È stato Ky a rapirmi.
È entrato da quella porta con il solito passo strascicato, la schiena curva e un mezzo sorriso da cretino. Lo stesso Ky di sempre. Il mio gemello.
Non avevo visto le corde che teneva ripiegate nella tasca posteriore dei jeans, ne avevo capito a cosa sarebbero servite le bandane che si era legato attorno ai polsi.
Sembrava il solito Ky. Persino più rilassato del solito. Si é seduto sul letto con me.
"Ci stavo pensando ancora" ho mormorato. Nella mia voce qualcosa avrebbe potuto farlo vacillare, ma Ky é forte, é sempre stato il meno emotivo tra noi.
Così mi ha dato un bacii sulla tempia, e mi ha fatto la coda per levarsi l'impiccio dei miei capelli troppo lunghi - poi mi ha bendata, imbavagliata, ha legato i miei polsi e le mie caviglie, unendoli gli uni alle altre. Non mi sono mossa perché Ky mi ha sussurrato di non farlo.
La sua voce mi ha fatto contorcere le budella: una emozione sbagliata, sbagliata, una reazione incontrollata del mio corpo e della mia mente.
Perché, anche se Ky è mio fratello, io lo desidero - nel modo in cui potrei desiderare il mio uomo.
Poi Ky mi ha calata nella botola: una stretta intercapedine fra questo e l'altro piano, nascosta da un panello sul fondo di un armadio. Nel buio mi sono chiesta cosa significasse tutto questo.
La botola si é chiusa ma attraverso le pareti della mia tomba (sottili come carta di riso) ho sentito ancora la voce di Ky.
E stava dicendo, "ora questo mondo é mio".
Poi mi sono spenta per sempre.
Continuo a vivere, ma nessuno, nessuno, sa della mia esistenza. Sono stata dimenticata da tutti. Mamma non mi ha mai cercata. Papà non ha mai chiesto a Ky dove fosse sua sorella. E io non ricordo più il mio nome.
Ky mi chiama Lady. Lui ha fagocitato i miei ultimi 16 anni di vita. E mi ha sepolta nella sua stanza.
A volte, nel silenzio, é Ky a farmi uscire dalla botola, a stendermi sul letto: mi restituisce la vista, la voce e allenta le corde che soffocano la circolazione del sangue. Soli, ci stringiamo l'uno all'altra, come facevamo un tempo. Solo così posso abbandonarmi ai ricordi, una magra consolazione. L'unico assaggio di vita che ora mi é concessa.
Perché Ky é il padrone.
Me lo ripete sempre.
Ky potrebbe farmi qualsiasi cosa, ma si trattiene con me, e non perché io sia la sua Lady. Chiunque altro non sarebbe stato così gentile. Chiunque altro mi avrebbe già uccisa - chiunque altro non mi farebbe uscire così stesso. Ma lui é Ky.
Non ha preso il mio posto per un solo capriccio di potere. È solo l'esito inevitabile di una battaglia che io stento a capire.
Perché fra me e Ky, lui é sempre stato destinato ad avere il comando. E io non posso fare altro che assecondare il volere della persona che tre anni fa mi ha rapita. Lui.

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senza-Limite
FantasyPresto ti renderai conto che qualcosa non va nella tua realtà. Ti sembrerà strana e ostile. Comincerai a provare una sorta di distanza fisica da tutto ciò che ti circonda. Avrai paura - non negare, tutti ne hanno. Ti sveglierai, o volterai un attimo...