5. Stelle

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Harry aveva ben chiara solo una cosa: era andato a letto con qualcuno dopo tantissimo tempo. E non con un uomo qualunque. No. Bensì con colui che odiava di più al mondo: era andato a letto con Louis Tomlinson. Lo aveva realizzato subito, ancora nudo, ancora sul materassino a terra, subito dopo aver raggiunto il massimo del piacere mai ottenuto. Era andato nel panico. Come era potuto accadere? Come aveva potuto essere così stupido? Louis gli avrebbe rinfacciato a vita di avergli chiesto di continuare, di avergli permesso di dominarlo con forza e carnalità, di essersi messo con facilità alla sua mercé. Questo aveva pensato non appena aveva realizzato cosa avevano fatto. Ma poi Louis era sembrato stranamente più razionale di lui ed era riuscito a calmarlo almeno un po'. Forse, forse, Louis non era così terribile come voleva dare a vedere. Forse la sua era solo una facciata. Forse la parte dell'odio, tra di loro, era ormai superata. Erano andati alla base, senza alcun risultato, e poi a pranzo fuori. Quando erano tornati a casa, però, il maggiore era scappato via in fretta e furia, e questo aveva fatto ripiombare Harry nello shock di ciò che avevano fatto e nella paura di ciò che questo avrebbe comportato.
In realtà, Louis nel corso di quei giorni si era dimostrato lentamente una persona diversa per certi versi. Soprattutto la sera, quando stava con lui ore e ore e parlavano di Spazio e missioni o semplicemente studiavano e in silenzio trascorrevano del tempo insieme, Louis era una compagnia piacevole e nulla di quella versione di Louis dava l'idea di poter essere una persona infima, meschina e subdola. Eppure Harry l'aveva conosciuta l'altra parte di lui e sapeva quanto potesse essere ipocrita e malvagio. Nei giorni, si domandò, si era fatto abbindolare dai suoi occhi luminosi, dai suoi modi gentili, dalla sua presenza confortante, e aveva perso di vista chi era il Louis che conosceva da anni? Adesso, in preda all'ansia per ciò che aveva fatto, per ciò che avevano fatto, tutti i torti e gli inganni subìti dal maggiore tornarono prepotenti a galla nella sua mente. Che Louis lo avesse baciato per vedere se lui avrebbe ceduto? Lo aveva fatto per rinfacciarglielo a vita? C'era un motivo sotto? Lo voleva semplicemente prendere in giro? D'altronde, il comportamento di Harry non aveva lasciato spazio ad interpretazioni: lo voleva. Ed era vero, Harry lo aveva voluto quel contatto e quel corpo su di sé. Harry aveva dentro di sé agonizzato quel rapporto da quando gli aveva fatto quel maledetto massaggio distensivo ai muscoli delle gambe. A dire il vero, già quando era arrivato alla base per la prima volta e aveva poggiato i suoi occhi su Tomlinson aveva sperato di poterci mettere anche le mani addosso. Era durato un attimo perché il resto è stato storia e il desiderio si era assopito prima ancora di ardere, trasformato in avversione, ma una scintilla veloce di pensiero c'era stata. Non c'era da meravigliarsi quindi che davanti alla possibilità avesse perso ogni parvenza di razionalità. Louis Tomlinson era pur sempre Louis Tomlinson. Bello, bellissimo, attraente, colto. E, purtroppo, reale o ingannevole che fosse, portava con sé anche la sua nomea.

Harry non sapeva davvero cosa pensare. Sapeva solo di essersi pentito. Sì, il sesso era stato magnifico, si era sentito sotto effetto di stupefacenti, ma c'era da considerare che non andava a letto con qualcuno da tantissimo tempo. Non era stato solo l'effetto dell'avere Louis su di lui e dentro di lui. Probabilmente si sarebbe sentito allo stesso modo con chiunque altro ci fosse stato al suo posto. Quindi, sì: il sesso era andato alla grande, avevano avuto una grande intesa e si era sentito frastornato e appagato come non mai, ma potenzialmente finiva tutto lì.

Quando, la sera, Louis arrivò al suo appartamento, il pensiero di Harry divenne certezza. Il maggiore, infatti, era assolutamente intrattabile. Cipiglio scuro, occhi bassi, postura in chiusura, risposte scontrose e scortesi: non c'era più niente del Louis conosciuto in quei giorni ma tutto del solito astronauta Tomlinson. Harry non disse nulla, troppo arrabbiato con se stesso, e quando, dopo essersi assicurato che non avesse bisogno di nulla, se ne andò senza cenare insieme e trascorrere del tempo in compagnia, lasciò uscire un urlo di frustrazione.

Let's have some Space // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora