Uscì di casa impaurita,seguita da mia madre che sembrava stesse per scoppiare in un pianto da un momento all'altro.
Misi le mie valige dentro la macchina e le sorrisi,tentando di calmarla.
Salimmo in macchina e il viaggio su abbastanza silenzio ma non un silenzio imbarazzante,un silenzio rilassante.
Parcheggiò davanti a una grande statua che ti metteva una certa paura.
"Mamma tranquilla ti scriverò e chiamerò sempre"dissi tra le sue braccia
"Si lo so è che non siamo mai state così separate e mi mancheranno le tue litigate con tua sorella e la tua impunità"disse mentre si asciugava le lacrime e annui come per dire 'andiamo'
Dopo svariate litigate con la segreteria che non riusciva a darci delle informazioni concrete e che intanto masticava la sua gomma invece di aiutarci,riuscimmo a trovare la stanza 365.
"Bene,vado"sospiro,facendomi raccomandazioni tipo che avrei dovuto studiare sempre e cose simili
E impose anche di salutare la mia migliore amica Maila che per fortuna è nel mio stesso college.
La cosa che forse mi fa meno piacere è che non divideremo la stanza.
Chissà chi mi troverò!
Sospirò e apro la porta trovandomi davanti una scena al quanto imbarazzante.
Un ragazzo castano che si stava facendo una nel divano della stanza.
Oh dio.
Si accorse della mia presenza e spalancò gli occhi.
"Cosa ci fai qui nella mia camera?"urlo il ragazzo,rivestendosi frettolosamente.
"Bhe a quanto pare questa è anche la mia stanza"dissi buttando le chiavi sul comodino e vedendo la ragazza scappare via imbarazzata.
"Mi avevano detto che arrivava un compagno maschio non che una femmina mi dia fastidio ma non una come te,cioè non sei il mio tipo"disse lui mentre con gli occhi mi squadrava dalla testa ai piedi.
"A meno che tu non sia tran"disse lui coprendosi la risata con la mano.
"Vai a quel paese"dissi sentendomi offesa.
"Sentiamo quale è il tuo nome?"domando squadrandomi di nuovo dalla testa ai piedi,mettendo in completo imbarazzo.
"Debby emilton"dissi con un tono orgoglioso.
"Ah e ora vado dalla tizia delle camere che con te non ci voglio stare"dissi a braccia conserte ,mentre lui fece spallucce indifferentemente.
"Come se io fossi felice di dividere la stanza con te"sbuffò,avviandosi alla porta.
"Muoviti"aggiunge poi con il solito tono scontroso è duro,annui.
"Aspetta..non mi hai detto come ti chiami"io raggiunsi.mentre le persone ci fissano curiose.
"Justin Bieber"sbottò,correndo verso la segreteria che appena lo vide ammiccò.
Il suo sorriso si spegne quando lo affiancai.
Cominciamo a litigare per la seconda volta,non voleva darmi un altra camera.
Che stupida.
"Ti ho già detto che non ci sono camere"ribatte lei.
"Io non voglio stare con lei,dove sembra che abbiano vomitato 300 unicorni rosa"affermò lui.
"E io non ho intenzione di stare in una camera dove uno si fa 300 ragazze al secondo"dissi io.
"Bene la dividiamo in due una parte è tua e puoi farla come vuoi e una mia e posso farci quello che voglio"e io annui
Allora prendiamo un rotolo dì scotch e dividiamo la camera in due.
"E io come ci vado in bagno"notando che stava dalla sua parte.
"Problemi tuoi puoi comprare sempre il vasino"disse con un tono orgoglioso,lasciandomi lì impalata cercando un modo per un ucciderlo.
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Room 365.||Justin Bieber||
RandomLui mi prese per la vita facendomi contorcere la schiena le sue mani appoggiate sui miei fianchi Lui geme Mise le sue labbra sul collo così da lasciare piccole baciii "Ti amo"disse profondamente sul mio collo rimasi scioccata da quella parola così...