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Si và a scuola, oggi ci sarà lo psicologo,io non lo sopporto, raccontare le proprie sofferenze ad una persona che non conosci e che comunque non ti aiuterà in nessun modo, se le ferite sono inguaribili allora é inutile cercare di guarirle. Sono le persone che ti vogliono davvero bene, che ti aiutano a superare, ma in questo caso, io non ce le ho, quindi mi tengo tutte le ferite e combatto.
É arrivato, e ci tratta come bambini, vuole che disegnamo uno scarabocchio sulla copertina del nostro " diario" se così si possono chiamare, pieni di tabelle e grafici.
Dopo ci fà mettere in cerchio e ci chiede "come state?" una domanda piuttosto stupida per chi finge come me, sicuramente non vado a dire proprio a lui se sto male.

Devo ammettere che come psicologo é piuttosto bravo, é riuscito a capire chi tra noi sta male e li ha azzeccati tutti, quelli cge in qualche modo stanno male.
Poi ci ha fatto notare che tutti quelli che sono preoccupati o tristi, cercavano di non appoggiare i piedi per terra e infatti ci sono alcuni che hanno i piedi incrociati o che tengono a terra solo le punte.

Sto iniziando a preoccuparmi, penso che verrà proprio da me e dirà "come stai?" e io sono una di quelle persone che se le chiedi come sta o se ha qualche problema, inizia a piangere.
Non so neanche io come sto, se sto bene, se sto male, se sono triste, sono confusa.Venne da me e pensai " oddio adesso mi metto a piangere " invece mi disse semplicemente: " sei confusa, non riesco a capire, non riesco a capire come stai e non lo sai nemmeno tu" cavolo questo legge nel pensiero, come diavolo ha fatto? Capisce tutta la vita come và e come non và. Io rimasi colpita e non risposi.

Mi manca tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora