ma sempre mascherato. Sono una vigliacca?
Alla fine, avere il vizio non vuol dire solo fumare 20 sigarette al giorno, ma ricorrere a queste ogni qualvolta si sta male, che fosse anche solo una volta ogni due settimane, pur sapendo che non ne hai bisogno, che potresti resistere, ma lo fai comunque perché vuoi infliggerti dolore. Di proposito insomma. La carne è debole.
È imbarazzante ammettere che non sono così forte come credevo. Poi mi ricordo che in un modo o nell'altro tutti abbiamo bisogno di sfogarci. Quindi perché non ci riesco più come da piccola? Fumare è la cosa che più odiavo da che ho memoria, perché alterava l'odore di mamma che lei aveva prima di riprendere a fumare. Quell'odore di buono, di dolce e pulito che riusciva a calmarmi come niente altro. Ci litigo sempre perché sto diventando sempre più come lei? Perché vedo che si fa del male come me ne faccio io e mi dispiace sapere che soffre? La mamma non è invincibile, è solo un altro essere umano come tutti gli altri. Allora ci penso e capisco che è la prima volta per tutti. Nessuno ha scelto di nascere, nessuno ha scelto di soffrire, le cose accadono. Bisogna solo rialzarsi e se si ha bisogno di un aiutino ogni tanto non c'è niente di male.
La carne è debole.
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Pensieri
RandomScrivo quando sono giù o in generale quando provo emozioni forti, per esorcizzarle. Condividerle mi dà la sensazione di essere in controllo. -In continuo aggiornamento. P.S. Foto di copertina colorata perché la vita è bella.