Flashback
Giusy
«Ora lo sposo può baciare la sposa».
E poi più niente, perché niente di questa cerimonia mi interessa. O meglio, niente mi lega alle persone che stanno unendo le loro vite per sempre, né affetto né ammirazione né altro.
Sono stata trascinata al matrimonio dalla mia famiglia. Ho assistito al rito fino al momento dello scambio delle promesse, poi sono sgattaiolata fuori, nella piazza antistante la piccola chiesa del paese.
Non sono stata l'unica. Piazza Garibaldi brulica di gente, come fosse il giorno della festa patronale. L'aria è pregna del chiacchiericcio delle vecchiette con i loro scialli e bastoni, pronte a diffondere pettegolezzi e a farli crescere come lievito. Intorno, bambine imbronciate nei loro vestiti eleganti, quasi fossero bomboniere impacchettate, mentre mariti impazienti si tirano i colli delle camicie, cercando aria. Mi siedo su una panchina, già pentita di aver acconsentito ad andare al matrimonio.
Ma non sono sola. Con me ci sono Mayla ed Elena.Le ho conosciute il primo giorno di università e, da allora, sono trascorsi ben quattro anni, anche se a me sembra ieri che iniziavo quel lungo percorso che mi ha portato a essere dove sono oggi. Ricordo esattamente il momento in cui ho visto Elena per la prima volta. Era una mattina di settembre e faceva già caldo. Ero in coda alla segreteria per immatricolarmi e sentivo lo stomaco brontolare. Non avevo fatto colazione per la tensione, e ormai la testa iniziava a girare. Proprio dietro di me, una ragazza stava sgranocchiando cioccolatini, forse Smarties o M&M's. Istintivamente mi voltai.
«Scusa, posso averne uno?» dissi, sorpresa di me stessa.
Lei sorrise. «Certo, prendi pure.» Si chiamava Elena, ed era anche lei una matricola di matematica. Da lì, diventammo amiche. Era una ragazza tranquilla, ma con occhi curiosi. Mi raccontò che stava per trasferirsi vicino a Lucca, , ma ancora non aveva trovato una sistemazione né aveva idea di quale paesino fosse l'ideale per la sua permanenza. Così le parlai di Minucciano, il mio paese, e subito si interessò. Da quel momento, sedevamo sempre insieme a lezione, e giorno dopo giorno riuscii a scoprire la persona che si nascondeva dietro quegli occhi nocciola e il caschetto mogano: una ragazza dedita alla lettura e alla casa. Sin da piccola, a causa degli impegni lavorativi della madre, sopperiva alle faccende domestiche e sbrigava piccole commissioni, mantenendo per sé brevi momenti che amava impiegare in compagnia di Clary Fairchild e le sue avventure con demoni e vampiri.
E poi c'è Mayla, intraprendente e determinata, sempre impegnata tra allenamenti di karate e lezioni di pianoforte. L'ho conosciuta durante una noiosa lezione di algebra, quando un nostro collega cercava di completare un cruciverba anziché seguire la lezione. Tra una risata e l'altra, scoprimmo di essere originarie dello stesso paese, anche se lei viveva vicino Roma perché il padre prestava servizio nella capitale, ma soprattutto che eravamo persino imparentate.
Lei, infatti, è cugina di Nello, lo sposo, e in quanto tale è stata invitata al matrimonio.Elena è qui, invece, perché sta andando a Le fraschette, dove l'hanno presa in prova come cameriera.Passeremo la giornata tutte e tre insieme perché è proprio quello il ristorante dove si terrà la festa degli sposi, uno dei più apprezzati di Minucciano, dall'umile arredamento e dalla cucina sfiziosa.
«Terra chiama Giusy. Ci sei?»
La voce di Mayla mi riporta alla realtà. «Sì, ci sono, scema! Stavo solo ripensando al primo giorno di università. Chissà che fine avrà fatto la Lanzetti, se insegna ancora... Spero l'abbiano mandata in pensione! Ti ricordi Filippo con la Settimana Enigmistica durante le sue lezioni?»
«Bei tempi!» Sorrido.
Elena sbuffa, annoiata dal nostro parlare dell'università. «Domani esce la nuova stagione de Le cronache del fuoco. Venite da me dopo cena? La iniziamo insieme?»
«Per me va bene, se Mayla mi offre un passaggio» dico, lanciando uno sguardo alla nostra amica.
Mayla si illumina, ma poi fa una smorfia. «Mi dispiace ragazze, ma io domani sera passo. Edo mi porta a cena fuori.»
Edo, sempre Edo. Non fa altro che parlare di lui. Da quando stanno insieme, Mayla sembra vivere solo per lui. Spero le passi presto, perché è insopportabile. Non riusciamo a fare una serata tra donne da settimane!
«Chissà perché non sono sorpresa» dico, fingendo indifferenza.
«Oh, smettila di fare la stronza, Giusy! Anche tu fai così con Daniel!» risponde lei, incrociando le braccia.
Elena cerca di riportare la calma. «Ma perché devo sempre richiamarvi all'ordine? Piantatela, tutte e due! Faremo unaltro giorno, okay? Ma non fatemi aspettare troppo perché sono curiosa di capire cosa si siano inventati questa volta. E poi dobbiamo vedere se Felgora è morta o no!»
«Tanto non muore, vedrai, hanno fatto già morire Zenitus, se muore lei sono finiti i personaggi fighi. E comunque dillo alla tua amica, io ci sarei domani sera!» rispondo distrattamente. Continuo a lanciare frecciatine a Mayla, ma il discorso torna alla serie e alle vicende rimaste irrisolte. Poi ci accorgiamo della fine della funzione, segnalata dall'uscita della folla che si appresta a ricevere gli sposi, armata di chicchi di riso.
«Eccoci, ci tocca» dico a Mayla, mentre salutiamo Elena e ci dirigiamo verso le nostre famiglie.
«Tieni tesoro, un po' di riso anche per te» dice mia madre, porgendomi un pugno di chicchi.
«No, grazie, mamma. Preferisco aspettare con Leo. Sto morendo di fame.»
«Dovrai aspettare ancora, non mangeremo prima delle due.»
«Cosa?!» esclamo. «È uno scherzo, spero! Cosa diamine devono fare un'ora? Il ristorante è dietro l'angolo!»
«Abbiamo appena iniziato, Giusy, rilassati» sospira Leonardo, mentre ci sediamo sui gradini della chiesa. Lo prendo in giro per essere rientrato da Londra solo per questo matrimonio.
«Vorrà dire che non tornerò quando ti sposerai tu» scherza lui, strizzandomi una guancia. Lo colpisco dietro il collo, come sempre facciamo quando ci dimostriamo affetto.
Mentre io mi diverto a torturare mio fratello, gli sposi scattano le classiche foto davanti alla facciata della chiesa e nei posti più caratteristici del paese. Finalmente, dopo quella che mi sembra un'eternità, ci dirigiamo verso Le Fraschette. Mi godo l'aria fresca mentre seguiamo la folla, ma nella mia mente c'è un unico pensiero: spero che il cibo valga questa attesa infinita.
YOU ARE READING
La formula magica
Mystery / ThrillerÈ la fine dell'estate e si sta celebrando un matrimonio atteso da tutti. Tuttavia, alla fine del rito, gli sposi scompaiono misteriosamente. Questo evento inaspettato segna l'inizio di una serie di situazioni sorprendenti che tre ragazze si troveran...