3

8 0 0
                                    

- Quindi, questo Kisuke Urahara... - camminano uno accanto all'altra, attimi di strano silenzio si insinuano nello spazio fisico tra di loro, quasi fosse composto di materia anch'esso.
- Che tipo è? -

- Come posso spiegarlo rimanendo gentile... è un tipo a posto, anche se all'apparenza potrebbe non sembrare, sa il fatto suo. Ricorda di portargli sempre rispetto, nonostante i suoi modi potrebbero indurti ad assumere un atteggiamento molto colloquiale. -

- Sembri avere molta considerazione di lui. Dev'essere qualcuno di importante. -

- Lo è. È una lunga storia, che ti racconterò a tempo debito. So che vuoi sapere tutto e subito, ma non credo riusciresti a reggere la quantità di informazioni. E poi, ogni cosa a suo tempo, non sei ancora pronta per questo. -

- Un accenno, almeno? -

- Solo un accenno, te lo concedo. Cosa vuoi sapere? -

- Del tuo rapporto con Kisuke Urahara. Hai molta stima di lui, si vede. -

- È perché è grazie a lui che io sono qui. Che ho un posto dove stare. Per questo voglio che tutti gli portino il rispetto che merita. Gli sono riconoscente e questo, al momento, è l'unico modo in cui posso ripagarlo. -

- È davvero nobile da parte tua, Yeonjun. -

Con la coda dell'occhio volge uno sguardo all'espressione sul suo viso, sinceramente meravigliata. Un'espressione così pura, sul volto di un umano, da farlo sorridere lievemente. Ferma i propri passi davanti ad una bottega in legno, tenendo un braccio teso dinanzi a lei, per non permetterle di procedere oltre. Davanti alla sua espressione confusa, indica con un cenno del capo un punto da cui sporgono le teste di due ragazzi, i loro occhi lucenti puntati sulle loro figure.

- Oh, sei tu. Metti via il fucile, Ururu. -

- Fucile?! -

- Shin, ti presento Jinta e Ururu, lavorano all'Emporio Urahara e nel tempo libero, quindi quasi sempre, fanno da cani da guardia. -

- Chi hai chiamato cane, testone?! - un ragazzo dai capelli di un acceso colore rosso stringe i pugni. Ha i capelli corti, gli occhi grandi e dallo sguardo quasi rabbioso, aspetto conferitogli anche dalle sopracciglia rese oblique da un'espressione perennemente corrucciata. Sembra l'esatto opposto dell'altra, Ururu, dai lunghi capelli corvini, occhi grandi e languidi e un viso dai tratti docili e dall'espressione tranquilla. Cosa alquanto controversa, dal momento che puntava un'arma da fuoco verso di loro.

- Presentatevi come si deve. E poi, avvisate Kisuke Urahara che sono qui. -

- Non darmi ordini. - quasi ruggisce, il ragazzo, per poi rivolgere il suo sguardo rabbioso verso Shin. - Sono Jinta, piacere di conoscerti. -

- Ururu, piacere. -

- Il piacere è tutto mio, io sono Shin. -

- Non è necessaria tutta questa formalità con loro due, risparmiala per il proprietario. - Yeonjun si lascia sfuggire una risata, che tenta di soffocare con una mano portata alla bocca. Non può fare a meno di notare la familiarità tra i tre, sembrano buoni amici che scherzano tra di loro. Più o meno. Le reazioni di Jinta lo fanno sempre ridere. Ripensa a quando le aveva detto che non ci fosse nessuno come lei, che potessero vederlo o toccarlo. Quindi loro sono come lei.

- Comunque, se cercate il signor Urahara è dentro. Ma credo stia ancora dormendo. -

- Non condividere queste informazioni, sono riservate. - Jinta stringe nella mano una delle due lunghe trecce corvine di Ururu, un'abitudine che non ha mai perso, tirandola, più lievemente che in passato.

demon in trainingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora