Allacciate le cinture
Si parte.
Solo quando mi ritrovai a pochi metri da Yale mi resi conto dove ero arrivata, a volte vorrei sapere come sarebbe andata la mia vita se non avessi chiamato la polizia e soprattutto cosa mi aveva portato a fare quella chiamata, sicuramente qualcosa di brutto, visto che il mio cervello ha deciso di eliminarla per proteggersi, almeno io la vedo così. Ormai mi ero rassegnata avevo deciso che quando il mio cervello avesse voluto ricordare l'avrebbe fatto e io avrei rispettato i suoi tempi anche se piena di ansia e curiosità, in questi dodici anni ci avevo provato molte volte a sforzarmi, ogni volta mi sentivo così vicina alla verità e ogni volta si innalzava questo muro insormontabile. I miei genitori per aiutarmi visto che letteralmente non avevo un'infanzia me ne crearono una.
"Io sono Asteria Roberts, figlia di Anna e James Roberts ho vissuto fino agli otto anni ho vissuto da mia zia in Inghilterra per studiare in casa con lei, visto che fin da piccola sono stata una bambina fin troppo vivace e sono nata il 21 settembre 2005 al Mount Sinai Hospital"
Presero questa decisione quando diventammo i proprietari di una delle più importanti case di moda al mondo, infatti negli ultimi mesi ci siamo trasferiti nell'Upper East Side, uno dei quartieri più famosi e più ricchi di tutta New York. Da quando mi sono trasferita vivo la mia vita come se fossi la Blair Waldrof della situazione, non contradditemi eh, ma chi non vivendo qui non lo farebbe, ma purtroppo non ho ancora il mio Chuck Bass.
Tralasciando gli scherzi, il mio attico è letteralmente gigante, il piano di sopra è tutto mio e di Alicia, mia sorella, anche se non di sangue, il rapporto che ci lega penso che sia una delle cose più belle che mi sono capitate da quando ne ho memoria. Il piano di sotto solitamente è vuoto, apparte le cameriere, che sono le mie migliori amiche, che lo puliscono da cima a fondo, prima dell'arrivo la sera dei miei genitori. Ma soprattutto di mia madre, che essendo stanchissima e nervosa quando torna se la prende per tutto con quelle povere donne.
La mia vita è cambiata radicalmente, non per lamentarmi, ogni sera ci sono feste di ogni tipo, e io amo andare alle feste che non sia messo in dubbio, ma nell'ultimo periodo è stancante mettere su sempre il solito trucco perfetto, i vestiti costosissimi e il sorriso falso, per le foto da copertina di tantissimi giornali, quando non va niente bene. Lo sento nel mio sangue che io non appartengo a tutto ciò.
Lasciando stare i miei monologhi interiori, oggi è il mio primo giorno a Yale, il sogno di tutti gli studenti del mondo, e io quella scuola la tenevo davanti agli occhi?! Non ci potevo credere.
Appena scese dalla limousine tutti gli sguardi si voltarono verso di noi, Alicia mi lanciò uno sguardo come a dirmi "Su Asteria inizia lo show." Non ho mai capito se a lei piacessero tutti quegli sguardi su di lei, ma penso di sì visto il modo tranquillo in cui camminava. In quel momento il mio cervello si riaccese e si rese conto che anche le mie gambe si dovevano muovere. In quel momento rappresentavo almeno tre dei peccati capitali: la superbia, la lussuria e l'accidia. Lo sapevo poiché fin da subito mi era stato prefissato di rappresentarli.
"Cammina a testa alta Asteria, ricorda che tu sei uno scalino in più su rispetto agli altri, non far trasparire nulla dal tuo viso, gli altri non devono mai sapere come farti del male e come ricattarti, tu devi essere intoccabile e inarrivabile a tutti. Chiaro?"
Quello avrei fatto, ormai quelle regole erano così marchiate a fuoco nel mio cervello che erano il mio essere.
"Ragazze, siamo così orgogliose di voi!" disse nostra madre.
"Ricordatevi di comportarvi bene." Mio padre ovviamente.
"Oh caro, lo sanno ora fammele abbracciare che mi mancheranno tantissimo."
"Come se solitamente voi stesse a casa." Rispose Alicia. Cara sorella mi hai tolto le parole da bocca.
"Ecco cosa intendevo, non deludeteci. Buona fortuna" detto questo ci baciò una guancia e se ne andò, lo stesso fece nostra madre a ruota "Sopra vi aspettano dei regali" aggiunse.
La nostra camera era al secondo piano, era già stata sistemata nei giorni precedenti, e appena aprimmo la camera trovammo... "DORA E ELISA" le mie due governanti preferite, mi tuffai su di loro ad abbracciarle dicendo cose del tipo "MENOMALE COME AVREI FATTO SENZA DI VOI, VI AMO VI AMO." Lo stesso fece Alicia, forse in modo più pacato ma lo fece anche lei.
Ci buttammo tutte quante sul letto a ridere.
Una nuova avventura ci aspettava, non sapevamo, purtroppo, cosa ci aspettasse, ma tutto sarebbe cambiato.
Benvenuti, non sapete nemmeno voi cosa vi aspetta, lasciate una stellina se volete scoprirlo.🖤
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𝐿𝑜𝑠𝑡 𝑖𝑛 𝑜𝑢𝑟 𝑚𝑖𝑛𝑑
RomanceAsteria Roberts a causa di un trauma infantile non si ricorda niente della sua vita prima degli otto anni, si ritrova catapultata in una vita confusionale ma dopo un po' riesce a trovare di nuovo la stabilità grazie alla sua nuova famiglia i Roberts...