"Ryota-san... posso farti una domanda?"
Esordì Itsuki non appena uscirono dal parcheggio.
"Sì, certo. Puoi chiedermi quello che vuoi."
"Perché sei così gentile con me?"
"Dev'esserci per forza una motivazione? Mi andava di farlo, tutto qui."
Rispose il salaryman.
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"A proposito... dove abiti di preciso?"
"Al 107 Tokyo-to... e tu? Voglio dire, sei di Tokyo?"
Gli chiese il ragazzo mosso dalla curiosità.
"Mi sono trasferito da poco, sono originario di Okinawa."
Rispose Ryota.
"Che posto stupendo! Ci sono stato in vacanza qualche anno fa! Come mai sei finito qui? Perdonami... ti sto bombardando di domande..."
Si giustificò il ragazzo.
Ryota scoppiò a ridere.
"Sono io quello che dovrebbe scusarsi, è solo che sei così... adorabile. Lo penso sul serio, Itsuki-san."
"S-stai forse insinuando che non sembro affatto il figlio del capo?"
Gli domandò il ragazzo arrossendo.
"Sì, in un certo senso..."
"Siamo arrivati. Ti va di salire a bere qualcosa?"
"Okay, ma resto poco. Domani ho la sveglia praticamente all'alba."
Rispose Ryota.
"Lo so... conosco mio padre da tutta la vita."
Replicò Itsuki.
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Il ragazzo gli servì dello yuzushu⁵, affiancato ai senbei⁶ e ad alcuni doroyaki⁷.
"Saresti una moglie perfetta, Itsuki-san."
Affermò Ryota mentre il ragazzo gli versava da bere.
"Arigatô gozaimasu⁸!"
"Kanpai⁹!"
