Non dovrei trovarmi qui, ma è stata la mia testa a portarmici, prima delle mie gambe.
Il silenzio dei corridoi e la luce fredda che filtra dalle finestre mi fanno sentire come se stessi camminando in una zona neutra, lontana dal caos che ho vissuto in questi ultimi giorni.
Il crollo dell'edificio mi torna in mente con una nitidezza inquietante, e so che oggi dovrò affrontare più di una semplice conversazione di routine.
Quando arrivo davanti a quella porta, respiro a fondo e busso leggermente. Dall'interno, una voce profonda e sicura mi invita a entrare.
"Avanti."
Apro la porta con una leggera esitazione. Lo studio è spazioso, ben illuminato dalla luce naturale che entra dalle ampie finestre. Il legno scuro della scrivania e le librerie piene di volumi giuridici sembrano pesanti, imponenti. Seduto dietro la scrivania c'è lui, il procuratore, l'uomo che ho ammirato sin dal primo anno di giurisprudenza, ma che ora mi sembra quasi una montagna da scalare.
Richard Lawson, un uomo sulla quarantina, alto, con capelli castano scuro e un viso deciso. Gli occhi chiari, penetranti, sembrano in grado di leggere attraverso le persone, eppure mantiene sempre un'aria affascinante e imperturbabile.
E' impegnato a leggere diversi fascicoli stracolmi di pagine ma, appena solleva lo sguardo da quei pezzi di carta, il suo viso, da serio e concentrato, si trasforma in un lenzuolo bianco.
"Margot? Che cosa ci fai qui?" Domanda preoccupato, sollevandosi dalla sedia per venire nella mia direzione.
"Procuratore Lawson..." Mi faccio piccola quando me lo ritrovo in piedi, davanti a me.
"Dio... siediti, mettiti comoda." Dice, chiudendo la porta alle nostre spalle e indicando una delle poltroncine davanti alla grande scrivania.
"Mi spiace disturbarla..."
"Infatti non dovresti essere qui." Dice in tono duro, ma non mi offendo.So che in realtà è solo preoccupato.
"Sì, ma ci sono alcune cose di cui dovrei parlarle." Confesso, una volta seduti entrambi faccia a faccia.
"Di qualsiasi cosa si tratti, avresti dovuto prima pensare a te stessa." Sospira, appoggiando i gomiti al tavolo. "Se ti dico di restare a casa, tu resti a casa. Non so se ti sei resa conto del fatto che sei stata coinvolta in qualcosa di pericolosissimo."
"Sto bene, davvero."
"Questo toccherà dirlo ai medici." Dice, rivolgendomi un'occhiata dura. "Rimanere coinvolti nella demolizione di un edifico non è una cosa da prendere sottogamba Margot, tienilo ben presente."
"Con tutto il dovuto rispetto, Procuratore Lawson, ma per ciò a cui aspiro nella vita credo che questo sia solo una sorta di prova." Dico, con un filo di ironia.
"No." Dice lui cogliendomi alla sprovvista. "Rischiare la vita non deve essere una prova, nemmeno nel nostro lavoro, Margot. Non è un gioco. Una prova o un esame se non vanno come previsti puoi sempre ritentare la volta dopo, ma nel nostro mondo muori. E mi sembra sciocco ricordarti che, in caso di morte, non potresti più riprovare a far nulla."Mi ammutolisco per un attimo ad ascoltare quelle sagge e sante parole.
Lo so, lo so bene.
Rischiare la vita non è un gioco.
Ma per me non lo è mai stato, un gioco.Lawson si alza dalla sua sedia e si avvicina alla finestra, guardando fuori per un attimo, poi si volta di nuovo verso di me.
"Non riesco a credere che tu sia finita in mezzo a tutto quel disastro. Ci sono stati feriti, e uno di quei ragazzi è ancora in ospedale dopo essere stato operato." La preoccupazione nella sua voce è tangibile, ma non sono qui per discutere della mia salute o di chi è rimasto ferito.
C'è qualcosa di più grosso in gioco, e devo dirglielo.
"Fortunatamente ho saputo che è andato tutto bene. Ora non resta che occuparsi di quei delinquenti della ditta di costruzione."
"Procuratore, so che voleva rimanessi a casa a riposare, ma in questi mesi credo che ormai abbia capito come sono fatta."
"Oh, certo che l'ho capito. Testa dura e cocciuta fino al midollo... degno di un ottimo futuro avvocato."
"Già, ma..."
"Ma sei solo una stagista." Mi ripete.
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La mia peggior nemica
ChickLitErano passati anni dall'ultimo incontro tra Jeremy Price e Margot Roux, ma il destino ha un modo inquietante di riunire i fili del passato. Quando il legame tra i fratellastri di Margot, Zack e Kean Morris, e Jeremy riemerge inaspettatamente, la rag...