Le mie giornate con Abbey furono molto tranquille, per modo di dire.
La solita vecchia routine che mi era mancata durante le vacanze estive. La sua vivacità è contagiosa come anche le sue idee assurde. Sa essere così convincente da farti credere che ogni idea sia giusta.Mi ero persa nello studio di un argomento molto interessante e non mi rendevo conto di ciò che mi circonda. In realtà, ogni volta che sono in università o piegata su un libro, perdo la concezione del tempo e dello spazio. Amo quello che studio e non vedo l'ora di poter mettere in pratica ogni mia conoscenza. Un girono creerò il mio prototipo che aiuterà nella medicina. Una specie di Robot medico. Ricreare gli organi dell'essere umano per poter salvare più vite possibili.
- Lili! Lili! - fu la voce di Abbey a riportarmi nel mondo reale. Spesso si arrabbia perchè non la prendo in considerazione per parecchie ore o dirittura per giorni. Non lo faccio apposta, ma avvolte mi lascio andare a ciò che potrò fare con questo mio talento. Fortunatamente sono nata con un cervello dotato. Ho una ritenzione mnestica, cioè che ricordo ogni momento della mia vita e ogni cosa che leggo. Avvolte molto utile ma da piccola mi prendevano in giro per questa mia abilità, mi chiamavano Strega. Crescendo ho imparato a nasconderlo e non evidenziarlo troppo, anche se Abbey dopo un anno se ne rese conto, ma era inevitabile vivendo insieme e stando perennemente attaccate.- Dimmi - nel dirlo alzai lo sguarda e vidi quella chioma bruna con gli occhi puntati su di me. Se c'era una cosa che invidiavo di quella ragazza era il contrasto assurdamente attraente. Carnagione caramello e occhi color ghiaccio su quei capelli castani era il mio desiderio proibito. Se fosse stato un uomo non sarei riuscita a resistergli.
Guardando quell'espressione scocciato presi un respiro profondo e tornai completamente nel suo mondo, chiusi i libri e i quaderni mi alzai. Senza neanche ascoltare il suo rimproverarmi mi diressi in camera per cambiarmi.Aveva anche ragione, ormai era tardi e dovevo muovermi a cambiarmi e farmi carina. Dopo domani sarei partita e anche se in anticipo lei voleva festeggiare il mio compleanno insieme agli altri nostri amici. Mi preparai in 20 minuti. Misi un vestitino nero con la schiena scoperta e un paio stivali col tacco alti fino al ginocchio. Potrei dire che sembro una prostituta, ma era molto più elegante di quanto avessi mai immaginato. Me lo ha comprato Abbey qualche giorno fa senza che me ne rendessi conto. Ero troppo presa dai libri che darle attenzione. Un pò mi dispiace ma mi voleva ugualmente bene come a una sorella, essendo figlia unica di genitori ricchi, era sempre sola e non aveva nessuno conn cui giocare o litigare.
- Abbeyyyy... non so cosa farne dei miei capelli, sono orrendi! - e lo erano per davvero o perlomeno per me era così.
- Ma che stai dicendo, non sono orrendi - la vidi entrare in camera mia dallo specchio. Semplicemente bellissima. Un vestito lungo, aperto lateralmente e ricoperto di pizzo. Si mise dietro di me e prese a sistemarli. Un pettine, una piastra ed ecco fatto e sarei io la strega. I miei capelli avevano cambiato completamente forma. Ora erano lucidi e di un colore rosso come la mela che avvelenò Biancaneve, ondulati e con una tiara che mi poggiò in testa.
- Ma che cos'è? - mi misi a ridere e nel girarmi se ne mise in testa uno anche lei, un pò più piccolo del mio ma non era quello il punto.
- Che problema c'è? Sei la festeggiata e io sono la tua spalla, per cui va bene così -Scendendo le scale credo di essere inciampata almeno tre volte e ogni volta sono stata salvata da Abbey. Arrivati all'uscita del palazzo notai una macchina nera parcheggiata con un ragazzo appoggiato ad esso.
- Josh! - era uno dei ragazzi che frequentava il nostro stesso corso. Una ragazzo misterioso e perennemente tenebroso agli occhi degli altri ma io e Abbey ci facemmo subito amicizia, fu come un alchimia. Come dei magneti che si attirano e Abbey ne era innamorata persa da anni anche se Josh non aveva mai fatto nessun passo verso di lei. Così qualche anno fa decise di nascondere ciò che prova perché preferiva averlo come amico che non averlo proprio.
- Ragazze! Dai su andiamo che siamo in ritardo, sono qui ad aspettare già da 20 minuti - lo guardai storto e gli andai a muso contro - Senti, potevi anche suonare o salire piuttosto che aspettare qui come un maniaco -
Mi fulminò con lo sguardo ma ero questo il nostro modo per salutarci ormai da anni. Difatti nel girarsi fece un sorriso malizioso e salì in macchina.
Abbey mi sorpassò e credo di averla sentita dire "Dio quanto è bello", scossi la testa per disapprovare il suo commento mentre la seguivo salendo in macchina.
Il tragitto fu breve di per se, non andammo molto lontano. Quando parcheggiò si scaraventò subito fuori dalla macchina per aprirci la portiera e tendere la mano. Fui io la prima a scendere e nel prendergli la mano mi sentì pervadere da una scossa. Infondo credo di avere anche io una cotta per lui anche se non lo ammetterò mai perché non avrei mai potuto fare una cosa del genere alla mia migliore amica. Scesi di fretta così da farmi passare quel torpore alla mano e lasciare che se ne approfittasse Abbey di tali sensazioni.
Non mi interessava avere una relazione ne quanto meno un rapporto, anche se avvolte quando andiamo in discoteca il fine settimana mi lascio andare a qualche avventura. Giusto per sfogare tutto lo stress e nessuno di loro due mi hanno mai giudicata per questa scelta, anzi, la rispettano. Semplicemente Abbey non capisce come faccio a non coinvolgermi sentimentalmente eppure ci ha provato un paio di volte anche lei e non era mai riuscita ad andare fino infondo, ritirandosi sempre all'ultimo.
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Io e Lui
Storie d'amoreUna revisione alla storia originale di Romeo e Giulietta se si fosse ambientato nei nostri tempi. I nomi sono stati cambiati in modo da non essere banale e il percorso della storia sarà differente e allo stesso tempo uguale. Ho cercato di ricreare l...