Pioveva da giorni, o forse da anni.
Non ti ho incontrato, e sembrava andare tuto bene.
Ero tranquillo, ma forse non felice.Quando sei arrivato nella mia vita era tutto regolare, un ragazzo, un amico di un amico incontrato a una festa di compleanno.
Era una giornata di settembre, era il compleanno di Jis e quel giorno sei entrato nella mia vista, nella mia vita, nella mia testa.
Abbiamo parlato, scherzato e abbiamo bevuto, forse un po' troppo ma mi sono lasciato andare, con te ero a mio agio.
Dopo non troppo tempo sei entrato nel mio cuore. Pensavo sempre a te, come se sulla terra non ci fosse nient'altro.
Il tuo profumo, il tuo sguardo, il tuo sorriso, le tenere fossette al lato delle labbra... Erano immagini chiare nella mia testa. Anche se ci siamo visti una volta sola.Sono pazzo, lo so. Ma non riesco a non immaginare le nostre mani incrociate, il tuo respiro sulla pelle e la tua voce nelle orecchie.
Come una melodia che mi culla dolcemente. Come una canzone di cui non ti stanchi mai.
Prendo le mie mani e le porto al volto, accarezzandolo piano, come faresti tu.
Un calore, dolce, familiare, che non avevo mai sentito.La piaggia si é fermata. Ci sei solo tu.
E mentre ti pensavo tra una lezione e l'altra tu mi hai presentato la tua ragazza.
Tempesta.
Sono rimasto fradicio, con il vento che mi rende difficile stare in piedi e con gli occhi appannati dalle lacrime
Però vedevo in te quello che provavo io, avevi un sorriso bellissimo, eri bellissimo, lei era bellissima, voi eravate bellissimi... Ma avrei voluto fosse stato un noi.
Mi raccontavi di lei, mi chiedevi consigli e io te li davo, ti dicevo quello che avrei voluto ricevere da te.
Tutti i miei amici si findazavano, avvano il loro primo bacio, la loro prima volta, il loro primo tutto.
E io rimanevo lì. A guardare l'amore della mia vita andarsene.
Piangevo guardando le vostre storie Instagram abbinate e mi vergognavo di volervi male.
Eravate la coppia dell'anno.Principe e principessa. Per una società in cui due principi non possono esistere.
Per una società in cui ti gettano l'acqua addosso, ti deridono, ti prendono a calci.
Lì é iniziata la mia pioggia.
Ne ero sempre bagnato, mi ricordava chi ero, cosa meritavo.Eppure a bagnarmi c'erano le mie lacrime, nelle mie notti insonni, coi grilli che si fanno sentire e il lampione che sfarfalla.
Quello sbagliato ero io, ovvio ma la tua presenza mi faceva sentire il contrario.
La pioggia bagnava le mie cicatrici, le braccia piene. Ma che presto avrebbero iniziato a sgorgare di sangue, e con pioggia e lacrime sarebbe colato sul mio corpo inerme. Per terra. Da solo.
Poi voi due vi siete lasciati. Sei venuto in lacrime da me, sotto la pioggia.
Ti ho accolto e sofferto per te. Una parte di me avrebbe dovuto gioire, ma non sentivo niente che un vuoto. Averti tra le braccia lacrimante. Non ho pensato ad altro per notti, giorni, settimane.
Stavi di merda, si vedeva. Io stavo di merda, ma non si vedeva.
Adesso su di me c'era solo una leggera pioggerellina, quelle che ti fanno sentire di essere ancora vivo, ma che non ti fa vedere il sole.
Ed eccolo, a parlarmi di un'altra ragazza che ti aveva rapito il cuore.
Mentre ti ascoltavo sorridevo, il tuo sorriso mi illuminava gli occhi, avevi lo sguardo da innamorato, ma non era per me.
Ridevo alla tua parola infermabile di quella ragazza, e dentro urlavo, piangevo e continuavo a sanguinare.
La mia voce tremava e le lacrime agli occhi non voleva seccarsi.
Però per te dovevo essere felice, perché tu mi hai conosciuto col sorriso.
Sarei rimasto il Felix sorridente, per te, anche sotto la grandine che mi colpisce.Sapevo di stare male, ma non me lo permettevo.
E per tutti gli sforzi che ho fatto per nascondere le mie emozioni sono state vane.
Dopo quel giorno in cui Jis ti ha detto della mia sessualità.Quel sorriso luminoso era nascosto da due occhi di disgusto.
Mi hai posto parole di odio, ogni sillaba faceva male di quella precedente.
Io piangevo, Jis ci guardava scocciato, le mie orecchie fischiavano mentre tu continuavi a urlarmi addosso.Una parola, un taglio. Sangue che si mischiava alle lacrime.
Tu eri il mio sole. Il mio tutto.
Ma adesso non capivo più chi eri per me.Continuavo a tremare, ma non abbastanza per vederti lanciarmi addosso qualcosa.
Un vaso, forse. O una bottiglia in vetro.
Non lo so di preciso... Ho sentito il vetro rompersi e poi nero.Ero in una pozzanghera. La pioggia si era fermata. Un sole mi scaldava dolcemente, ma non riuscivo a muovermi.
L'ultima cosa che ho sentito sono le lacrime di Jis.
E le continuo a sentire ogni giorno, quando fa visita alla mia tomba.
Sono morto assassinato, per la ragione in cui venivo deriso a scuola, per la ragione per cui su di me pioveva sempre.
Tu sei stato arrestato, e per quanto io abbia tutto il diritto di odiarti, continuo ad amarti, e lo farò sempre.
Jis si incolpa pe tutto, e se non fosse per il suo ragazzo mi avrebbe raggiunto ben presto.
Però adesso che ero sottoterra stavo bene. La pioggia non mi raggiungeva, e sdraiato per terra potevo vedere il cielo, limpido.
Non piove più. C'è solo il sole. Ci sei solo tu.
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•Like sun in the rain•| Hyunlix | one shot
FanficAngst La vita non é una serie TV. Non ci sono colpi di scena o lieti fine. Eppure vale la pena viverla, perché un giorno, qualcuno, ti tirerà fuori dalla tempesta, e ti mostrerà un mondo magnifico. Quella persona io l'ho incontrata, ed é stato tutt...