Capitolo 1

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Siete mai stati cosí spaventati, da voler fuggire dal posto in cui siete nati e cresciuti, solo perché qualcuno vuole farvi del male?
Bene, io ho paura. Ho paura di incontrarlo.
Lui é la persona piú temuta della scuola e se solo qualcuno osa fargli qualche brutto scherzo, é spacciato.
Non riesco a capire perché provi cosí tanto piacere nell'infliggere dolore alla gente che lo circonda, sembra cosí divertito mentre picchia o prende in giro alcuni studenti che non gli hanno fatto nulla.
Io non capisco perché sente il bisogno di darmi fastidio.
Io non gli ho mai fatto niente, ma sempre, fin dal primo giorno ha sentito il bisogno di prendersela con me, inutilmente.
E questa cosa ha continuato tranquillamente per un paio d'anni.
Bene, non posso rimanere nel bagno delle ragazze per sempre, devo uscire ed affrontarlo.
Spingo la maniglia ed apro lentamente la porta, guardo a destra e a sinistra per accertarmi che non ci sia nessuna sua traccia e con sollievo mi accorgo che é cosí.
Esco definitivamente con un sorriso e inizio ad incamminarmi verso la mia classe, quando ad un tratto mi sento sbattere violentemente contro un muro.
E pensare che per un solo attimo avevo creduto di poter stare in pace almeno per quella lezione, ma pensandoci bene, lui riesce sempre a trovarmi.
"Vai da qualche parte, Jessie?", dice mentre la sua mano stringe fortemente il mio collo, rendendomi quasi impossibile respirare.
"N-no", dico quasi senza respiro. Smette di stringere leggermente, cosí da lasciarmi almeno un po' d'aria.
"Questo mi fa molto piacere".
Toglie velocemente la mano dal mio collo e subito dopo cado a terra violentemente, facendomi male alla testa, per il forte impatto con il pavimento.
Guardo in alto, e lo vedo sogghignare, contento di avermi fatto male.
Mi prende per il braccio e mi strattona per farmi alzare e dopodiché inizia a tirare dei forti pugni suo mio stomaco.
Per il dolore lo spingo e subito dopo mi accorgo di aver fatto la cosa sbagliata, proprio per questo mi tira un forte schiaffo sulla guancia.
Mi dà un calcio sul fianco destro e cado a terra e delle lacrime iniziano a sgorgare dai miei occhi.
"Ci vediamo piú tardi, Jessie", dice prima di andarsene.
Sento che nella sua voce c'era un pizzico di ironia.
Mi fa male dappertutto e mi gira la testa, cerco di alzarmi, ma in un attimo mi sento cadere nel buio.

***
Apro gli occhi e capisco che non sono a scuola, mi guardo intorno per cercare di capire dove mi trovo e intuisco di essere per terra sul marciapiede. Mi alzo e guardo il display del cellulare per vedere l'ora, merda, ho superato il coprifuoco e mamma non sarà contenta.
Inizio a correre velocemente per tornare a casa il prima possibile.
Dopo dieci minuti arrivo ed entro.
In piedi sulla porta c'é ovviamente mia mamma, Kate.
"Signorinella, é quasi mezzanotte, dove sei stata tutto questo tempo?".
E ora cosa le dico? Non posso di certo dirle che sono vittima di bullismo da ormai due anni e che oggi Calum mi ha picchiata come sempre. Lei non deve saperlo, si preoccuperebbe troppo e inutilmente. L'unica persona in questo mondo che é a conoscenza di questo mio grande segreto é Rose, mia sorella. Dovrò mentirle...
"Scusa mamma, sono uscita con Selena e Gemma e non mi sono resa conto dell'orario. Non succederà piú, te lo giuro.", dico pregando che ci creda.
"Va bene, può succedere a volte, ora vai subito a letto, però. Ti voglio bene".
"D'accordo, ti voglio bene anche io, notte", le dò il bacio della buonanotte e vado in camera mia.
Entro e ci trovo Rose in pigiama e in piedi a quest'ora.
"É stato ancora lui, vero? Ti ha picchiata di nuovo? Quello stronzo...", dice lei.
"Shh, non parlare a voce alta, mamma potrebbe sentire, comunque si, ma ora non voglio parlarne, dormiamo, si?".
"Va bene, notte".
"Notte".
Mi infilo il pigiama e mi sdraio nel comodo letto.
In un batter d'occhio cado nel mondo dei sogni, l'unico posto in cui sono felice e spensierata come una ragazza della mia età.

