Ognissanti

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Il baluginio degli alti lampioni si avvolgeva in spirali agonizzanti, mentre la bruma autunnale inghiottiva le luci flebili della città.

Il pallido riflesso del signor Truman danzava insieme alle ombre proiettate dai rami, sul porfido umido che ricopriva la strada. Come ogni sera, l'uomo sedeva avvolto nella coperta infeltrita, sotto al portico della sua abitazione in stile vittoriano, la cui facciata ormai sfregiata dal tempo poco conservava dell'antica ricchezza.

Quella non era una sera qualsiasi. Era la notte del 31 ottobre e, secondo l'abitudine ormai consolidata negli anni, il vecchio aspettava qualcosa con il cuore sospeso, la pipa sorretta dalle labbra grinzose, gli occhi rivolti al cimitero in fondo alla strada. Non c'era nulla di altrettanto poetico quanto quell'attesa struggente, per il suo animo grave sfiancato dal tempo.

Lungo la via, alcuni ragazzi scorrazzavano allegri, sbeffeggiando la morte con grosse zucche arancioni issate al portapacchi delle loro biciclette. Il signor Truman, costretto ad ascoltarli, scandiva il trascorrere dei minuti picchiettando la punta del dito sopra il ginocchio: sarebbe stato meglio udire il solo scricchiolio delle foglie secche schiaffeggiate dal vento. Se non ci fosse stato altro rumore, null'altro che il brusio brulicante del bosco, allora sì che l'avrebbe sentita arrivare. Avrebbe percepito l'aria divenire più densa, mentre il profumo di mughetto si sarebbe spinto fino alle sue narici, confondendosi poco alla volta con l'aroma dolciastro di tabacco bruciato.

Sarebbe stato bello, quando avesse scorto l'agognato profilo delinearsi nel buio, potersi alzare sulle proprie gambe ancora salde e correrle incontro.

Tutto questo non era possibile. Annichilito sulla sedia a dondolo di vimini intrecciato, il vecchio si limitava a godere di quel momento speciale, senza accampare troppe pretese. I ragazzi sciocchi se ne sarebbero andati, solo dopo aver trovato qualcosa di più interessante da fare. Le sue gambe malferme invece avrebbero proseguito la loro danza umiliante, non più memori di una virilità ormai sepolta sotto la spessa coperta di lana a quadretti.

Nonostante le sgradevoli premesse, in prossimità della mezzanotte, le fronde degli alberi chetarono d'un tratto il loro fruscio. Come colti da un nefasto presagio, i due ragazzi in calzoni di fustagno e giubbotto imbottito pedalarono con la fretta alle calcagna verso l'antico cancello cesellato da spirali in ferro battuto. Il tempo di lanciare due uova marce contro la porta d'ingresso e via! Si dileguarono come fantasmi nella spessa coltre di nebbia. Truman li perse subito di vista. Se fosse stato in grado di muoversi con l'agilità di una volta, avrebbe dato loro una bella lezione. La doppietta Bayard languiva in salotto da chissà quanti anni. In bella mostra di sé, faceva ancora la sua degna figura, appesa sopra il televisore, tra trofei di caccia e foto ricordo. Era sicuro che sarebbe potuta bastare una buona lucidata. Se l'avesse puntata contro il fondoschiena di quei due fannulloni, si sarebbe fatto una sana risata.

Ma adesso non c'era tempo per fantasticare attorno ad un'insperabile vendetta. Ora che i due si erano allontanati, la città dormiva serena. Non un suono a disturbare la quiete. Ora sì che poteva sperare. Puntellò le nocche rugose sul bracciolo di legno e, spingendo con tutte le forze, si protese in avanti. Scandagliò l'oscurità, pervaso dal desiderio di poter vedere oltre la densa foschia, poi, stringendo la pipa tra i denti, lasciò che il sorriso riaffiorasse sulle sue labbra, non appena notò alcune particelle di bruma condensarsi nel gelo.

"Eccola!" Sussurrò a se stesso, commosso.

Marion galleggiava sospesa nel vuoto, avvicinandosi in un dondolio conciliante insieme al profumo di fiori. Era tornata da lui, proprio come aveva promesso, per la festa di Ognissanti.

"Sono qui, amore mio." La donna fermò il suo fluttuante incedere di fronte al marito, inafferrabile nei particolari come una fotografia sbiadita. Fece per stringergli la mano, ma colta da un ripensamento, lasciò che le sue dita fumose rimanessero sospese a mezz'aria.

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