Capitolo 2

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Quella sera tornammo a casa decisamente più contenti che quella mattina. Era la prima volta che portavano a casa la vittoria del campionato da ventidue anni, Lucas aveva fatto il canestro più incredibile che avessi mai visto, nessuno aveva fatto discorsi di incoraggiamento idioti e Dustin ci aveva informato che la campagna di D&D col suo amico Eddie era andata alla grande.
Io e Steve non avevamo niente in programma, tranne guardare il film che quella mattina avevamo scelto al negozio dove lavoravamo insieme, intitolato La Piccola Bottega degli Orrori, che nessuno dei due aveva mai visto. Arrivati a casa scaldammo due fette di pizza e andammo a mangiarle sul divano. Infilai il CD nella cassetta e finimmo di guardarlo che era ormai notte inoltrata. Mi piacque molto, anche se ero più concentrata a parlare con Steve del più e del meno. Lo facevamo sempre; mettevamo un film e poi non lo guardavamo davvero... Era come un sottofondo accogliente, un rumore bianco che ci faceva sentire a nostro agio.
A proposito, chiariamo una cosa: io e Steve non viviamo insieme, anche se passavamo quasi tutte le sere a casa di uno o dell'altra. Stiamo cercando di guadagnare abbastanza soldi da comprarcene una, perché anche se i genitori di Steve sono ricchi, lui odia dovergli chiedere soldi, e lo capisco, quindi abbiamo scelto che avremmo fatto da soli.
Steve ripartì una decina di minuti dopo per andare a dormire in casa sua, visto che da me non c'era molto spazio, perciò mi diede un bacio sulla fronte e la buonanotte.
La mattina seguente mi venne a prendere con la sua macchina alla solita ora per accompagnarmi al lavoro. Arrivammo e la mattina fu come tutte le altre, senza troppi clienti e molto tranquilla. Verso le undici, però, arrivò Lucas, ansimante, chiedendomi un parere. Io lo guardai accigliata e gli risposi che potevamo parlare senza problemi. Steve ci lasciò soli, perplesso, e andò a occuparsi dei clienti.
<<Scusa se ti disturbo mentre lavori, ma è l'unico momento libero che ho, i ragazzi della squadra mi aspettano tra un'ora, ed è davvero importante...>>
<<Di cosa si tratta?>>
<<Max. Da quando è morto Billy lei è... assente, sembra quasi un fantasma, mi ha lasciato e io vorrei solo che le cose tornassero come prima, ecco>>
<<E come mai sei venuto a chiedere a me? Insomma, non che mi dia fastidio, ma, ecco, magari ci sono persone più adatte... Che ne so, Nancy o...>>
<<Mi pare di capire che Nancy abbia più problemi di me, con Jonathan che si è trasferito, praticamente non si parlano più; Dustin è fidanzato con un supergenio che non ho mai incontrato e che lui stesso non vede dal vivo da tipo 4 mesi e Mike... Diciamo che la relazione tra lui e Undi è troppo diversa da quella tra me e Max... Il vostro rapporto era il più affine, diciamo>>
<<E come mai non hai chiesto a Steve?>>
<<Ecco... Sì, effettivamente avrebbe avuto più senso ma... Non lo so, tu mi sei venuta in mente per prima, quindi...>>
<<Okay. Allora, raccontami di te e Max>>
Parlammo per un po', mi disse di come si erano messi insieme e come si erano lasciati, dell'ultima volta che l'aveva incontrata e cose così. Poi mi chiese se io e Steve avessimo mai litigato e come ne eravamo usciti, allora gli dissi: <<Diciamo che io e Steve litighiamo praticamente tutti i giorni, però ora che ci penso c'è stata una volta in cui...>> E gli raccontai di un vecchio litigio che si avvicinava abbastanza a quello che stava succedendo tra lui e Max. (Riporterò solo la fine del dialogo o diventerebbe un capitolo troppo lungo)
<<...E poi Steve ha riso. E non era una di quelle risatine forzate che ci eravamo scambiati durante l'arco della settimana. Sembrava... È stata una risata così genuina...>>
<<Ovvio, la mia battuta era esilarante!>> Intervenne Steve.
Mi girai indignata. <<Stavi ascoltando!>>
Lui fece un sorrisetto e tornò ad occuparsi dei clienti.
Ricominciai a parlare con Lucas <<Ma il punto è che Steve ha riso, ed è stato tutto... È stato tutto perfetto. Sono sicura che succederà la stessa cosa anche a voi. Magari, se vedi che è in vena di parlare, puoi anche chiederle di uscire, che ne so... Al cinema!>>
Lucas iniziò a dire "Grazie" quando Steve lo interruppe chiamandoci allarmato.
<<Rob, Lucas, venite a vedere, subito>>
Lo raggiungemmo appena in tempo per sentire la notizia alla TV.
<<... Al momento non abbiamo molti dettagli, ma vi confermiamo che questa mattina è stato rinvenuto il corpo di uno studente della Hawkins high. La polizia non ha ancora rivelato il nome della vittima ed è in procinto di avvisare la famiglia...>>
<<Io... Credo che sia meglio che raggiunga gli altri...>> Disse Lucas preoccupato.
Corse fuori gridando <<Grazie Robin!>> e infilandosi la felpa dei Tigers.
Io e Steve ci scambiammo un'occhiata piena di angoscia mentre il telegiornale passava agli annunci.

