Prologo

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Damage © 2015

Danno: /dàn·no/
"sostantivo maschile"
1.Diminuzione, più o meno grave ed evidente, di efficienza o di consistenza, di prestigio o di valore, dovuta a cause fortuite o volontarie.

A volte bisogna mettere da parte le proprie conoscenze, per far sì che l'irrazionalità venga accettata. Mi sono sempre posta la domanda se tutto quello in cui avessi precedentemente creduto fosse una sorta di illusione, parvenza di un sogno, ma nella vita bisogna accettare quel che accade, senza stare lì a pensare ai "se" e i "ma", affrontando con coraggio ciò che avviene, anche se improvviso, nel bene e nel male. Ma i danni, sono irreparabili. Più ti sforzi di riportare al principio le cose, più la situazione diventa ingestibile.

Solo che, mi avevano avvertita. Avrei dovuto stare lontana da tipi come lui. Ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a farne a meno. Era la mia droga letale. Alcune volte, avevo preso in considerazione l'idea di farne a meno, solo un po', ma finivo sempre con l'essere intrappolata nuovamente nella sua insidiosa rete di spine.

Me l'ero cercata. C'ero cascata. Avevo creduto che i danni si potessero aggiustare, almeno in parte. Invece, più lo ripetevo, più la speranza scemava poco per volta. Chi è seriamente danneggiato non può essere riportato alla compostezza iniziale; quel che è rotto non può essere sistemato. Lui era la mia lama deleteria, il mio destino fatale, il mio rimpianto mortale.

Lo avevano detto: non è sempre oro, tutto quello che luccica. Però io ero stata abbagliata da quel piccolo squarcio di luce che filtrava dal suo cuore spezzato. Avvertivo quel dannato bisogno di divenire la sua crocerossina, fin quando non mi accorsi che fosse davvero troppo tardi. Perché a quel punto, era stato lui a danneggiare me!

Damage [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora