Prologo

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Quando ero bambina i miei genitori mi leggevano molte storie. Mio padre storie di fantasia e azione, mentre mia madre d'amore e fiabe.
C'era una racconto in particolare che mi aveva sempre colpita, un amore proibito che portava i protagonisti sempre allo stesso destino.
La morte.
Molto banale, perché tutti conoscono Romeo e Giulietta. Un amore incondizionato e talmente forte da rinnegare il loro stesso cognome. Ho visto e letto tante varianti su di loro. Revisionate in modo fantasy e moderno, impostate in epoche differenti. Ma la fine era sempre la stessa.
Più crescevo e più capivo che un amore così non poteva più esserci nel mio mondo. La maggior parte dei uomini sono donnaioli e le donne per così dire "facili".
Col passare dei anni mi lasciai alle spalle il loro amore incondizionato e mi buttai nel fantasy, per poi passare alla realtà. Più crescevo, più mi rendevo conto di quanto il mio mondo fosse senza sentimenti. Pieno solo di arroganza e dolore.
Non ho mai trovato il mio posto nel mondo, nonostante avessi solo 21 anni. All'età di 4 anni ci trasferimmo in Inghilterra.
Motivo?
Sconosciuto
Ricordo ben poco del mio vecchio paese ma non scordo la mia lingua madre, l'Italiano.
Non vivo più con i miei genitori da alcuni anni per via dell'Università. Ma all'epoca ancora non sapevo che ben presto, non solo lo avrei dovuto abbandonare ma che sarei dovuta tornare in Italia.
Ho scelto un indirizzo di studio molto innovativo, l'Ingegneria meccatronica, un ramo molto complesso che richiede lo studio in vari campi come meccanica, elettronica, informatica e scienza dell'automazione. La mia università si trova a Plymouth nel Devon mentre la mia famiglia vive a Launceston. La differenza fondamentale è che dove sono io c'è il mare.

Vivo con la mia coinquilina Abbey nei alloggi dell'Università. Fin da subito ci siamo trovate in sintonia.
Io molto loquace e sognatrice mentre lei festaiola e realista, spesso mi deve prendere per i capelli e tirarmi nella realtà. Orami ci conosciamo da quattro anni e abbiamo combinato di tutti i colori nonostante molte mie lamentele.
Questo è il nostro ultimo anno, ma come ho già accennato prima, il mio mondo da qui a breve avrebbe cambiato in modo esponenziale.

Lo squillare del telefono mi riportò alla realtà e lo cercai ovunque, finché non mi resi conto di averlo in tasca. Fu strano per me vedere chi fosse a chiamarmi di prima mattina, durante il mio caffè che era d'obbligo, che se non assumevo già appena aperti gli occhi potevo essere assai antipatica.
- Mamma? Che succede? - Non era strano che lei mi cercasse ma strano che lo facesse di prima mattina, sapendo come avrei potuto risponderle senza farlo apposta.
- Lili! Buongiorno tesoro, mi dispiace chiamarti a quest'ora del mattino ma vorremmo che tornassi a casa per il tuo compleanno quest anno-
Per il mio compleanno?
Rimasi scioccata da tale richiesta. Negli ultimi anni li ho sempre festeggiati qui essendo che le lezioni iniziano il 15 Settembre e il mio compleanno cade il 24. Quando iniziai il mio percorso decidemmo che per i prossimi anni non saremmo riusciti a vederci per questo giorno.
- Come mai mamma? Sono tornata qui solo da qualche giorno. Perché quest'anno questa richiesta?

- Ti ricordi la storia che ti raccontavo quando eri bambina? - emisi un silenzioso sbuffo ma una rotazione al cielo dei miei occhi molto pronunciato, cosa che notò anche Abbey e si fiondò subito di fronte a me facendo segno di mettere in viva voce.
Eravamo una di fronte all'altra sedute al bancone della cucina.
Sapevo di che storia stesse parlando, ma andiamo, ero bambina. Perchè tirare fuori adesso una cosa del genere?
- E' una storia mamma! Davvero vuoi farmi tornare a casa per questo? -
- Secondo la leggenda al compimento dei 22 anni l'ultimo erede della dinastia Capuleti  riceverà un dono dalla protettrice dei gigli, secondo le mie ultime ricerche si tratta di un potere che in molti stanno cecando di ottenere -
Questa è bella, il motivo per cui mia madre sia fissata con le leggende è assurdo. - Lo sai vero che NOI non siamo dei discendenti di tale famiglia? -

Il silenzio a seguire mi fece pensare che fosse caduta la linea ma in compenso ricevetti un sonoro sbuffo - Non mi interessa! Sono tua madre e per quanto tu sia maggiorenne, per il tuo 22 esimo compleanno torni a casa! -
Stavo per ribattere ma non ne ebbi il modo di farlo, butto giù la chiamata e sapevo che quando faceva così era meglio accontentarla o sarebbe venuta lei stessa prendermi per i capelli.
Abbey scoppiò in una risata contagiosa per cui riuscì a guardarla seria solo per un breve istante.
- Senti, piccola Capuleti, muoviti a vestirti che dobbiamo andare a lezione - cosi con le lacrime agli occhi si dileguò in bagno, mentre io buttai giu d'un fiato il caffè e corsi a vestirmi.

Io e LuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora