𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞- 2 The secret blood series
Asher Rogers è tormentato dal passato, non riesce proprio a far uscire tutti gli scheletri che possiede nel suo armadio.
È crudele, da anni non riesce a provare nessun tipo di sentimento, ma quando...
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•Asher Rogers•
«Scappa.»
«Sei forse stupida? Ti ho detto che devi scappare.»
Nella mia testa, suonava e risuonava solo quella scena.
Diamine, perché? Perché era rimasta ferma a suonare quel cazzo di violino mentre a pochi passi da lei c'era una sparatoria in atto?
Quella ragazza era un fottuto mistero.
Mi erano bastati due secondi, solo due secondi per capire che dietro quei vestiti succinti e soprattutto per capire che dietro quella maschera si nascondeva lei; la ragazza del cimitero, Snowy.
Ormai era una maledizione, vedevo quei suoi capelli rossi ovunque e in quel momento capii; Snowy, era la ragazza che avevo salvato, la ragazza che avevo fatto scappare quella fatidica notte, ma allora, allora perché ieri si trovava in quel posto?
Farla scappare quella notte, aveva significato per lei prigione o libertà?
Diamine, diamine creavo solo dei fottuti casini.
«Asher! Joyle vuole vederti.» sentii dire da Callum, che quella notte aveva deciso di invadere la mia privacy entrando nella mia camera come un fulmine.
«Ti hanno mai detto che si bussa prima di entrare?» domandai sarcastico, guardando il corpo del mio migliore amico giungere al bordo del letto.
«Questa stanza è fottutamente scura e diamine, c'è una puzza di fumo che si muore, da quanto non apri le finestre?» domandò andando vicino l'unica finestra che c'era, pronto per spalancarla.
«Vengo in questa stanza solo per dormire, credi che faccia attenzione ad aprire o no la finestra Call?»
«Non riesco proprio a capire cosa ti sta succedendo, non sei lo stesso di sempre Ash.» disse Callum sedendosi sul letto.
Io rimasi per qualche secondo in silenzio, non sapendo cosa dire.
«È solo, diamine ho la mente piena di pensieri e loro mi stanno mangiando.» affermai sbuffando, mentre guardavo un punto indistinto sul soffitto bianco della mia camera da letto.
«Asher.» disse Callum alzandosi dal letto, mentre si dirigeva verso la porta d'uscita.
«Sei tu che dai agio ai tuoi pensieri di mangiarti, ricordalo.» affermò prima di uscire dalla mia camera e soprattutto, prima di lasciarmi solo.
