Capitolo 7 - Il destino di un immortale 2

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Ritorniamo alla domanda principale, perché lui si trova qui?

Prima parliamo ancora un po' di più di questa grande razza.

Finché un omega non viene ingravidato da un alfa presenta un organo esterno simile al organo riproduttivo degli Alfa e identico a quello dei Beta, è effettivamente un pene.

Durante la gravidanza questa protuberanza si rimpicciolisce fini a quando inizia a perdere dei lembi di carne superficiale, diventando simile ad un fiore di carne rosella. Prima di allora il suo aspetto e la sua funzione si collegano a quelli di un pene e questo genera confusione negli omega in età giovanile quando gli ormoni non si sono ancora fatti sentire con la chiamata alla natura e agli istinti primordiali, una chiamata che prende il nome di Estro.

Tristemente, anche qui, quando la natura con una mano dà con l'altra viene a togliere; si formano così i gruppi dei veri Alfa, dei Branchi, Omega puri e Omega comuni.

Solo il destino dei beta non è mai cambiato.

Quando gli Alfa erano fuori a cacciare e i vecchi Alfa rimasti al villaggio non bastavano per difendere la tribù dagli invasori codardi, i giovani Omega si sarebbero confusi tra i Beta con cui sarebbero corsi a nascondere dentro i cunicoli e le tane scavate nel ventre di una montagna. Quando gli invasori rischiavano di avvicinarsi troppo un beta sarebbe stato esposto al pericolo e li avrebbe rallentati. Il sangue di un beta è tossico, a differenza del sangue degli omega, quindi la loro morte era utile a quello scopo.

I beta venivano addestrati in tal modo da comprendere come e quando la loro morte avrebbe giovato alla tribù, dipendeva tutto da quanto fosse disperata la situazione della tribù.

Gli Omega puri invece sarebbero corsi nella giungla dove avrebbero sfruttato i propri poteri magici per cercare di sopravvivere, mentre gli Omega comuni che avevano perso la propria fertilità sarebbero morti o sarebbero stati risparmiati dai loro nemici quando questi temevano la vendetta di un rancoroso guerriero Alfa il quale se gli è uccisa la propria compagna rimane senza niente da perdere e con ben pochi scrupoli messi da parte.

Le circostanze forgiano l'uomo e gli Zulu sono diventati una razza di guerrieri la cui furia ha annegato nel sangue diverse razze a loro ostili e anche quando gli Dei sono intervenuti per placare i loro bollori nemmeno la loro irruenza ha placato i loro animi in rivolta.

Non a caso gli Zulu sono stati una delle ultime sette razze sopravvissute all'ultima delle grandi calamità.

Seguendo il fiuto del proprio intuito, Olivier ha deciso di dover essere uno Zulu perché come per gli Zulu la sua vita è dannata.

La malattia di sua madre, l'incidente della nonna, suo padre che diventa un assassino e un criminale, lo zio Zack che cattura il suo migliore amico e lo vende come uno schiavo a un asta, lui che ammazza lo zio che adorava con l'anima e il corpo usando un vecchio coltello d'argento da collezione di suo padre, i suoi amici che lo ignorano, la sua ragazza che scompare nel nulla e non si fa più sentire, tre anni spesi in una cameretta buia in solitudine con solamente uno smartphone vecchio a tenergli compagnia, poi l'inferno con Frederick e Patrizio, amicizia e amore in un miscuglio letale che ravvivano il suo desiderio di un contatto umano e lo spengono del tutto quando gli eroi che lo hanno tratto in salvo muoiono di una morte orrenda, il ritorno della solitudine e i lunghi silenzi in cui solo quel opprimente domanda infrange la cupa quiete che domina la sua mente: perché proprio a me?

Ovviamente qui è un po' la depressione a parlare per lui, ma Olivier ha colto un altro fatto: gli unici sfigati a essere finiti in questo mondo sono di sesso maschile.

Poi questa città ha una certa storia alle sue spalle. È qui che gli Zulu si sono rifugiati dalla giungla lì fuori, e qui sono morti traditi da coloro che gli si sono presentati come alleati, e quel tradimento ha causato la caduta dell'ultima roccaforte sicura ai confini di un mondo devastato dalle calamità.

ETEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora