CAPITOLO 1 - SEX?

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La luce calda dell'alba penetrava il vetro trasparente della finestra illuminandomi le palpebre chiuse, il mio viso che fino a pochi secondi prima era pacifico e addormentato iniziò a contorcersi in una smorfia per il fastidio dei raggi solari. Piano piano aprì gli occhi, iniziando a inquadrare il muro della stanza, poi provai a cambiare posizione, ma qualcosa o meglio qualcuno mi fermò.

"Cazzo." un braccio muscoloso mi avvolgeva la vita, e notai che la mia schiena era contro il petto di qualcuno. Mi ero promessa di non rifarlo.
"Rafe...." mormorai e di risposta sentii solo un lieve grugnito da parte del ragazzo. "Rafe." ripetei sentendo la mia pazienza affievolirsi.
"Rafe cavolo!" Il corpo del ragazzo sobbalzò.

"Hey" rispose con una voce rauca adatta ad una persona che si era appena svegliata. Io sospirai profondamente "Rafe dob-"
la sua bocca si spostò sul lobo del mio orecchio, sentivo le sue labbra umide massaggiare la mia carne. "Come ti senti?" Mi chiese sempre con quella voce rauca che mi faceva un certo effetto.

Passò qualche secondo prima della mia risposta. "Lasciami" dissi con decisione ma la sua presa si strinse solamente, così gli pizzicai il braccio, e lui involontariamente mi lasciò andare. Di scatto mi alzai dal letto, e subito dopo, mi piegai a prendere i miei abiti. Il biondino mi guardava con i suoi occhi di ghiaccio che sembravano penetrarmi. "Già te ne vai?" mi chiede scettico, quasi infastidito.

"Ho da fare." dissi senza neanche degnarlo di uno sguardo. Gli diedi le spalle, ma fu inutile visto che sentivo il suo sguardo penetrarmi la pelle. Era da mesi che andavo a letto con Rafe Cameron. Non c'era un vero motivo per cui lo facevo, ero solamente annoiata. Tutta via mi ero promessa di non farlo più dopo l'ultima volta, ma la promessa evidentemente era saltata.

"Si, tu hai sempre da fare, vero Ash?" sospirai mentre mi infilavo i pantaloni ignorando la sua domanda acida. "E sentiamo che hai da fare?" continuava il Cameron. Io una volta vestita, mi girai per guardarlo. "Cosa ti importa?" risposi altrettanto acida, ma solo in quel momento un forte mal di testa mi ripercosse le tempie, probabilmente la sera prima mi ero ubriacata, e probabilmente fatta, fino allo sfinimento. Scossi la testa e camminai verso la porta.

"Sembrava che ti importasse ieri sera" la sua voce gelida mi paralizzò, mi voltai verso di lui, ma fu troppo tardi, c'erano solo 10 centimetri a dividerci, sentii la gola bruciare.
"Cosa intendi?" deglutii pesantemente, e probabilmente Rafe lo notò, ero nervosa, il mal di testa non aiutava e credevo di sapere già cosa Rafe stava per dire.
"Mi hai implorato di scopare ieri sera Ash." lo sapevo, non era neanche la prima volta che succedeva.

"Ero ubriaca" certo, era la verità, ma in parte era anche una scusa. Rafe stava per dire qualcosa ma io lo interruppi.
"Devo andare, sul serio." Me ne andai senza che potesse dire niente.

Erano le 6:30 di mattina, decisi di incamminarmi per raggiungere l'altro lato dell'isola, lo sprofondo.
Non ero una Pogues, anzi la mia famiglia era seconda solo ai Cameron in termini di ricchezza.

La famiglia Avery gestiva una grande catena di fast food in tutti gli Stati Uniti, la mia era una vita perfetta. Avevo tutto, avevo infinite possibilità, e questo che mi costringeva ad un'eterna infelicità. Nessuno ne parla, ma essere bella, intelligente e ricca, nascere con già tutto, non è affatto bello, anzi è profondamente noioso. Forse l'unica cosa che veramente mi mancava era l'affetto dei miei genitori. Mio padre non era mai nelle Outer Banks impegnato a gestire i fast food per tutto il paese, e mia madre era troppo impegnata alla bella vita che conduceva per accorgersi di me.

Presa dai miei pensieri avevo già raggiunto la mia destinazione. La casa di JJ. Entrai in silenzio, sperando di non svegliare il padre che giaceva sul divano, entrai in camera del mio amico e lo svegliai. Tra una cosa e l'altra lo convinsi ad andare giù in spiaggia.

"A cosa devo questo onore?" mi chiese lui sarcastico mentre stendevo il suo asciugamano sulla sabbia ormai calda.
"Niente in particolare" dissi cercando di fargli cambiare discorso.
"Ti ho mai detto che sei pessima a mentire?" mi chiese lui con un sorrisetto malvagio sulle labbra. Io alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sull'asciugamano aspettando che lui facesse lo stesso. Il silenzio ci piombò addosso.

"Allora?" mi chiese dopo qualche minuto JJ.
"Ho fatto un casino." risposi di scatto senza pensarci troppo. JJ mi guardò per un secondo ma subito dopo distolse lo sguardo.
"E vuoi parlarne?" mi chiese, era una domanda abbastanza retorica, sapevo che lui ne voleva parlare. Mi strinsi le ginocchia al petto.

"Rafe." risposi semplicemente.
JJ si strinse nel suo asciugamano, la sua espressione passò dall'ironia a una serietà che mi fece sentire subito a disagio. Non avevo intenzione di parlare di Rafe, ma la parola era già uscita e adesso dovevo affrontarne le conseguenze.
"Rafe, eh?" disse con un tono che tradiva già la sua irritazione. "Non so come fai a continuare a farti coinvolgere da quel tizio. È un idiota."

"Lo so," risposi, lanciando un'occhiata verso l'orizzonte. Il mare scintillava, ma la sua bellezza non riusciva a distrarmi. "Ma... è complicato. Non voglio che sia così, ma..."
"Ma niente," mi interruppe JJ, la frustrazione evidente nella sua voce. "Sei una ragazza forte, Ash. Non hai bisogno di uno come Rafe per definirti. Sei molto di più."

Feci un sospiro profondo, chiudendo gli occhi per un momento. La verità era che JJ aveva ragione, ma c'era una parte di me che si sentiva attratta dalla sua vita frenetica e dal caos che Rafe rappresentava. "Non lo so, JJ. È come se mi attirasse. E quando siamo insieme, è tutto così... intenso."
"Intenso? O tossico?" ribatté JJ, il suo sguardo penetrante che cercava di leggere nel mio cuore. "Non ti serve un'altra fonte di stress nella tua vita. Hai già abbastanza problemi da affrontare."

"E cosa dovrei fare? Ignorare tutto? Pretendere che non esista?" ribattei, un po' irritata dalla sua insistenza. Ma in fondo sapevo che aveva ragione; ogni volta che Rafe era nei paraggi, le cose si complicavano.
JJ si avvicinò, i suoi occhi chiari fissi sui miei. "Ascolta, Ash. Non voglio che tu venga ferita. E Rafe... beh, lui è un ragazzo di merda. Merita di stare solo." Si prese un momento per respirare. "Tu meriti di meglio, e lo sai."

La frustrazione iniziò a montare dentro di me, ma poi lo guardai: c'era un genuino desiderio di proteggermi nei suoi occhi, e mi sentii in colpa per il modo in cui stavo reagendo. "Sì, ma mi fa sentire viva. È tutto ciò che ho in questo momento."
"Viva?" ripeté, scuotendo la testa. "Ash, hai una vita intera davanti a te. Non dovresti ridurla a un casino di questo tipo. Ci sono così tante cose che puoi fare qui, persone che puoi incontrare."

"Cosa, tipo unirti a un gruppo di ragazzi come i Pogues e surfare tutto il giorno?" dissi con un sorriso sarcastico, ma dentro di me stavo riflettendo. La vita con i Pogues era sicuramente più divertente di quella che stavo vivendo.
"Perché no?" ribatté lui, il suo sorriso malizioso che riemergeva. Sorrisi genuinamente, poi JJ continuò.

"Ci sarà un falò domani sera ricordi?" mi chiese ed io annuii, a questo falò ci saranno sia i Pogues che i Kooks.
"Bene vieni con me e gli altri." mi suggerii.
Il sole era ormai sorto così io e JJ decidemmo di andare a surfare insieme.

Il sole era ormai sorto così io e JJ decidemmo di andare a surfare insieme

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SPAZIO AUTRICE

Ciao, questo è il primo capitolo. Spero di non avervi annoiate. Comunque sia vi devo aggiornare su una cosa molto importante, da martedì il mio pc sarà fuori uso per due settimane, quindi cercherò di aggiornare il più possibile da oggi fino a martedì.

In più oggi è uscita la 4 stagione di OBX! Io sto aspettando domani per vederla con la mia migliore amica. E voi l'avete già vista?

Vi saluto chiedendovi la cortesia di lasciare una stellina alla storia, così che io capisca che vi piace e che così la continui.

Ciao!!🌊☀🐚🛥

IN YOUR EYES - RAFE CAMERONWhere stories live. Discover now