Solo una ventina di minuti dopo arrivarono Dustin e Max.
<<Hey, Steve>>
<<Avete visto?>>
<<Quanti telefoni avete?>>
<<C'è stato un omicidio!>>
<<Steve, quanti telefoni avete?>>
<<Due, perché?>>
<<In realtà tre, c'è quello di Keith sul retro>> aggiunsi io.
Max e Dustin si guardarono, e Max disse che tre sarebbero bastati.
Quando Dustin si tolse lo zaino, Steve gli chiese <<Che vuoi fare?>> e lui, in tutta risposta, lo lanciò dall'altra parte del balcone, per poi superarlo lui stesso, buttando in terra metà della roba che ci era appoggiata sopra.
Steve ripeté: <<Ehi, ma che fai?!>>
<<Sei scemo?>>
<<No! Le mie videocassette!>>
<<Dustin, che fai?! Si può sapere?!>>
<<Allestisco qui la base operativa>> disse infine Dustin, con una disinvoltura allucinante, come se desse quella risposta molto più frequentemente di quanto uno creda.
<<La base operativa?>> Chiesi.
<<Molla il PC!>> Lo rimproverò Steve.
<<No, mi serve.>> Continuò Dustin.
<<A che ti serve?>>
<<Per i numeri degli amici di Eddie>>
<<Ah, Eddie, quello che ti sembra più fico di me perché gioca al tuo gioco da nerd?>> Si lamentò Steve.
<<Eddie, sì... Aspetta, questo non l'ho mai detto!>>
<<Sentite>> li interruppi <<Se fosse lunedì potreste starvene qui a giocare, ma oggi è sabato, il giorno più affollato di tutti!>>
<<Ti capisco perfettamente, ma questo non può aspettare fino a lunedì>>
<<Ommioddio>> Commentò Steve con le mani tra i capelli.
<<Chiamare gli amici di Eddie è un'emergenza?>>
<<Si, esatto!>>
Allora Steve si avvicinò a me e mi chiese a bassa voce: <<Preferisci che lo strangoli io o lo strangoli tu?>>
<<Facciamo a turno, eh?>>

Poi, finalmente, decisero di aggiornarci su cosa diamine stava accadendo, e iniziammo una conversazione che, diciamo, non si fa proprio tutti i giorni.
<<Chrissy Cunningham?>> Chiedemmo praticamente in coro io e Steve quando Max ci diede il nome della vittima.
<<Eddie lo svitato con Chrissy la cheerleader?>> Domandai nuovamente.
<<Esatto. Il suo nome non è ancora stato fatto, ma vi assicuro che Eddie è l'indiziato numero uno>>
<<Perché non l'hai detto agli sbirri?>>
<<Io... Non lo so>> Fece un sospiro e riprese il discorso.
<<Dopo che ho visto Eddie e Chrissy entrare nel caravan... È successo anche qualcos'altro.
Le luci lampeggiavano, e poi... Poi Eddie è uscito dal caravan, davvero... Spaventato. Spaventato a morte. Niente di troppo strano, sia chiaro... Eddie guida sempre come un pazzo e spesso salta la corrente, là viviamo in un posto di merda, ma... Stamattina ci stavo ripensando e... Forse era così spaventato perché, ecco, aveva appena ucciso una persona, oppure... Io, non lo so, magari...>>
<<Era stato qualcos'altro a ucciderla>> completai io.
<<E, be', l'unico che lo sa è...>>
<<Eddie>> continuò Steve.
Fantastico. Sì, davvero. Ci dissero cosa avevano intenzione di fare e iniziammo l'operazione "Trova Eddie".

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