###

Vengo svegliata da un continuo bussare alla porta, deve essere sicuramente la mamma.
"Forza Jess, svegliati! Oggi abbiamo da fare!", urla mia mamma dall'altra parte della porta.
"Ora arrivo mamma!", urlo a mia volta.
Prendo i vestiti dal cassetto e mi dirigo in bagno per farmi una doccia.
Apro l'acqua e mi sciacquo sotto le note di "Lego House" di Ed Sheeran, quanto amo questo ragazzo.
Faccio in fretta ed esco nel giro di 10 minuti.
Mi metto dei jeans e una maglietta stampata a maniche lunghe.
Mi asciugo i capelli e me li lascio sciolti.
Vado in cucina e trovo mia sorella che fa colazione
"Buongiorno Rose"
"Giorno Jess, la mamma ti aspetta nella sua stanza, credo che ora si stia vestendo"
"Okay, grazie"
Prendo dalla credenza una piccola brioche alla marmellata e vado in camera della mamma.
"Oh, eccoti Jess. Oggi vengono a casa alcuni miei amici con i loro figli per pranzare.", dice lei.
"Oh, okai. Chi sono?", dico sperando che i loro figli siano simpatici.
"Ehm, la famiglia Hood"
Oh cazzo. No no no no no no, non é possibile, ditemi che questo é un fottutissimo scherzo, no. Calum e la sua famiglia, no.
"Oh, okai", rispondo cercando di rimanere tranquilla anche se dentro vorrei semplicemente esplodere.
"Tranquilla, sono tutti molto simpatici, ti troverai molto bene con i due ragazzi". Certo mamma, continua a crederci...
"Ne sono sicura, ora vado in camera mia"
Lascio mia mamma e torno in camera mia, mi sdraio sul letto e penso ad una possibile fuga, ma subito dopo realizzo che é una grande cavolata e che se oggi va tutto bene, forse Calum non mi picchierà la prossima volta. Lo spero e basta. Mi incute cosí paura.
Suonano al campanello e mamma corre ad aprire agli ospiti.
Scendo e me li trovo davanti
"Oh, su Jess, non essere timida. Scusate, lei é mia figlia Jessie"
Guardo in faccia Calum e vedo che con il solo sguardo mi sta dicendo: "Benvenuta nell'inferno"
"Scusami Anne, mia figlia non é potuta venire", parla la mamma di Calum.
"Non preoccuparti Lisa, sarà per un'altra volta"

###

Dopo aver mangiato, mamma e gli altri iniziano a parlare tra di loro
La mamma di Calum prende parola e dice: "Hei Cal, stasera non devi mica andare ad una festa?"
E Calum: "Oh si, sarà divertente. Non vedo l'ora".
"Bhe, sarebbe ancora piú divertente se anche Jessie venisse, non credi anche tu?", dice suo papà
"Bhe, papà, io non so se vuo-"
Il papà di Calum lo zittisce con lo sguardo e mamma mi dice che mi dà il suo permesso.
Perfetto. Sono fottuta. Fanculo.
Il party sarà a casa di Calum alle sette, quindi dopo che se ne vanno, vado in bagno a prepararmi. Non mi cambio i vestiti, ma mi trucco un po', almeno per non sembrare una cogliona.
Sono le sei e mezza, quindi sarà meglio andare, saluto mamma e Rose ed esco di casa.
Raggiungo casa Hood in circa venti minuti ed entro.
La musica é assordante e non conosco quasi nessuno. Tutti ormai sono ubriachi fradici e la festa é appena cominciata.
Un ragazzo dai capelli verdi si avvicina a me e mi mette le mani addosso.
"Hei", mi dice
"Lasciami stare", cerco di allontanarlo da me e inizio a dargli dei pugni sul petto, che sembrano non funzionare come io vorrei.
"Ma io voglio solo divertirmi con te, dai piccola"
"Lasciala stare, Michael"
Calum. Non so nemmeno perché mi abbia difeso da quel pazzo, ma lo seguo solo per allontanarmi da quello.
"Uh, grazie", cerco di dirgli, sperando che non senta.
"Si, non é stato niente di che", se ne va via senza dire nient'altro.
Vado in cucina a cercare qualcosa da bere, ma trovo solo birra, ma non bevono nient'altro?!?
Vabbe, ne prendo una cosí per bere qualcosa.
Vado in salotto e vedo una ragazza che si struscia su un ragazzo, che schifo!
Ritorno in cucina e prendo un'altra bottiglia di birra, solitamente non bevo molto, ma oggi ho voglia di provarci.
Dopo la quarta birra inizio a sentirmi un po' male.
Qualcuno si avvicina a me e mette le sue braccia intorno alla mia vita e mi sussurra all'orecchio:" Andiamo a divertirci"

-

Mi sveglio e mi guardo intorno, mi gira la testa.
Guardo accanto a me e vedo un'immagine orribile.
Calum.
"Cosa ci fai nel mio letto?! Vattene via dalla mia stanza!"
Si sveglia e mi dice: "Guarda che questa é la mia stanza, quindi vattene via tu!"
La festa, la casa di Calum, oddio me ne ero dimenticata!
"Okai, noi abbiamo fatto... Hai capito"
"Sesso? Si, l'abbiamo fatto", mi risponde sorridendo
"Non ci posso credere!"
"Non dare la colpa a me! Sei tu che hai bevuto troppo, io ho solo voluto divertirmi un po'"
"Sei solo uno stronzo, Calum!"
Realizzo di aver detto di nuovo la cosa sbagliata, infatti si alza dal letto e mi sbatte contro la porta.
"Jessie, desidererai di non averlo detto"
Gli schiaccio il piede e inizio a correre, ma mi raggiunge e mi dice:" Prova a parlarne con qualcuno di questo e sei morta"
Esco e vado a casa.

Entro direttamente in camera mia, senza dare spiegazioni a mamma che mi aveva guardata con una faccia alquanto preoccupata. Rose è sul letto con una faccia sconvolta da come sono entrata di fretta.

"Ehi Jess, che è successo? Perché piangi? Vieni qui" dice Rose. Faccio come ha detto e la abbraccio forte, menomale che c'è lei, non saprei cosa fare senza lei... a chi racconterei tutte le cose che mi accadono con Calum e per colpa sua? Di certo non a mamma, lei non mi capirebbe e pretenderebbe di andare a parlare con i professori e facendo così peggiorerebbe la situazione.

"Calum-", non riesco a parlare per colpa dei singhiozzi. "Che cosa è successo?", mi chiede preoccupata mia sorella. "Io e lui.. abbiamo fatto...", dico cercando di non piangere. "No, aspetta, stai cercando di dirmi che tu e lui avete fatto...sesso?". Annuisco lentamente e capisco dal suo sguardo che si sta arrabbiando con Calum, ma sa che non può intervenire tra di noi perché l'ho pregata in tutti i modi possibili ed immaginabili.

"Adesso quello lì se la vede con me, è uno stronzo psicopatico, cazzo. Ma... perché gliel'hai lasciato fare?" "Rose...avevo bevuto molto e non capivo più niente...Non l'avrei mai fatto sennò". "Lo so, scusami... Mi dispiace", si scusa con me, "Dispiace di più a me".

"R-rose, mi viene da vomitare, aspettami qui un attimo", detto questo, corro in bagno e vomito tutto nel water, sarà tutta la birra di ieri, credo. Arriva Rose e mi chiede:" Quanto hai bevuto ieri sera, Jessie?". "A dir la verità non lo so, probabilmente quattro o cinque bottiglie di birra". "E non è mica poco, Jessie". " Lo so"

Bullied by Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora