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"Il colpo di fulmine è un concetto così strano che neanche i fulmini sanno spiegarlo"

"Hai preso tutto tesoro?" disse mio padre uscendo dalla sala meeting della sua scuderia.

Mio padre? Beh, uno degli uomini più voluti e desiderati che esista in questo mondo o nel mondo del motorsport. Antonio Blanc, nipote del fondatore della scuderia BLANC, è ad oggi uno dei più noti e più intelligenti team principal nella Formula Uno. Lui ha esaudito il sogno di tantissimi piloti negli ultimi anni, ovviamente quello di alzare la coppa del titolo mondiale. Ho sempre ammirato mio padre per la sua tenacia, anche nei momenti più drastici per la scuderia.

"Si papi non preoccuparti, non vedo l'ora di conoscere il tuo ambito pilota."

E come ogni anno da consuetudine, anche quest'anno inizierà tra poco più di un mese la nuova stagione di questo sport. E ovviamente da anni, come se fosse un rito, mio padre mi fa incontrare i suoi piloti il venti gennaio di ogni anno.

"Va bene Esme, mi raccomando se ti starà antipatico..."

"Non parlare a sproposito quando non sei interpellata e non rispondergli a tono, se no niente gran premio di Monza." continuai con il suo discorso.

"Vedi che non ti ricatto in questo modo Esmi."

"Dici?" gli risposi con un tono sorpreso.

"Va bene, forse hai ragione tu, ma so come sei fatta e so anche che ci sei rimasta male dopo il ritiro di Seb. Ma ogni anno cambiano le regole e ogni anno cambiano i piloti."

"Almeno Alfi non è andato via." dissi con una nota di dispiacere, facendo scendere quel nodo in gola che mi si era creato. Ancora non avevo pensato che non avrei rivisto più Seb nel paddock o alla guida di una monoposto rossa come la nostra o di qualunque altro colore.

"Solo perché l'anno prossimo Alfi cambierà scuderia, non vuol dire che se ne andrà per sempre" disse mio padre guardandomi negli occhi, sapendo anche lui quanto sarò triste quando il mio migliore amico ci lascerà per andare in una scuderia che lo metterà al primo posto: la TICH. La TICH vince da anni ormai il campionato costruttori e il campionato piloti, cambiando ogni anno entrambi i piloti all'interno della loro scuderia. Le loro parole affermano che sia solo strategia, ma a me sembra più un atto meschino e burbero nei confronti dei piloti. Ritornando ad Alfi, noto come Alfred James Claudius Fiestran, è il mio migliore amico da anni ormai, così tanti che non ricordo neanche come ci siamo incontrati. Non so come farò senza di lui una volta che andrà via e non avremo più le nostre serate pre-corsa. Le nostre serate pre-corsa? Gelato alla vaniglia con due spruzzi di panna, mentre facciamo la maratona di Friends, fino a quando, ogni volta, non piangiamo come due bambini vedendo la proposta di matrimonio di Chandler a Monica.

"Va bene cercherò di non strozzare il nuovo pilota, appena vedrò la sua nuova grande faccia di cazzo." dissi a mio padre girando gli occhi al cielo, mentre lui mi fece segno di stare zitta.

"Chi è la nuova grande faccia di cazzo?"

Un soffio mi arrivò alle spalle, facendomi girare e osservai l'ombra parlante dietro di me. Davanti a me apparve un ragazzo alto almeno trenta centimetri in più rispetto alla mia altezza e probabilmente più grande di me di qualche anno, con una folta chioma castana e delle labbra rosse carnose. La cosa che più attirò la mia attenzione, però, furono gli occhi: così immensi, che mi venne da scoprire cosa ci fosse sul fondo di quel mare mischiato con il grigio del cielo di Monaco.

"Nessuno è una grande faccia di cavolo. Vero Esme?" disse mio padre rivolgendo l'attenzione verso di lui e facendomi svegliare dal mio stato di trans.

"Ma certo" risposi con tono di sfida allontanandomi dal ragazzo misterioso e avvicinandomi a mio padre.

"Esme ti presento Nathaniel Charles Jules Ferrari" disse indicandolo "Lui sarà il nuovo secondo pilota della scuderia BLANC", continuò infine poggiando le mani sulle sue spalle.

"E tu sei?" chiese la grande faccia di cazzo con così tanti nomi che mi scordai persino il suo primo nome, neanche fosse Albus Percival Wulfric Brian Silente.

"Sono Esme Blanc e figlia del tuo nuovo team principal-"

"Ma anche una grande stronzetta con gli occhi verde smeraldo" disse una voce che non mi fece finire di parlare. Sentendola mi voltai e corsi per abbracciare il mio migliore amico. Sembrò quasi quella scena dei film, quando non vedi una persona da quindici anni. In realtà ci avevo parlato appena mezz'ora fa e gli avevo chiesto di descrivermi il nuovo ragazzo e lui mi aveva risposto: "Un gran pezzo di manzo arrogante".

"Ciao Alfi come sono andate le tue vacanze alle Bahamas?" chiese mio padre osservando il viso ancora rosso dalla scottatura che aveva preso in spiaggia.

"Ti prego Tony, non sono pronto per sentire la tua ennesima predica sul fatto che abbia mangiato cose che non avrei dovuto e che non abbia fatto gli allenamenti previsti. Guardami sono tornato più in forma di prima." Il mio migliore amico fece una giravolta facendo scivolare le braccia muscolose dalla testa ai piedi, come se fosse un modello durante un servizio fotografico.

"Scusatemi ma la riunione inizia tra poco" dissi io indicando l'orologio che segnava appena le due di pomeriggio.

"Hai ragione tesoro."

Mio padre si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte, augurandomi una buona giornata, mentre Alfi mi fece un occhiolino indicando il nuovo tipo.

Mi affrettai ad andare nello studio di mio padre e rimanere lì fino a quando la riunione non fosse finita, ma una voce mi fermò.

"E' stato un piacere conoscerti Esme." disse il pilota.

"Soltanto per te Ferrari."

"Mi ringrazierai un giorno per avermi incontrato Esme" rispose avvicinandosi al mio orecchio e spostando una ciocca di capelli.

"Per te è Blanc Ferrari e allontanati da me."

Alzò le mani al cielo e si girò, non prima di fermarsi davanti alla maniglia della porta, farmi un occhiolino e poi uscire. Chissà quante ragazze abbia conquistato con quel tono arrogante. Io di sicuro non ne farò parte mai.

Mi avvicinai alla scrivania e toccai la maniglia della finestra e la aprii, contemplando lo spettacolo che stava accadendo davanti ai miei occhi: il sole stava calando e dava spazio alla luna. Vedendo il tramonto mi vennero in mente mille ricordi: quei bei tempi quando la mamma mi raccontava, seduta a fianco a me, guardando il tramonto, l'amore tra la Luna e il Sole. Secondo una leggenda il Sole e la Luna si innamorarono perdutamente quando si incontrarono per la prima volta e iniziarono a vivere il loro amore. Il mondo ancora non era stato creato, così Dio decise di crearlo e gli donò la luce. Decise che il Sole avrebbe illuminato il giorno e la Luna la notte e, stando sempre insieme, i due dovettero separarsi. Di fronte a questo compito la Luna e il Sole si angosciarono, così tanto che Dio decise di riunirli in due momenti, anche solo per un attimo; così creò l'alba e il tramonto. L'alba e il tramonto erano gli unici momenti in cui i due potevano incontrarsi e vivere il loro amore. Un giorno però la Luna si rattristì e iniziò a piangere finché una notte non brillò più. Il Sole vedendola triste si affrettò a consolarla e non emanò più luce e calore, lasciando la Terra al buio sia di giorno che di notte. Un giorno Dio andò da loro e gli disse che la loro luce era indispensabile per evitare catastrofi all'umanità. Il Sole rispose dicendo che erano così innamorati che quei due momenti non bastavano. Dio vedendo il loro amore creò l'eclissi. La mamma diceva che questa storia d'amore era molto simile a quella sua e di mio padre: lui il sole del suo buio fitto. Forse un giorno troverò anche io la mia luna o il mio sole, ma spero sia l'ultimo sole o luna che incontrerò nella mia vita.

"Esmi"

Mi voltai e vidi mio padre sorridente, come sempre, pronto per tornare a casa. Non mi accorsi che la riunione era finita già da qualche minuto e che il sole aveva abbandonato il cielo, lasciando la luna con qualche stella.

"Dai andiamo tesoro."

Mi avvicinai a lui e mi strinse in un abbraccio. Forse avevo già trovato il mio sole e mi resi conto solo allora che ero in cerca soltanto di una cosa: la fine dell'arcobaleno. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 09 ⏰

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