Capitolo I

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"Eddai, Fla!" Allegra si butta accanto a me sul letto, con tono supplicante. Da una settimana mi tormenta per andare a una festa, solo perché il ragazzo che le piace fa il DJ.

"Santo cielo, va bene. Ma stavolta giuro che devi parlarci davvero, perché se mi fai uscire solo per guardarti diventare una statua appena ti saluta, col cavolo che ti accompagno di nuovo."

Allegra è bellissima, anche se non sembra rendersene conto. Se fossi come lei, non starei mai zitta. Ogni volta che apre bocca, gli uomini restano lì, incantati, occhi a cuore come pesci lessi. Eppure, non appena si trova di fronte a Luca, si trasforma in una versione timida e silenziosa di sé stessa. È ironico, perché Allegra è l'incarnazione del suo nome: sempre sorridente, solare, l'anima della festa. Quella che ha sempre la battuta pronta.
Mi guarda con i suoi occhi marroni e un espressione eccitata le cosparge il viso. "Grazie, grazie, grazie!" dice spalancando le braccia e strizzandomi forte.

"Spero solo che la serata sia almeno decente, e che non sia piena di trentenni disperati che cercano di portarsi a letto ventenni come noi." Alzo gli occhi al cielo.

Allegra annuisce, divertita. "Hai ragione, davvero."

"Passando alle cose serie," continua, "che ci mettiamo?" e questo possiamo dire è uno dei nostri dilemmi di vita più grandi. Che cazzo ci mettiamo?

Sospirando, mi alzo dal letto e spalanco l'armadio. "Non ne ho la più pallida idea, ma se dobbiamo andare, è meglio muoversi. Abbiamo solo tre ore per prepararci."
Tre ore. Un ragazzo probabilmente penserebbe che siano troppe. Ma fidati, per una festa in una villa nel quartiere più esclusivo di Roma, tre ore sono appena sufficienti per il necessario rituale di trasformazione.

Le 23.00. Ci fermiamo davanti al cancello di una villa imponente, dove un ragazzo, poco più grande di noi, tiene una lista in mano.

"Nomi, ragazze?"

Allegra mi lancia un'occhiata e mi fa l'occhiolino, come a dire "tranquilla, ci penso io."

"Flavia e Allegra. Siamo amiche di Luca, il DJ." La sicurezza con cui lo dice, con quel sorriso a trentadue denti, mi lascia sempre senza parole.

Lui sfoglia la lista e ci scruta da capo a piedi, sopracciglio alzato. "Nomi di amiche," sottolinea con sarcasmo, "non ne vedo. Fate scorrere la fila."

"Vengono con me." Una voce bassa e decisa ci interrompe.

Mi giro e mi ritrovo di fronte... Dante Barone.

"Non si trattano così le signorine, Giovà," dice con un sorriso beffardo, dando una leggera spallata al buttafuori mentre ci fa strada.

Io e Allegra ci scambiamo uno sguardo incredulo e lo seguiamo all'interno della villa. Dante Barone è uno dei ragazzi più ricchi di Roma, e naturalmente, il miglior amico di Luca. I due sono inseparabili fin dalle elementari, quando Dante passava le giornate a tormentarmi, tirandomi la treccia che mia madre mi faceva ogni mattina prima di scuola. Quei cinque anni di elementari, con lui seduto dietro di me, sono stati i più lunghi e irritanti della mia vita.

Mi risveglio dai ricordi quando sento Allegra chiamarmi. "Fla, andiamo con Dante a prenderci qualcosa da bere, poi raggiungiamo Luca."

La villa è spettacolare: pavimenti in marmo bianco, ogni dettaglio dell'arredamento curato alla perfezione. Se questa casa fosse mia, non oserei mai organizzare una festa qui. La sola idea che qualcuno possa rovinare qualcosa mi darebbe il tormento. Ma poi penso: chi ha così tanti soldi non si preoccupa certo se un divano da diecimila euro viene macchiato. Lo si cambia come niente fosse.

Grazie al cielo Dante è alto, perché in mezzo alla folla sarebbe facile perderlo di vista. La musica mi vibra nel petto mentre ci facciamo strada verso l'open bar, proprio accanto alla piscina.

"Secondo te sto bene?" Allegra mi chiede, sorseggiando il suo Martini mentre il barista non perde l'occasione per farle un occhiolino.

"Alle, sei una figa pazzesca. Stai tranquilla," le dico, ripetendo le stesse parole che le avevo detto prima di salire in macchina.

"Bene, perché ho appena visto Luca. Adesso vado a salutarlo," mi sussurra all'orecchio prima di sgattaiolare via, lasciandomi lì... con Dante. Oddio quanto deve fare per sdebitarsi con me, solo lei lo sa.

"Un drink per te e uno per me," dice lui, sventolandomi il bicchiere sotto il naso, con il braccio che mi passa sopra la testa.

Mi giro con un'espressione annoiata, mentre lui sembra divertirsi un mondo. I suoi occhi verdi, parzialmente coperti dai capelli neri, mi sfidano, e io sollevo un sopracciglio.
Indossa una maglietta semplice bianca che scopre poco più sotto il collo facendo intravedere i tatuaggi che decorano la sua pelle, partendo dal collo e scendendo verso il petto per continuare sul braccio destro.

"Grazie, ma non bevo," gli dico freddamente cercando di non far vedere che lo stavo fissando.

Lui sorride, senza scomporsi. "Lo so. Infatti è un Virgin Colada."

Come diamine fa a sapere che non bevo? E soprattutto, come sa che questo è il mio cocktail preferito? Sto già cominciando a non sopportarlo.

Prendo il bicchiere e, mentre lo faccio, lui si avvicina abbassandosi al mio orecchio. "Non fare la scorbutica. Non ho nessuna intenzione di tirarti i capelli," dice a bassa voce, il suo respiro caldo che sfiora la mia pelle. "Almeno, non come facevo un tempo."

Si ritrae, ovviamente soddisfatto della mia espressione sorpresa. E mentre sparisce tra la folla, mi regala un ultimo sorriso, alzando il bicchiere alle labbra per sorseggiare.

Testa di cazzo. Davvero pensa di poterle avere tutte? Sbuffo, alzando gli occhi al cielo, già esasperata da questa misera interazione. Mi giro giusto in tempo per vedere Allegra ridere con Luca.
Beh, almeno qualcuno qui si sta divertendo.
Mi guardo intorno, cercando volti familiari, qualcuno con cui parlare, qualcosa da fare mentre la mia amica finalmente riesce a scambiare più di un semplice 'ciao' con il ragazzo che le piace. Era il momento che aspettavamo da un pezzo.
Guardando più attentamente vedo tante coppie o almeno tante persone intente ad accoppiarsi stasera e la cosa non fa altro che scatenare in me un profondo sospiro. Noia? Invidia nei confronti di chi stasera non dorme solo? Non lo so ma intanto siete tutti cornuti.

Sgomito tra la folla e raggiungo il salotto. Dante è lì, seduto su un divano, con una ragazza appollaiata sulle sue gambe. Mora, un caschetto netto che le incornicia il viso, e un vestito che le scopre completamente la schiena. I loro volti sono talmente vicini che sembrano condividere lo stesso respiro. Lui mi vede arrivare, e con un sorrisetto malizioso, le sussurra qualcosa all'orecchio. Lei ride. 
Una risata forzata, e lo sa anche lui. 

"Tesoro, pure te sai che non faceva così tanto ridere" dico passando dietro il divano, con un sorriso che non riesco a trattenere. La tentazione di trascorrere la serata a ridicolizzare Dante e le sue conquiste è irresistibile. 
Cazzo, sono un genio.
Questo,Dante, si chiama karma.
Il tuo karma ha gli occhi grigi e capelli biondi, e stasera indossa calze a rete e tacchi a spillo.



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Ciao ragazzi e ragazze🌸
Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito un po' e vi spinga a rimanere con me in questa storia fino alla fine!
Commentate o votate, lasciatemi feedback in quanto sono curiosa di sapere cosa i miei lettori pensano❤️

il mio odio, il tuo desiderioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora