Stringo il giornale tra le mani fino a macchiarmi le dita di inchiostro. Aspiro dalla sigaretta, butto lentamente il fumo fuori dalla bocca e trattengo una risata quando leggo il mio nome stampato in nero su bianco.
Jeremy Price, il solito sospettato.
Faccio scorrere gli occhi sulla pagina, come se fosse la notizia dell'anno, come se non fosse una fottuta novità.
Mi cercano ancora.
Ma la verità? A me non frega un cazzo.
Esplosione a New York, sospetti su Jeremy Price.
Oh sì, certo. Come se non lo sapessi che quella demolizione sarebbe stata un fottuto casino.
Avevo calcolato tutto.
Questi idioti si scervellano per capire come sia andata, mentre io sono già tre mosse avanti a loro.
Mi fa quasi ridere.
Mi si chiude lo stomaco quando leggo la parola ricercato. Non per paura, ma per eccitazione. Mi piace essere cacciato, mi tiene sveglio, mi tiene vivo.
Pensano di trovare droga? Ho già spostato tutto il giorno prima. Demoliscono edifici? Perfetto, io me ne sono andato già da tempo.
Quanto è stata bella quella fuga poco prima del collasso. Mi immagino i poliziotti sfigati che arrivano, e trovano solo macerie e niente di utile.
Nessuna traccia, nessuna prova della mia presenza.
Solo voci.
Stupide voci.
La loro parola contro la mia.
Richie entra. Lo sento ancor prima che apra bocca, il cigolio delle sue scarpe pesanti sulle piastrelle rovinate mi dà sui nervi.
"Ehi, c'è stato qualche... mormorio, ultimamente." Dice.
Non rispondo subito, mi limito a sollevare un sopracciglio mentre prendo un'altra boccata di fumo dalla sigaretta.
"Che genere di mormorio?" La mia voce è bassa, calma. Non lascio mai che le stronzate di Richie mi disturbino.
"Pare che qualcuno ti abbia visto ieri notte. Sai, durante il trasporto." Si ferma un attimo, come per verificare la mia reazione, poi continua. "Senti, queste voci... non arrivano per caso. Uno degli uomini di... lui ti ha visto mentre gestivi il carico. Ha parlato troppo e sta spargendo in giro la voce che stai marcando un po' troppo il territorio."Gli lancio un'occhiata, senza alcuna emozione.
"E quindi?"
Richie si gratta il collo, evitando il mio sguardo.
"E quindi non dovresti farti vedere così tanto. Se qualcuno apre bocca e arriva alla polizia o, peggio ancora, se arriva a lui... potrebbe non prendere bene il fatto che tu faccia di testa tua."
So bene chi è lui.
Il boss, lo chiamano.
Ma per me è solo un vecchio di merda che crede davvero che stia dalla sua parte e che lavori per i cazzi suoi. E so bene che non gli piace quando qualcuno attira l'attenzione, soprattutto se rischia di compromettere le sue operazioni.
Ma non sono preoccupato. Sono sempre due passi avanti a questa gente.
"Di che ti preoccupi, Richie?" Dico, gettando la sigaretta a terra. "A questi stronzi piace parlare? E facciamoli parlare. Nessuno sa un cazzo. La roba è arrivata, no? Nessuno si è fatto vedere al posto sbagliato al momento sbagliato."
Richie annuisce, ma sembra ancora preoccupato.
"Lo so, lo so. Ma si dice anche che stai... allargando un po' troppo i tuoi giri. La gente potrebbe iniziare a chiedersi se stai facendo affari per conto tuo."
Sorrido, un sorriso sottile e velenoso.
"Ah, la gente si chiede, eh? Beh, lasciamo che si chieda. Finché i soldi arrivano, lui non ha nulla di cui preoccuparsi. E nemmeno io." Dico, infilando le mani nelle tasche dei jeans. "Dicono un sacco di cose, Richie. Ma alla fine, io faccio quello che devo. E il vecchio lo sa. Altrimenti non mi darebbe tutti questi carichi da gestire, no?"
"So che sai come muoverti. Solo... stai attento. Bastano voci, anche false, per far muovere la polizia. E stavolta non puoi permettertelo."Lo guardo in silenzio, senza mostrare alcuna emozione. Ma so bene cosa intende: non posso farmi prendere. Quel vecchio figlio di puttana ha pagato la mia ultima cauzione solo perché si fida ciecamente di me e gli faccio entrare un sacco di soldi con i trasporti.
Quei fastidiosi sassolini che mi hanno intralciato in questi ultimi mesi sono ormai fuori gioco. Non mi interessa se dopo la demolizione dell'edificio hanno fatto il mio nome. Stavolta ho cose ben più importanti a cui pensare che vanno oltre a qualche spicciolo di anni e anni fa.
E per riuscire nel mio intento ho bisogno che quel bastardo si fidi sempre di più. È l'unico modo, se voglio arrivare dove si trova lui.
Prendo il giornale, stropicciandolo tra le mani. La carta fa un rumore di protesta, sottile, mentre la riduco a una palla informe.
"Sai cosa c'è di bello in tutta questa merda, Richie?" Dico, senza guardarlo.
"Cosa?"
"Che anche se sanno dove sono stato ieri, nessuno saprà dove sarò domani."Accendo la palla di carta con l'accendino, e la guardo bruciare piano piano, fino a che non rimangono che cenere e parole annerite. Nessuno può dire una fottuta cosa di me, non importa quante volte scrivano il mio nome su quei cazzo di giornali. E tantomeno quanto aprano le loro fogne per metterselo in quelle bocche quando non sono occupate da cazzi.
Richie mi osserva, lo vedo con la coda dell'occhio, ma non mi interessa cosa pensa. Lui è qui per un motivo: mi copre le spalle finché mi serve, e finché gli serve restare vivo.
"Dove ti sposti adesso?" Mi chiede, ma non ha bisogno di saperlo.
Esco dalla stanza del suo vecchio e lurido appartamento, accendendo un'altra sigaretta.
"Il prossimo incontro?"
"Tra due giorni." Risponde subito, senza esitazione.Perfetto. Un'altra occasione per fare un po' di soldi e restare sotto i radar, o almeno far finta.
Prima di uscire del tutto, mi fermo un attimo e guardo di nuovo Richie.
"E a proposito di quelli che parlano troppo... sistemali. Non voglio che il mio nome esca ancora dalla bocca di nessuno."
Annuisce, e io so che farà quello che deve fare. Anche lui sa che non sono il tipo che si preoccupa per i piccoli dettagli. Mi preoccupo solo di una cosa: andare avanti, restare in gioco.
E lo faccio dannatamente bene.
Salgo sulla mia moto, il rombo del motore mi scuote le ossa.
La mia prossima destinazione? Non lo direi neanche se volessi. La polizia può cercarmi quanto vuole. Finché non sanno dove sono, non possono toccarmi.
Io controllo il gioco.
E quando deciderò di farmi trovare, sarà solo perché ho già deciso come finirà.
La strada deserta mi accoglie, permettendomi di accelerare. Il motore della mia moto romba nell'aria silenziosa. Ci sono posti dove devo andare, faccende da sbrigare. E qualcuno che deve pagare.
Jeremy Price non si nasconde per sempre. E quando torna allo scoperto... sarà un fottuto inferno per chiunque si metta sulla sua strada.
![](https://img.wattpad.com/cover/371263427-288-k707635.jpg)
STAI LEGGENDO
La mia peggior nemica
ChickLit[𝐈𝐍 𝐂𝐎𝐑𝐒𝐎] VOL. 4 SPIN OFF tratto dalla saga "Il peggior nemico di mio fratello". Erano passati anni dall'ultimo incontro tra Jeremy Price e Margot Roux, ma il destino ha un modo inquietante di riunire i fili del passato. Quando il legame tr...