"Non potevi stare qualche ora in più, eh?" Urlo, mentre mi afretto a raccogliere i panni che avevo lasciato ad asciugare sul balcone mentre la pioggia li fa sembrare come se li avessi buttati di nuovo in un secchio.
"Se il buon giorno si vede dal mattino, direi che non lo è oggi", penso ad alta voce, mettendo i panni su uno stendino e passandomi una mano tra i capelli bagnati.
Potrei tranquillamente tornare a dormire, ma il fastidio che sto provando in questo momento ha ormai fatto andar via qualsiasi residuo di sonno fosse rimasto dentro di me e vorrei tanto dare un pugno a qualcosa.
Torno in camera, calpestando con i piedi nudi la carta che ricopre come una seconda moquette il mio pavimento. Uno di questi mi resta anche appiccicato al piede e una volta tolto lo butto nel cestino che non riesco mai a svuotare senza buttarlo.
Tutti recitano più o meno la stessa cosa, sulla carriera di Earl, ossia me.
Tra altro mi chiedo come io abbia avuto l'idea di darmi un nome del genere. "Tanto poi lo cambio. Non sarò tanto conosciuto con quel nome.", mi ero detto agli inizi. Che stupido.
"Calmati, non è successo niente. Dovresti..." dice una voce nasale dentro la mia testa.
"Statti muto. Aspetta quando sarò lì fisicamente." sbottò, mentre mi cambio nei vestiti meno sporchi e sospirando alla vista del mio armadio vuoto."Stai facendo progressi da quando hai iniziato il nuovo progetto".
"Si, si, non lo nego" Bugia, in realtà stavo osservando i due gatti fuori dalla finestra, ma lui non se ne accorge, o fa finta di non accorgesene, e sarei pure d'accordo. Chissà cosa avrà raccontato al suo, di psicologo. Il suo ufficio per quanto odi ammetterlo mi da una serenità che a casa mia non riesco mai a provare.
"Dimmi di più"
"Purtroppo ho firmato un accordo di riservatezza finché non..."
"Non intendo il progetto, intendo perché sembri metterci così tanto impegno in questo particolare progetto. Da quando c'è stato il tuo incidente, non hai messo molto entusiasmo nella recitazione.",Rettifica.
Dici di essere lo psicologo delle star eppure non riesci a comprendere i segnali, la laurea devi averla trovata nelle patatine.... "Forse perché ho un ruolo diverso da quelli che mi davano prima e dopo. Anche se non so ancora perché abbiano scelto proprio me" ammetto, in tono leggero. L'uomo sembra un attimo stranito dal tono che ho assunto adesso, ma recupera facilmente la calma e mi pento di non poter riprendere con il telefono. Annota sul suo quaderno quello che ho detto e poi alza di nuovo lo sguardo, "Quindi lo vedi come un nuovo inizio? Pensi che potrebbe dare di uno una rinascita alla tua carriera?"
"No, non ci riuscirebbe" dico, mentre sono tornati a guardare i gatti che si stanno leccando a vicenda, "Posso andare ora? Vorrei passare a ritirare i miei vestiti prima di andare a lavoro"
"Allora che l'hai accettato a fare, se tanto i soldi non ti servono?"
"Cos... ah, no no, mi servirebbe. Mi darebbe un nuovo sbocco alla carriera" mi correggo, arrossendo e correndo via.
"Hai dimenticato il borsello"
Rientro.
STAI LEGGENDO
Lost in a Strange World
Science FictionÉ una nuova età dell'oro per l'intrattenimento, in particolare per l'industria videoludica grazie alle nuove tecnologie che permettono di creare quello che un tempo si poteva solo sognare. Uno dei titoli più famosi e giocati é un open world a tema s...