"Cause I know you got a bad reputation"-Side to side
GRACE
Non avevo davvero voglia di andare a quella festa. Ogni volta che Han cominciava a parlare con entusiasmo di quanto sarebbe stato "divertente" e di come mi sarebbe piaciuto, io cercavo di trovare scuse, ma Han è Han: determinata, coinvolgente e impossibile da ignorare quando si mette in testa qualcosa. "Solo un paio d'ore, Grace," mi aveva detto con il suo solito sorriso persuasivo, "non ti chiedo di rimanere tutta la sera!"
Così eccomi lì, accanto a lei, mentre entravamo nel caos di luci, musica e risate che caratterizzava ogni festa a cui Han mi aveva trascinato. Io mi guardavo attorno senza dire nulla mentre lei, radiosa, salutava amici e sconosciuti come se fosse la regina della serata.
«Allora, che ne pensi?» Mi gridò sopra la musica, dandomi una leggera spinta col gomito. «Non è così male, vero?»
Le sorrisi debolmente, cercando di ignorare il nodo allo stomaco. «Sì, certo... non male.»
Lei rise, tirandomi in mezzo alla folla, e per qualche minuto riuscii quasi a godermi l'atmosfera, ma non appena Han adocchiò un ragazzo carino dall'altra parte della stanza, capii che sarebbe finita presto. "Torno subito!" mi disse, lanciandosi verso di lui, e io rimasi lì, sola.
Sospirai. Era tipico di Han. Non lo faceva per cattiveria, semplicemente si perdeva nei suoi entusiasmi, dimenticandosi che io non mi sentivo mai del tutto a mio agio in situazioni del genere. Mi spostai verso un angolo meno affollato della stanza, cercando di non sembrare troppo fuori posto, anche se lo ero. Le persone intorno a me ridevano, ballavano e parlavano, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ed io? Io volevo solo un po' di pace.
Proprio mentre mi stavo chiedendo se fosse accettabile sgattaiolare via, qualcuno si fermò davanti a me. Alzai lo sguardo e incontrai un paio di occhi azzurri gentili. Era un ragazzo, alto, con i capelli chiari e un'aria sorprendentemente tranquilla per l'ambiente che ci circondava.
«Ehi» mi disse con un sorriso accennato. «Tutto bene? Sembri un po'... depressa» disse ironico.
Non potei fare a meno di ridere un po' a quella sua osservazione. «Sì, hai colto nel segno» ammisi, cercando di non sembrare troppo imbarazzata. «Non sono esattamente il tipo da festa.»
«Neanche io, a dire il vero» rispose lui, facendo spallucce. «Ma a volte ci si ritrova trascinati in posti come questo.»
Alzai un sopracciglio. «Anche tu hai un'amica che ti convince a fare cose contro la tua volontà?»
Rise. «No, nel mio caso sono gli amici. Mi hanno convinto che dovevo 'uscire di più'.» Fece le virgolette con le dita, facendo scivolare nella conversazione un'ironia che mi fece sentire un po' più a mio agio.
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Pretend to hate me
Teen FictionGrace Hunter è una ragazza dell'Upper East Side costretta dopo la morte del padre a trasferirsi a Brooklyn, in un piccolo appartamentino mal messo. Grace ha un obiettivo: prendere una borsa di studio per Harvard, ed é disposta a tutto pur di ottene...