Hallie

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<< O mio dio certo che accetto, grazie mille, ci vediamo alla prova oggi, arrivederci!!>>

Finalmente mi avevano presa per fare da allenatrice, è da quando sono piccola che mi piacciono moto o cose così, anche se ovviamente i miei mi dicevano che era una cosa da maschietti, però gli feci un bel discorsetto così capirono che per me era tutto, era come uno sfogo, salivo sulla moto, mettevo il casco, e partivo per vie a me sconosciute e mi sentivo in paradiso.

Chiamai subito Maya per raccontarle tutto.

<<Maya, non puoi capire, oggi dopo pranzo vado a Gbplays ad allenare un motociclista, mi hanno detto che ha fatto da poco la riabilitazione perché aveva fatto un incidente qualche mese fa in moto, sono super curiosa di sapere chi è, mi hanno anche detto che non è molto famoso ma stava per diventarlo prima di fare l'incidente.>>

<<O mio dio Hallie, sono felicissima per te, ora pranza e preparati, poi raccontami tutto!>> concluse.

Dopo la chiamata andai subito a prepararmi un po di riso, e intanto cercavo informazioni sul mio allievo.

Mi uscivano solo incidenti di qualche settimana fa, forse non è ancora andato in rete? Ma non è possibile mi sa che ne ha fatto uno bello grosso se è andato in riabilitazione per mesi.

Tolsi il telefono appena il timer per il riso suonò.

Appena conclusi il riso andai a mettermi una maglia semplice bianca e una tuta nera, presi il borsone con acqua, telefono, e cambio.

Presi le chiavi, e uscii avviandomi verso il garage.

Eccola là la mia bimba, la mia moto preferita, salii e mi diressi verso il Gbplays.

C'era un tendone e dentro c'erano gli spogliatoi, le macchinette per gli snack e qualche giornalista qua e là.

<<Salve, tu devi essere Hallie Kennedy, hai 30 minuti per mettere questa divisa e prepararti.>> disse in modo freddo il signore con cui avevo parlato.

<<Oh, certo grazie mille.>> neanche il tempo di finire la frase che il signore se ne andò, gli feci il dito medio e mi girai per cambiarmi, ma appena lo feci mi trovai un cazzo di palo, o meglio ragazzo che era esattamente davanti a me.

<<Quello è mio zio.>> disse il moro con tono freddo.

<<Oh, vabbè sono un po permalosa, e dopo che mi ha trattato come un sacco dell'immondizia mi sono sfogata, adesso scusami ma devo andare a cambiarmi.>>

Si spostò ma poi mi ricordai che non sapevo dove fossero gli spogliatoi femminili.

<<Scusa, per caso sai dove sono gli spogliatoi femminili?>>

<<Ah, già ti manco, vabbè comunque sono là giù.>> disse con convinzione, certo, era bello, ma per quello che ho sentito è stronzo.

<<Si certo, credici.>>

Andai verso gli spogliatoi e mi misi quella tutina, che come taglia sembrava per bambini dai 4 ai 8 mesi.

Mi stava venendo voglia di uno snack, quindi andai verso le macchinette per mangiare una barretta proteica, che tra l'altro era l'unica cosa disponibile là dentro.

Inserii i soldi e premetti il numero della barretta che volevo prendere, ovviamente, non scese, quindi cominciai a prendere a pugni la macchinetta pur di farmi dare il mio snack, o tantomeno i miei soldi, quando dietro di me sentii una risatina compiaciuta.

<<Guarda che è rotta c'è scritto di lato.>> porca troia ancora lui, ma che vuole?

<<Ma che fai mi segui?>> chiesi, con un tono non scherzoso.

<<Credici.>>

Mi girai, e andai in pista per aspettare il mio allievo, (che visto che ero stata distratta con quel belloccio), non sapevo ancora come si chiamava.

Dopo 20 minuti di attesa, finalmente si presentò, aveva un casco nero ancora chiuso e accanto una moto rossa e nera.

Lo tolse e... porca troia, ancora lui.

Riding into loveWhere stories live. Discover now