Capitolo 4: La Minaccia dei Sogni

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Nella settimana che seguì, Harry e Hermione si immergevano nel mistero del diario. Ogni notte, dopo le lezioni, si ritiravano nella Sala Comune di Grifondoro, cercando di decifrare i simboli e le parole antiche scritte sulle pagine ingiallite. Tuttavia, più si avvicinavano alla verità, più la tensione cresceva.

Harry aveva cominciato ad avere incubi. Sognava corridoi infiniti, oscurità che lo inghiottivano, e una voce distante che sussurrava parole incomprensibili. Ogni volta che si svegliava, sudato e agitato, sentiva che qualcosa di oscuro stava cercando di comunicare con lui.

"Harry," disse Hermione una sera, mentre sedevano di fronte al fuoco, "questo diario è... diverso. È come se avesse una sua volontà. Ogni volta che cerco di tradurre qualcosa, le parole sembrano cambiare significato. È come se cercasse di ingannarmi."

"Se è così pericoloso, forse dovremmo smettere," disse Harry, le sopracciglia aggrottate. "Potremmo portarlo a McGonagall oa qualcuno più esperto."

Hermione scosse la testa. "No. Non possiamo fidarci di nessuno. Questo diario è stato nascosto per secoli, e se qualcuno al Ministero venisse a sapere della sua esistenza, potrebbe cadere nelle mani sbagliate. Dobbiamo capire come fermare la profezia prima che sia troppo tardi."

Mentre Hermione continuava a lavorare sul diario, Harry si ritrovò a fissare il fuoco, perdendosi nei suoi pensieri. Gli incubi stavano diventando più vividi, più intensi. E c'era sempre la stessa voce che lo chiamava. Una voce che sembrava provenire dai corridoi stessi del castello.

Una notte, Harry si svegliò bruscamente, il cuore che batteva forte. Si alzò dal letto, sentendo un impulso irresistibile. Qualcosa lo stava chiamando, qualcosa nascosto nella profondità del castello. Con la bacchetta in mano, uscì dalla stanza senza svegliare Hermione e scese nelle viscere di Hogwarts.

Attraverso corridoi bui e scale segrete, Harry fu condotto verso una parte del castello che non aveva mai esplorato prima. Il corridoio scomparso si materializzò di nuovo davanti a lui, proprio come quella prima notte. Ma questa volta, Harry si avventuro ancora più in profondità.

Arrivato davanti a una porta massiccia, simile a quella che avevano trovato con Hermione, la voce nei suoi sogni divenne più chiara. "Apri..." sussurrava. "Il destino di Hogwarts è nelle tue mani."

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