Capitolo 2- Chi o Cosa sei Tu?

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« Ti prego apriti! Aiuto! Apriti!» urlò disperato e spaventato spingendo l'enorme cancello.

Spingeva e strattonando riuscì ad aprirlo giusto in tempo prima che i lupi lo raggiungessero. Gli chiuse il cancello nel muso facendoli sbattere, ma uno di loro lo prese alla caviglia facendolo cadere e gemere di dolore. Con uno strattone forte se lo trascinarono a sé, ma con un calcio ben piazzato riuscì a liberarsi correndo via nel lungo viale davanti a lui.

Si calmò quando si sentì un po' più al sicuro lontano da quelle bestie, si guardò intorno, c'erano gargoyle e statue spaventose, il giardino non curato e con erbacce ovunque, si voltò e davanti a lui si ergeva un grande castello stile gotico. Un rombo squarciò il cielo e una fitta pioggia scendeva copiosa bagnandolo tutto e costringendolo ad entrare nel castello per ripararsi. Bussò ma la porta era aperta perciò entrò.

Titubante si portò le mani sulle braccia per scaldarsi un minimo

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Titubante si portò le mani sulle braccia per scaldarsi un minimo

« C'è nessuno?» ma niente o nessuno rispose

« Pover uomo, si sarà perso»

« Non parlare, forse se ne andrà» delle voci, non molto lontane da lui, ruppero il silenzio, si guardò intorno ma non vide nessuno. Col cuore in gola chiese

« C'è qualcuno qui dentro?» e poi un sussurro troppo vicino lo rabbrividì

« Non una parola Raven, non una sola parola» disse la voce.

Quel posto metteva i brividi, tutto buio e freddo, solo il candelabro posto all'entrata sul tavolo con accanto un piccolo orologio, emetteva una flebile luce

« Mi-mi dispiace disturbare, ma ho perso il mio cavallo e ho bisogno di un posticino dove passare la notte. È pieno di lupi la fuori» disse nella speranza che qualcuno arrivasse.

« Poveretto, Octavia un po' di cuore» provò a dissuadere il candelabro al orologio, ma l'altra l'ha zittì.

Seccata il candelabro bruciò la "mano" dell'altra che le tappava la bocca. Octavia presa alla sprovvista urlò di dolore che venne smorzato da Raven

« Ma certo ai lukot, lei è il benvenuto» lo accolse Raven

« Chi ha parlato?» chiese Marcus spaventato non vedendo nessuno e prendendo il candelabro

« Sono qui» lo toccò lei sulla spalla

« Qui dove?» girandosi e Raven lo picchiettò sulla testa, lui si portò l'oggetto vicino alla faccia

« Heya» salutò strafottente.

L'uomo spaventato la lasciò andare facendola cadere a terra con un piccolo tonfo metallico.

La Bella e la Bestia (Clexa)Where stories live. Discover now