CAPITOLO 70 (POV DI ISSA)

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Stanotte, come tutte le altre notti, dormo nel suo letto, ma stavolta ho delle stelle da contare.
Le sue lentiggini si accendono lente sotto il mio tocco.
'Prima o poi glielo dovrò dire. Ma non ora, non oggi.

La mattina dopo mi sveglio, ma lui non c'è, quindi scendo in cucina dove lo trovo ai fornelli.

<<'Giorno Isabella>> 'Isabella' anche il modo in cui lo dice mi era mancato, cioè, lo ha detto anche in ospedale -è stata la prima cosa che ha detto dopo essersi svegliato dal coma-, ma qui, a casa, è diverso.

Mi guarda e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.

<<Dovevi svegliarmi.>> sospiro.

<<E perchè rovinarti la sorpresa?>>  si gira con cautela, in mano, su un piatto, ha una pila di pancake e ride, ride come non lo sentivo fare da tanto.

Ci sediamo a tavola e inizio il discorso che per molto tempo mi sono tenuta dentro.

<<Kinan, ascolta>> alza lo sguardo su di me e annuisce con la bocca piena di pancake. <<La cosa che sto per dirti potrebbe sconvolgerti. Sei sicuro di essere pronto?>>

<<Ora che mi hanno tolto quello schifo di virus dal corpo sono pronto a tutto.>>

Prendo un lungo respiro ed inizio <<Ecco, nella sparatoria che c'è stata a casa mia>> sospiro <<Non è stato un Red qualunque a spararti>> ingoio un groppo di saliva <<è stato Nicolas.">>

Alzo gli occhi, che fino a quel momento avevo tenuto fissi sul piatto e li punto nei suoi. Non ci leggo rabbia, anzi, totalmente calmo, come se non fosse successo niente.

Tutto tranquillo mi risponde <<Lo so, è venuto a parlarmi in ospedale.>>

Rimango un attimo di stucco, ma decido di lasciar correre.

Dopo pochi secondi decido di procedere con la seconda informazione <<Io e Yuri abbiamo aspettato per il funerale dei miei, così che tu potessi scegliere se->>

 Kina mi appoggia un dito sulle mie labbra per zittirmi.

<<Ci sarò.>>

<<Sei sicuro? non sei obbligato a venire.>> Lo guardo consapevole dell'orrore che i miei genitori gli hanno procurato.

Mi prende le mani, me le stringe e se le porta al petto. <<Sarò lì per te e per Yuri, non per loro, ma se vuoi che io ci sia allora verrò.>>

Dopo un pausa di attimi eterni in cui entrambi divoriamo i nostri pancake lui rompe il silenzio.

<<Ora però sei tu a dover ascoltare me.>>

Lo guardo incuriosita. Così, quando si accorge di avere la mia attenzione, continua <<La cura su di me funziona, ma morirò dieci o vent'anni prima del dovuto, perché nella cura è presente il mio sangue. Issa, quel giorno non abbiamo solo parlato, glie ne serviva un campione.>>

Rimango in silenzio due secondi, poi una lacrima calda mi riga la guancia. Lui allunga una mano e me la asciuga con il pollice.

<<Me lo avresti dovuto dire prima>>

Mi sento tradita. Ma scelgo comunque di alzarmi e abbracciarlo. Un abbraccio che vorrei durasse per sempre.                                                                                                                                                                                   

ECCO QUI. PER OGGI SOLO QUESTO, MA è UN PO' PIù LUNGO DEGLI ALTRI. 

ORA VORREI PRENDERVI 2 MINUTI PER SPIEGARVI 2 COSE:

1) I CAPITOLI SONO MOOOOOOLTO BREVI PERCHè QUANDO LO HO SCRITTO NON PENSAVO SAREBBE USCITO, POI HO SCOPERTO WATTPAD E MI CI SONO BUTTATA A CAPOFITTO.

2) STANNO USCENDO POCHI CAPITOLI ALLA VOLTA PERCHè IO, COME PENSO TUTTI, HO SCUOLA E ALTRE ATTIVITà, QUINDI NON  HO TUTTO IL GIORNO PER OCCUPARMENE. 

DETTO QUESTO, GODETEVI GLI ULTIMI CAPITOLI CHE ARRIVERANNO.

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THE TRUTH UNTOLD (FINALE MODIFICATO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora