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- Quindi ha capito tutto, ci siamo? -

- Potreste rispiegarmelo soltanto un'altra volta? -

- Certo, nessun problema. Vede quel coso, lì, quella spada enorme conficcata nel suolo... -

- Dice che ce la farà? - sussurra Yeonjun, rivolto ad Urahara, il quale, in piedi, le braccia incrociate sul petto, osserva con minuziosa attenzione Tessai spiegare con pazienza la prima parte dell'addestramento a Shin.

- Staremo a vedere. Siamo qui per questo, mi pare. - afferma con un sorrisetto, senza voltarsi a guardarlo. Le labbra del ragazzo si contraggono lievemente in una smorfia contrariata.

- Non sia nervoso, Yeonjun. Può farcela, se il suo potere si sblocca in tempo. -

- È questo che mi rende nervoso. Sino ad ora non è mai successo se non in una situazione di estremo pericolo. Questo significa che la prima parte dell'addestramento consiste nel mettere Shin in estremo pericolo. -

- Bingo. - il sorrisetto sul volto di Kisuke Urahara si allarga tutto d'un tratto. - Ma stia tranquillo, gliel'ho detto, non è lo stesso addestramento del signor Kurosaki. Più o meno. Nel caso in cui, nonostante tutto, il suo potere non dovesse attivarsi, entreremmo in campo noi. -

Il ragazzo annuisce, lievemente sollevato a seguito di quelle parole, tuttavia mantenendo un'espressione preoccupata sul volto, tra le labbra contratte e lo sguardo serio. L'uomo al suo fianco mette su un sorrisetto furbo, alla vista di ciò.

- Mi dica, come mai è così preoccupato? -

- L'ha vista, no? Statisticamente parlando, ora come ora, nonostante creda in lei, non posso non essere oggettivo e pensare che non possa farcela, in più la posta in gioco è molto alta. -

- Dev'essere una cosa seria, per provare certe cose nei confronti di un essere umano. -

- Ma cosa va a pensare. - il ragazzo gli rivolge uno sguardo severo. - Oltre che a lei, sono riconoscente anche a Shin e a suo padre. Se succedesse qualcosa di brutto a quei due, così come a lei, signor Urahara, ne sarei amareggiato. -

L'uomo china il capo, con un piccolo sorriso intenerito. I loro occhi tornano a puntarsi su Tessai e Shin e il loro, per meglio dire, suo addestramento. L'uomo dalla carnagione scura congiunge le mani e china il capo, mormorando una formula tra sé e sé. La ragazza salta, corre, più veloce che può, sfiora con la punta delle dita il manico dell'enorme spada conficcata nel suolo. Tutt'intorno, scure macchie fumanti e spaccature nel terreno, una delle quali è divenuta una voragine. Una pressione viene esercitata sul suo addome dall'interno, come una morsa che si stringe, che piano si dirada alla gola. Il corpo intero immobile, in preda a lievi spasmi nel tentativo di prendere aria, un rivolo di liquido carminio fuoriesce dalle labbra dischiuse.

- È andata bene fino a qui, se l'è cavata. Ma come la mettiamo con la mia tecnica kido? È una tecnica che ho messo a punto proprio per lei, permette di testare due aspetti fondamentali, forza e abilità di guarigione. Se ha almeno uno dei due, riuscirà ad uscire da lì. -

Il ragazzo e l'uomo al suo fianco osservano la scena, come ad analizzarne le dinamiche.

- È veloce, non c'è dubbio. La mia ipotesi si rivela esatta per il 50%. -

- Sarebbe un problema se la sua ipotesi si rivelasse sbagliata. -

- Sarebbe un problema anche se si rivelasse corretta al 100%. -

- È arrivata a sfiorare la zanpakuto, c'era quasi. Che guastafeste che è, Tessai. -

Yeonjun scuote il capo, ridacchiando. - Posso solo confidare in una qualche sua abilità, pur non avendo certezza alcuna di quale essa sia. -

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