Pov Lucifer
“Maledizione”! Il re dell’ inferno lanciò quell’ imprecazione tra i denti. Era da tutto il giorno che quella caccia andava avanti ma non era riuscito a prendere niente. La distesa di alberi bloccava la vista rendendo impossibile mirare, nonostante gli alberi spogli la luce faticava a filtrare, come se le querce da sole non bastassero quella dannata civetta non la smetteva di ronzargli intorno. Ogni volta che provava a tendere l’arco quel dannato uccello gli passava vicino all'orecchio emettendo un suono acuto che stranamente risultava dolce. Un suono di rami spezzati alle sue spalle lo fece voltare ritrovandosi faccia a faccia con un omone alto e corpulento che si muoveva sorprendentemente in modo agile e aggraziato nonostante la mole gigantesca, i suoi piccoli occhi completamente verdi tranne per la sclera gialla, i capelli neri acconciati in una sorta di coda composta da sonagli e la sua tenuta da caccia verde albero tanto da sembrare lui stesso un albero. “Mammon.” Disse il re riconoscendo il principe del girone dell’ avarizia. “ Che succede ?”
“Ma nulla di grave maestà stavo solo approfittando per ammirare questi stupendi alberi secolari così poco coperti strano non trovate”?
“ E’ autunno Mammon è ovvio che siano sfogli “. rispose Lucifer con un'evidente nota di fastidio nella voce intuendo che quella del suo vassallo non fosse altro che una patetica scusa.
“ Naturalmente come ho fatto a non accorgermene prima, la vostra maestà imperiale è così arguta". Disse il demone esibendosi in un sorriso che metteva in mostra i denti gialli. Lucifer buttò gli occhi al cielo cercando di trattenere con poco successo l'irritazione . "Cosa volevi dirmi specie di albero ambulante”? Mammon strabuzzò gli occhi prima di riacquistare un barlume di contegno consapevole che non fosse la giornata migliore per scherzare con il suo signore. “ E bene mio signore ecco le trappole sono state tutte distrutte”. Il demone aveva detto il tutto a voce bassa e talmente veloce da risultare incapibile o almeno così sperava. “Cosa! com’è possibile! “ Lucifer non si fermò. “E tu cosa Cazzo fai ancora lì Impalato come un Cactus Torniamo all’ accampamento muoviti!” E il re si incamminò lasciandosi alle spalle uno sconcertato Mammon, il quale seguì subito il suo signore alla radura del loro accampamento rimettendosi di nuovo nel folto del bosco seguiti da un sole che non rischiarava anzi sembrava inghiottito dall’ oscurità persistente di quel luogo. Arrivarono all' accampamento e tutti si inchinarono al loro sovrano al centro della radura, tutte le trappole ei filamenti di legno distrutti. “Chi è il responsabile? “ Chiese senza rivolgersi a nessuno in particolare, mettendosi seduto sui talloni per osservare meglio il danno. Era chiaro non si fosse trattato di un orso, i buchi erano piccoli e le corde lacerate da una lama tagliente. “Rientriamo”. annunciò avvicinandosi ad un albero al cui ramo più basso era legato il suo cavallo un magnifico stallone nero, la creatura nitri riconoscendo il suo cavalliere ricevendo una carezza sul muso. “Buono Codrax”. Il cavallo nitrì ancora prima di tornare a brulicare beatamente in mezzo all’ erba.“ Spero tu abbia avuto più fortuna di me amico mio.” L’animale nitrì di nuovo come per rispondere che sì era stato molto più facile per lui stare lì a pascolare in santa pace che per il re cacciare tutto il giorno per poi ritirarsi a mani vuote. Lucifer si avvicinò montando in sella stava per dare l’ordine, ma un rumore tra le cime degli alberi attirò la sua attenzione, alzò gli occhi certo di aver visto qualcosa non sentì nient’ altro fin quando una voce non raggiunse le sue orecchie. “Va tutto bene maestà imperiale?” Il re si voltò incrociando gli occhi color marrone caldo di quello che ha prima vista poteva sembrare un bambino con le guance tonde e un po grassottello, ma quella era solo una facciata, un travestimento che il demone dell’ ingordigia si divertiva ad usare. “Si belzebù va tutto bene. Prendi tu la guida precedetemi a palazzo io devo prima controllare una cosa”.
“Hai vostri ordini maestà”. Disse il giovane dando un colpetto sul suo cavallo color cioccolato. “Andiamo baleno.” E corse via a dare disposizioni per la partenza. Lucifero attese che tutti avessero montato sui propri cavalli prima di spingere Codrax al trotto e immergersi di nuovo nel folto della foresta. Il silenzio e la quiete furono i suoi unici compagni per un pò di tempo l’aria si era rifrescata e il sole stava tramontando doveva affretarsi portò Codrax al passo tendendo le orecchie e aguzzando la vista attento ad ogni movimento, suono o fruscio. Ad un tratto un piccolo suono, un fruscio di foglie attirò la sua attenzione alzò lo sguardo ed eccola lì sul ramo proprio su ramo sopra la sua testa. Piccola, tozza, con i suoi piccoli occhi gialli, le zampe artigliate con delle piccole setole, due cose colpirono il re: la peluria rossa che la rivestiva e le sue zampe e fu proprio guardo queste che comprese. “Allora sei tu l’infame che ha rovinato le trappole.” Affermò mentre incontrava i piccoli occhi dell’ animale, una strana miscela di sentimenti lo pervase. Da una parte si sentiva irritato era a causa di quel dannato volatile se non era riuscito a cacciare niente, ma d’altra parte non poteva non ammirarla era così bella, fiera. “Ma che meraviglia.” Sussurrò prima di vederla volare via, diede una poderosa pacca sul collo di Codrax. “ Coraggio bello andiamo a prenderla” . E si lanciò all’ inseguimento di quella meravigliosa civetta se bene neanche lui capisse bene il perchè. La corsa si dimostrò più lunga di quanto avesse previsto, quel piccolo essere era davvero veloce. Lucifer diede un poderoso colpo sui fianchi di Codrax per incitarlo ad andare più veloce, il sole stava per tramontare e doveva riuscire a raggiungerla prima di dover rientrare a palazzo. Si inoltrò sempre più nelle profondità della foresta, più andava avanti meno il sole riusciva a raggiungere sempre meno la foresta lasciando tutto in penombra e rendendo difficile orientarsi. Per sua fortuna era già parecchio che Lucifer andava a caccia in quei boschi. Il sole stava ormai tramontando quando ad un tratto il sovrano vide scomparire il volatile dalla sua vista. “Dove accidenti sei finita.” Ringhiò il Re pensando ad alta voce. Scese da cavallo avrebbe proseguito a piedi prese le briglie di Condrax conducendolo al passo camminarono per un pò prima che Lucifer scorgesse una piccola radura vicino ad un lago si accucciò dietro un cespuglio per vedere meglio sperando di riuscire ad intravedere la civetta, ma invece vide qualcos’altro. Una donna dalla pelle chiara che sembrava assorbire i primi raggi di luna che iniizavano a intravedersi nel cielo del crepuscolo. Dal suo nascondiglio non poteva vederla in viso, ma potè scorgere il suo corpo alto, flessuoso, coperto da una veste bianca, i capelli delle lingue infuocate che le scendevano i pesanti onde fino a metà della schiena. Così il sovrano che era partito per cacciare ed era stato distratto da una civetta aveva trovato qualcos'altro e non ne fù deluso ma attratto.
Spazio autrice
Ragazzi eccomi tornata con una nuova storia questa volta incentrata sui nostri reali infernali preferiti. State tranquilli non dimenticato principessa del Paradiso e presto tornerà anche quella. Spero intanto che questa storia vi piaccia al prossimo capitolo. vi aspetto nei commenti.
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La caccia infernale
SpiritualeDopo eoni passati a costruire il suo regno Lucifero è ormai il sovrano incontrastato dell' Inferno e tuttavia sente che qualcosa manca. Ma cosa succederebbe se durante una battuta di caccia si trovasse davanti una civetta dispettosa?