Le crepe di Hurrycane [Parte II]

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 « We dream of a brand new start
But we dream in the dark for the most part
Dark as a tomb where it happens
I've got to be in the room
»

[The room where it happens - Hamilton: The Musical]




Passò un lungo attimo, e William ebbe la sensazione che tutti stessero trattenendo il respiro, in attesa che qualche bomba deflagrasse.

– Maestà...

Il re si stupì di sentire la voce di Jeffrey tanto esitante. Si voltò verso di lui. Il changeling aveva un lungo dito pallido levato in alto, come un bambino che vuole fare una domanda.

William aggrottò la fronte.

Vide Jeffrey deglutire, il cilindro storto sui capelli bianchissimi.

– Maestà, il resto della trinità potrebbe alterarsi, nel compiere un simile atto – parve riacquistare sicurezza, anche se aveva l'aria di uno che cammina su un filo – Metterebbe tutti in pericolo.

– Maestà, è vero – Gianpancrazio tirò su col naso, tornando alla propria posizione abituale con le poderose braccia incrociate – L'ordine al cuore del mondo andrebbe in frantumi. Non voglio che questo avvenga soltanto per un suo ridicolo cavillo emotivo.

Era evidente, rifletté William sentendosi ardere di rabbia, che Gianpancrazio non avesse lo stesso istinto di sopravvivenza di Jeffrey.

Era mia figlia, Gianpancrazio – sputò il sovrano, ogni parola schizzante veleno – Era il futuro di questa nazione. Era tutto ciò che tu non potrai essere mai.

Lo sguardo dell'owling lampeggiò pericolosamente, una scintilla violenta parve guizzargli lungo i muscoli tesi.

– Voi volete una guerra con la natura! – abbaiò di rimando con sguardo assassino in direzione di William, che silenziosamente ringraziò di essere seduto sul lato opposto del tavolo – Voi volete il disfacimento dell'ordine del mondo!

– L'ordine del mondo è già stato alterato, Gian! – intervenne Tissileus nella sua voce chiara, che parve acuminare l'azzurro elettrico dei suoi occhi – A cosa servirà erigere una nuova parvenza di stabilità se una divinità esterna è capace di annientarla nell'arco di una notte? – schioccò la lingua con astio – Se dovrò passare i prossimi decenni a lavorare per costruire un nuovo genere di futuro a questa nazione, non intendo correre il rischio si riveli inutile – aggiunse con una smorfia rabbiosa.

– Stiamo calmi – si frappose Isilik, gettando un'occhiata ammonitrice a Gianpancrazio e una stranamente implorante in direzione del mago – Lewis, ti prego.

Ma l'altro scrollò sbrigativamente la testa.

– No, Lik, non tacerò. E parlerò anche per te, perché ho visto da vicino il legame che univa te e Ninive. Il re, e tutti noi – e guardò i presenti uno a uno con gli astrolabi scintillanti che erano i suoi occhi – abbiamo il diritto di essere adirati dopo una simile perdita. Abbiamo appena assistito all'assassinio di quella che sarebbe stata la nostra pace – e il tono si acuì sull'ultima parola, in una nota vagamente disperata.

Gianpancrazio borbogliò.

– Parlate come se il futuro della corona fosse allo sbando – eruppe – Nessuno ha considerato che esiste un altro erede al trono abbastanza grande per prendere le redini di questo popolo? Non accetto che venga escluso un tale fondamentale membro della famiglia reale.

Le crepe di Hurrycane [D&D - Mini raccolta] [Originale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora